Ho 59 anni. Soffro da anni di prostatite cronica, ma da qualche mese si è riacutizzata .Ora,avendo f

1 risposte
Ho 59 anni. Soffro da anni di prostatite cronica, ma da qualche mese si è riacutizzata .Ora,avendo fastidio al retto, soprattutto dopo aver evacuato, fastidio che a volte mi impedisce di stare seduto, avvertendo indolenzimento al perineo, agli epididimi e minzione frequente, ho fatto l'esame del psa (con il seguente risultato: tot 3.2, free 1.41, psa tot/free 45). Sono andato dall'urologo che ha fatto l'esplorazione rettale trovando una prostata lievemente aumentata di volume e molto dolente al tatto. Continuo a prendere il peaprostil con nessun miglioramento. Un po di sollievo l'ho provato solo nei giorni in cui ho preso la compressa di ibuprofene. Si è deciso di fare la spermiocoltura : esito negativo. La ricerca micoplasmi e ureaplasma ha dato il seguente esito: positiva per 1000000 colonie di Mycoplasmi e 100000 di ureaplasma urealyticus. Mi è stato prescritto l'antibiotico a base di doxiciclina. Chiedo cortesemente una risposta alle domande: la prostatite è causata o aggravata da ciò che è stato rilevato? L'antibiotico da miglioramenti circa la sintomatologia? Grazie per i vostri pareri.
Prof. Carlo Rando
Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
Milano
Il fatto che lei trascini da tempo una discreta congestione infiammatoria pelvico-prostatica pone la base che possa, come sembra essere accaduto, avere fasi di acutizzazione per ragioni diverse ed è la base di tutta la sua sintomatologia, compreso quel livello di PSA. Certo tale fase acuta con quella significativa positività merita qualche giorno di antibiotico (come prescritto), ma poi occorre che sia attentamente valutata la situazione con i dovuti esami genitali (ecografia doppler pelvico-prostatica e testicolare, analisi base dello sperma, coltura differenziale del secreto prostatico estratto e dell’urina) e generali (stato epato-metabolico-ossidativo, nutrizionale, ormonale, immunitario, cardio-coronarico-vascolare, fisico e stressogeno, microbiota intestinale), con gli indici derivati. La attenta interpretazione dei dati consentirà di attivare la utile strategia terapeutica, mentre cercare solo di gestire i sintomi non porta da nessuna parte.

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