Ho 30 anni e soffro di depressione da anni; non ho mai voglia di fare niente (nemmeno semplicemente

2 risposte
Ho 30 anni e soffro di depressione da anni; non ho mai voglia di fare niente (nemmeno semplicemente riordinare la mia stanza), sono sempre incollato allo smartphone (+ 8 ore), il tempo passa senza che me ne accorga, l'umore è sempre piatto/basso, spesso sono pessimista e lamentoso, non ho nessuna motivazione e stimolo, mi sento poco sveglio (con la testa tra le nuvole).

La mia psicologa mi ha detto che oltre agli incontri con lei dovrei abbinare una terapia farmacologica perché non abbiamo più risultati e sto buttando via solamente soldi.
Il problema è che ho letto troppe testimonianze di persone che, assumendo i farmaci (SSRI e SNRI), hanno contratto la PSSD e sono diventati emotivamente degli zombie (problemi irreversibili anche sospendendo la terapia).

Cosa posso fare per uscirne?
Come attività sportiva vado in palestra 3/4 giorni a settimana
Buonasera, gli SSRI e gli SNRI non sempre sono necessari per il trattamento di forme depressive, ci sono anche altri farmaci disponibili che possono aiutare in questi casi. Dal punto di vista comportamentale, dai sintomi che citi potrebbe essere anche ADHD (che di per sè non è una patologia ma più un modo di funzionare del cervello) che a sua volta appunto predispone maggiormente a disturbi di natura depressiva. A livello terapeutico, in assenza di terapia farmacologica, valgono le semplici raccomandazioni come ridurre il numero di ore passate al cellulare, cercare di andare a letto sempre alla stessa ora, magari aiutandosi con della melatonina. Ovviamente queste sono piccole cose che da sole non bastano, ma che sicuramente possono aiutare.
Cordiali Saluti
Dott. Gabriele Pistolesi

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Dott. Simone D'Angelo
Psichiatra, Psicoterapeuta
Pavia
Buongiorno, nonostante le testimonianze che ha incontrato, generalmente una terapia con SSRI è ben tollerata e scevra da effetti collaterali persistenti. Una terapia antidepressiva con molecole di questa classe è probabilmente la miglior opzione per lei ma questo andrebbe valutato con attenzione, dopo un'attenta analisi della sua situazione. In ogni caso, in caso dovesse insorgere qualche effetto collaterale, si rivaluta insieme al medico i pro e i contro della prosecuzione di tale terapia, facendo un bilancio tra il beneficio clinico determinato dal farmaco e l'intensità di eventuali effetti collaterali. Nulla vieta poi, in caso di significativi effetti collaterali legati alla terapia psicofarmacologica, di sospendere la terapia stessa o effettuare uno switch ad altra molecola. Tutto ciò andrebbe discusso approfonditamente, in modo da far si che la strategia terapeutica sia condivisa e personalizzata per le sue esigenze.

a disposizione
Simone D'Angelo

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