Gentili medici, sono una ragazza di 21 anni. Sto con il mio ragazzo da un anno dopo essere stati mi

4 risposte
Gentili medici,
sono una ragazza di 21 anni. Sto con il mio ragazzo da un anno dopo essere stati migliori amici per diverso tempo. Lui è un ragazzo davvero fantastico e adorabile - parlo sempre di lui come di una benedizione - ma c'è solo una cosa che non va tra noi: il sesso. Quando ci siamo fidanzati lui era ancora vergine mentre io, avendo avuto già diversi ragazzi, avevo una certa "esperienza". All'inizio lui era un concentrato di ansia con conseguenti problemi di erezione, ma col tempo e tante rassicurazioni ha imparato a sciogliersi un po'. Quello che però mi turba è che a distanza di un anno stiamo ancora combattendo con queste paure non del tutto sconfitte, e io comincio a sentire la mancanza di un sesso spontaneo e passionale. Andiamo a letto con le migliori intenzioni, ma durante il rapporto perde spesso l'erezione e quindi, per non aggiungergli altro disagio, restiamo nelle solite posizioni "già collaudate". Lo amo molto, ma sono piuttosto insoddisfatta. Prima di lui ero sempre stata abituata ai "ragazzacci" (avendo una sessualità un po' impetuosa) ma adesso che non vivo il sesso appieno da un anno comincio a soffrirne. A volte vorrei affrontare il discorso, ma la paura di minarlo nell'autostima mi frena...non so cosa fare.
Dott. Alberto Galia
Psicologo, Sessuologo
Milano
Gentile utente, affrontare l’argomento potrebbe certamente minare – e comunque in maniera temporanea e non grave, se affrontato con i giusti modi – l’autostima del suo ragazzo, autostima peraltro già compromessa nell’area della sessualità; tuttavia, ritengo a volte necessario “sacrificare il pedone per salvare l’alfiere”: la riflessione non è mai distruttiva, se la finalità è quella di accrescere il benessere di coppia. La situazione attuale è infatti penosa per entrambi: lei sacrifica la sua vita sessuale, lui aggiunge esperienze di disagio a un’area che con ogni probabilità vorrebbe sentirsi in grado di padroneggiare. Affronti l’argomento con il suo ragazzo e gli stia vicino se ritiene di averlo ferito: a seguito di una discussione potrebbe trovare la motivazione sufficiente a rivolgersi a un professionista, sessuologo o psicologo, in grado di aiutarlo a comprendere la natura delle sue preoccupazioni e ad affrontarle con maggiore serenità.

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Dott.ssa Martina Orengo
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Gentile utente, da quel che leggo penso che la vostra vita sessuale sia influenzata anche dal vostro passato individuale e relazionale. La complicità nella coppia è fondamentale e nessuno dei due deve sacrificare i propri desideri e bisogni. Avendo avuto una grande amicizia precedente, forse la parte della sessualità deve ancora trovare il suo spazio all'interno della relazione, probabilmente cambiando il significato di ciò che siete l'uno per l'altra, amanti, fidanzati o amici?
Dott. Enrico Rizzo
Sessuologo, Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Vi invito a rivolgervi ad un Sessuologo Clinico che saprà individuare in tempi brevi le cause del problema e aiutarvi a risolverli. Nel tuo messaggio non leggo, esperienze di tipo clinico-terapeutico, e questo mi fa pensare al fatto che da parte vostra non ci sia sviluppata ancora la consapevolezza di chiedere un aiuto professionale (o forse è un problema economico?). Non potete pensare tuttavia di risolvere il problema solo parlandone tra di voi perchè a volte nel parlare di certe cose, nella coppia, altro non si fa che alimentare e sostenere, involontariamente e inconsapevolmente, quei meccanismi comunicativi disfunzionali che sostengono il problema. Affidatevi ad un professionista, siete giovani e avete dinnanzi a voi un futuro di grandi possibilità anche in ambito sessuale. Non vi è ragione alcuna per rimandare, nella speranza che il problema prima o poi si risolverà da solo. Nella mia esperienza clinica in ambito psicosessuale vi posso garantire che raramente il problema si risolve da solo senza un aiuto professionale mirato. Lavoro con gli uomini e i loro problemi sessuali da molto tempo e so bene che se non si affrontano certi blocchi psicosomatici e relazionali la disfunzione erettile non solo non si risolve ma spesso si aggrava portando con sè abbassamento dell'autostima, conflitti di coppia, ansia e depressione, tutte cose che non aiutano ma peggiorano il quadro clinico. Sappiate che la soluzione c'è ma dovete volerla e dovete cercarla rivolgendovi ad un professionista. Prima lo fate, meglio è per ognuno di voi e per la coppia. I problemi sessuali, soprattutto in giovane età, come la vostra, se non rafforzati da problemi organici e malattie di vario tipo (piu diffuse tra i meno giovani) si possono risolvere. Garantito.
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Dr. Fernando Villani
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile paziente, grazie di aver condiviso la sua richiesta innanzitutto. Un senso di "insoddisfazione" legata al sesso è piuttosto comune e può dipendere da vari fattori.
Da ciò che descrive le consiglierei un consulto con un sessuologo clinico o uno psicologo o psicoterapeuta, in modo da poter esplorare con maggior sicurezza come poter comunicare in modo più efficace riguardo tale tematica e valutare un'eventuale soluzione circa i fattori coinvolti.
Ovviamente a quest'ultimo si può abbinare un consulto medico se lo preferisce.
Sia nel caso di consulto medico per il suo partner che nel caso di una richiesta di un percorso di coppia è fondamentale il consenso anche del suo partner ovviamente. Sperando di esserle stato d'aiuto,
Cordiali saluti.

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