Gentili Dottori, Sono un medico specializzando in medicina interna e ho 30 anni. All'età di 17 dur

2 risposte
Gentili Dottori,
Sono un medico specializzando in medicina interna e ho 30 anni. All'età di 17 durante una vacanza studio (la prima della mia vita) ho presentato il primo attacco di panico legato alla paura di trovarmi lontana da casa. Da allora soffro di una sintomatologia ansiosa (soprattutto episodi di derealizzazione e depersonalizzazione) alla quale negli anni si sono sommati sintomi depressivi (astenia, anedonia, abulia). Ho negli anni provato terapie farmacologiche (ssri e snri) e una psicoterapia di tipo psicodinamico per circa un anno, con modesto beneficio. Vorrei ora sapere se secondo voi è possibile arrivare a una remissione della sintomatologia o se pensate che la depressione abbia indotto dei cambiamenti irreversibili nel mio snc(ho letto della letteratura a riguardo) e come ritenete sia meglio procedere (farmaci? Psicoterapia? A quale orientamento?).
Trovandomi a casa in malattia ho avuto tempo per pensare a questi anni, al tempo sprecato, alla paura di non guarire...Provo un profondo senso di disperazione e non so da dove ripartire. Grazie
A questo punto io valuterei un intervento anche con cure naturali associate ad una psicoterapia da valutare con uno specialista. Riguardo all'orientamento è definibile seriamente solo dopo tre colloqui diagnostici.
Un cordiale saluto.

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A volte non è facile accettarlo, ma la depressione se è realmente depressione è un disturbo che può anche esser più grave e cronico, talvolta mascherato e subdolo, proprio come malattie organiche che lei come medico internista conosce meglio di me.. Si tratta pertanto di trovare un'adeguata terapia farmacologica ed associare un idoneo percorso psicoterapeutico che deve esser individualizzato; vi sono diversi indirizzi infatti, ogni persona a mio avviso può rispondere bene ad uno e meno ad un altro. Attenendosi alle linee guida la cognitivo-comportamentale è quella che va per la maggiore. Visto che è una collega posso anche dirle che in genere si utilizzano SSRI anche di più nuova generazione con meno effetti collaterali (es. Vortioxetina ) per tempi lunghi.. a volte è necessario assumerli a vita per evitare ricadute senza discontinuità e a più alti dosaggi. Non si disperi, i disturbi dell'umore in fondo rispondono bene alle cure. La cosa più difficile è accettarli. Un caro saluto

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