Gentili dottori, sono certo di soffrire di eiaculazione precoce primaria genetica. Al momento ho 31
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Gentili dottori, sono certo di soffrire di eiaculazione precoce primaria genetica. Al momento ho 31 anni e sin da quando ho cominciato la mia vita sessuale ho sempre presentato una durata assai scarsa, pari a meno di un minuto. Non assumo droghe, non bevo, faccio regolarmente sport, non ho problematiche legate all’ansia od all’autostima, nessuna difficoltà d’intesa con la partner, nessun frenulo corto o impedimento di ordine organico. Non ho neppure difficoltà in termini di autocontrollo, dal momento che mi rendo conto quando sto per eiaculare e, in teoria, potrei fermarmi (qualche volta lo faccio, ma appena riprendo basta davvero un nulla per eiaculare). Semplicemente duro poco, pochissimo. E questo vale sia durante il rapporto sessuale sia durante la masturbazione (anzi, in quest’ultimo caso persino meno dal momento che so quali punti sollecitare). Mi sono già rivolto ad urologi, effettuando esami ormonali ed un ecocolordoppler penieno dinamico. Gli ormoni sono in regola, inclusa la prolattina. L’ecocolordoppler non ha rilevato alcuna anomalia se non una rapida detumescenza del pene. Insomma dottori, semplicemente la mia durata biologica è assai scarsa, di una quarantina di secondi circa dalla penetrazione. Inutile dire che questa cosa ha praticamente distrutto la mia vita sessuale, che è presente giacché sono un bel ragazzo, ma a dir poco scadente. Non nascondo il fatto che ormai mi ritraggo sempre di più dalla vita sociale in quanto scoraggiato dalle mie prestazioni, senza parlare del fatto che se entro in maggiore confidenza e costanza con la partner, così che si prende ad avere rapporti senza preservativo, duro ancora meno perché sento ancora più piacere. Credo che il problema sia quello di una eccessiva sensibilità del glande, che tuttavia rilevo solo nella dimensione sessuale. Non ho infatti fastidi o dolori da sfregamento, nessuna particolare delicatezza dell’organo. Semplicemente sento eccessivo piacere all’atto della penetrazione, con tutto quello che ne consegue. Ormai sono molto afflitto e non so più che fare, leggo di persone che riescono a durare anche 40 minuti, mentre io mi sento veramente un soggetto sessualmente inutile. Acclarato dagli andrologi che non sussistono cause di ordine organico, c’è qualcosa che posso fare di autenticamente efficace per migliorare questo stato di cose o, quando è così, sono costretto a tenermi questa durata da 15enne alla prima esperienza? Vorrei mi si parlasse in maniera sincera, così almeno mi metto il cuore in pace e mi faccio bastare la situazione penosa che vivo. Grazie mille.
Prima di fare diagnosi di EP congenita, sempre possibile, occorre rivedere la sua situazione e gli esami che dice di aver fatto per verificare se effettivamente siano stati svolti in modo adeguato e completo e soprattutto se siano stati interpretati con senso critico e non solo riferendosi ai valori di riferimento indicati a fianco: non sarebbe la prima volta che minimizzazioni e sottovalutazioni o non valutazioni fanno escludere questioni facilmente gestibili. Poi ci sono una serie di altri fattori valutabili che emergeranno dalla valutazione preliminare citata. Non le prometto nulla, ma se vuole ci vedremo in studio e faremo quanto sopra per poi decidere insieme come agire.
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caro lettore
a fronte di scarso controllo della eiaculazione come quello che lei descrive sarebbe importante vedere intanto come funziona la sua erezione (ci sono problemi vascolari ?)magari con un Rigiscan, un ecolordoppler penieno ( se già fatto), una biotesiometria, risposta a farmaci vasoattivi,
corduali saluti
a fronte di scarso controllo della eiaculazione come quello che lei descrive sarebbe importante vedere intanto come funziona la sua erezione (ci sono problemi vascolari ?)magari con un Rigiscan, un ecolordoppler penieno ( se già fatto), una biotesiometria, risposta a farmaci vasoattivi,
corduali saluti
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