Gastrite cronica

5 risposte
Buon giorno, soffro di bruciori di stomaco, gastropatia dice: helycobacter pilory negativo,esofagite di grado B gastropatia cronica eritematosa,stomaco antro,erosioni fibrinose iperemiche, esofago antro strie iperemiche. Terapia: Esomeprazolo 40mg per 2 mesi, Poi altri 2 mesi a 20mg. Poi una pillola un giorno si uno no. Se smetto mi tornano i bruciori. Per quanto tempo posso prendere farmaci senza effetti collaterali? Meglio prendere anche un farmaco che neutralizza l'inibitore? Cordiali saluti.
la terapia che sta seguendo è corretta.
gli inibitori di pompa sono sicuri e la terapia può essere protratta per molti mesi consecutivi e poi eventualmente ripresa a cicli.
nel suo caso è presente gastrite antrale erosiva ed esofagite, la terapia con inibitori di pompa è 4 - 6 mesi
stop alcolici e fumo. attenzione agli antinfiammatori

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Buon giorno, alla luce di quanto Lei ha detto potrebbe essere necessario modificare il tipo di gastroprotettore ed eventualmente aggiungere un farmaco verniciatore di mucosa. Prenda anche in considerazione la ripetizione dell esame endoscopico qualora non fosse recente.
Gent utente,
la malattia da reflusso gastro-esofageo di cui lei soffre é cronica, e talvolta le terapie si rendono necessarie per lunghi periodi. Una cosa da fare molto importante è adottare un corretto stile di vita, ad esempio evitare alimenti che stimolino il reflusso. Poi si possono utilizzare farmaci antiacidi ad azione locale e/o ad azione barriera. Se nonostante ciò i sintomi dovessero persistere si possono assumere inibitori di pompa al bisogno, cioè solo quando compare il sintomo, se questo non è frequente, oppure tutti i giorni, alla dose più bassa che basti a controllare la sintomatologia.
Saluti
Marco Sanges
Dalla descrizione fornita pare trattarsi di Esofagite e Gastrite attve di una un certa rilevanza e con Malattia da reflusso gastro-esofageo. Occorre tutta una serie di provvedimenti, non solo farmacologici (che vanno usati anche a lungo) ma anche dietetici e comportamentali che non è facile indicare in poche righe e che variano a seconda dei casi (i casi non sono tutti uguali). Comunque gli inibitori di pompa sono fondamentali, ma i farmaci e gli altri provvedimenti vanno gestiti volta per volta dal medico di fiducia, di concerto col gastroenterologo, con i più opportuni medicamenti a disposizione (ce ne sono tanti anche di supporto) e secondo i tempi, le modalità e le posologie più adeguate al caso e al momento. E il monitoraggio clinico è naturalmente indispensabile, in un corretto e diretto rapporto medico-paziente.
Il trattamento dell'esofagite conseguente alla malattia da reflusso gastroesofageo non è solo farmacologica ma richiede anche una corretta igiene alimentare e del sonno in relazione a quanto le evidenze scientifiche suggeriscono, importante sollevare la testata del letto portandola ad una altezza compresa tra 15 e 20 cm. Qualora nonostante una concomitante e corretta alimentazione ed igiene del sonno i sintomi dovessero persistere alla sospensione dell'esomeprazolo questo deve essere preso a lungo termine perché le conseguenza di una prolungata esposizione della mucosa esofagea all'acido sono potenzialmente più temibili dei possibili effetti collaterali dell'esomeprazolo. In particolare, una malattia da reflusso non ben curata oltre alla sintomatologia quotidiana può, nel lungo termine, determinare complicazioni: restringimento dell'esofago, emorragie ed anche lesioni potenzialmente precacncerose. Quanto detto è vero in linea di massima e la terapia per ogni singolo paziente deve essere valutata da un gastroenterologo.

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