Ernia Discale L5 S1. Gent. issimi Dottori Buongiorno, cerco di essere sintetico e chiedo gentilmen

3 risposte
Ernia Discale L5 S1.
Gent. issimi Dottori
Buongiorno, cerco di essere sintetico e chiedo gentilmente un parere e non una diagnosi che so perfettamente impossibile online . Marzo 2018 lombalgia acuta risolta in circa 2 settimane con fisioterapia e riposo. Permane invece lieve sciatalgia bilaterale cronica diurna. Agosto peggioramenti della sciatalgia, effettuo RNM lombosacrale. Si evidenzia voluminosa ernia discale L5 S1 e protusione armonica L4 L5. Migliora dopo 15 gg soldesam 8mg. Permane tollerabile sciatalgia cronica bilaterale sempre e solo diurna. Peggioramento gennaio 2019. Sciatalgia acuta solo sinistra bruciore crampi diurni. Intraprendo la strada dell ozono terapia in 12 sedute con risultato nullo purtroppo. Nel frattempo a febbraio 15gg di deltacortene 25 a scalare. Ora mi ritrovo nelle condizioni di gennaio con un dolore a volte lancinante, lievi formicolii saltuari durante la giornata, e una nuova RNM che conferma i risultati di agosto, riportando un incremento dimensionale dell ernia l5 s1 parzialmente espulsa in sede mediana paramediana sx con parziale impegno infra foraminale sx e compressione marcata del sacco durale, espanso in maniera asimmetrica con segni di conflitto disco radicolare su radice S1. In un anno di "via conservativa" ho sempre sperato in una regressione almeno parziale, ma allo stato dei fatti comincio a pensare all intervento. É evitabile con qualche altro metodo non invasivo o mini invasivo secondo il vostro parere? Avete qualche consiglio su come agire e che strada intraprendere? Ringrazio anticipatamente per la disponibilità. Buona giornata. M. T.
Buonasera
Se avesse deficit neurologici credo che l’intervento sarebbe inevitabile, in caso contrario dipende dalla qualità di vita che le permette il dolore.
A volte l’intervento risulta meno invasivo e più efficace di tecniche “mininvasive”.
Certamente rischi e benefici vanno ben ponderati e illustrati al paziente!

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Prima di considerare una procedura chirurgica va verificato clinicamente che il disturbo sia da attribuire a quanto si vede alla RMN.
Troppo spesso si operano pazienti per una "ernia del disco" mentre invece il problema è un dolore meccanico pelvico (una sacroileopatia) che richiede un intervento completamente diverso.
Il dato morfologico va inquadrato in un contesto clinico.
Buongiorno. A giudicare dal suo quadro clinico persistente e dalla congruità clinico/anatomica che risulta da quanto Lei riferisce, è molto verosimile che sia indicato un trattamento chirurgico.
Per la verosimile presenza, sempre da quanto Lei riferisce, di due discopatie degenerative (L4-L5 e L5-S1), sono da ponderare bene, nel suo caso specifico, i vantaggi, svantaggi, limiti e possibili complicazioni della terapia conservativa e della eventuale specifica procedura chirurgica.

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