È possibile che sia resistente alla benzodiazepine? Salve, sono un ragazzo di 30 anni. Premetto ch
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È possibile che sia resistente alla benzodiazepine?
Salve, sono un ragazzo di 30 anni. Premetto che pochi mesi fa ho concluso il mio percorso terapeutico (iniziato nel 2017 e passato per diversi terapeuti) per disturbi di panico, fobico e ansia generalizzata. Parallelamente ero anche seguito farmacologicamente da una psichiatra, in quanto c'è stato un periodo in cui l'ansia era talmente acuta che la sola psicoterapia non mi aiutava. E parlo di farmaci presi a cicli (quindi non la classica benzodiazepina), erano farmaci che prendevo giornalmente. Dopo diversi anni, dato che l'ansia era sempre più debole (fino a scomparire), la psicoterapia ha iniziato ad essere più dilazionata, e allo stesso tempo anche il dosaggio dei farmaci è iniziato a scalare. Fino a che, per l'appunto, ho concluso sia la psicoterapia che la cura farmacologica (sempre sotto supervisione, mai da solo). Vi scrivo solamente in merito a quelli che possono essere episodi sporadici di ansia, che potrebbero risolversi in breve ma che, per diverse circostanze, possono risultare invalidanti. La mia ansia mi ha portato, negli anni, ad avere paura di lunghi spostamenti da casa. Col tempo, questa cosa sono riuscito ad affrontarla pian piano, ma è ancora una cosa che devo superare del tutto (non si può pretendere di risolvere al 100% ogni problematica durante la terapia). Quindi, se mi capita di fare delle trasferte 10 volte, è capace che in due di queste mi sopraggiunga l'ansia. Non faccio più come prima (evitare o andare via), rimango e cerco di non farmi sopraffare, ma senza un aiuto la cosa può diventare difficile, motivo per cui, in queste situazioni, porto sempre con me il Lexotan in gocce. Il fatto è che il Lexotan mi aiuta solo in certi casi, ad esempio di ansia non particolarmente forte, oppure se inizio ad avvertire il sopraggiungere dell'ansia e quindi, prendendo tempestivamente il Lexotan, riesco a calmarmi in anticipo. Però questo può accadere o in casi di ansia debole o anticipata, ma soprattutto in contesti per me comodi (o a casa o vicino). Qualche giorno fa, sono andato a fare una gita fuori porta (4 ore di treno ad andare e 4 a tornare), e metà della giornata l'ho passata in fortissima ansia. Nonostante il Lexotan, la cosa continuava. Non ho toccato cibo tutto il giorno (perché poi mi sopraggiunge la nausea) ed è stato molto spiacevole, anche perché non mi sono goduto minimamente la gita. Negli anni, oltre al Lexotan, ho provato altri farmaci (Xanax, ansiolin, trittico) ma l'effetto era pressoché identico. Su indicazione della psichiatra, a volte ho provato col Tavor, ma fa più un effetto sedativo che da ansiolitico, quindi mi stordisce, mi insonnolisce terribilmente ma l'ansia rimane (ed è anche peggio rispetto ad avere l'ansia e basta). Allora, mi chiedo: esiste un farmaco da assumere al bisogno che sia potente e quindi efficace a placare i sintomi ansiogeni senza che però ci sia la necessità di dover dormire per ore? Questo mi darebbe anche quella serenità di affrontare meglio le situazioni, avendo comunque la certezza di un aiuto che funzioni realmente. Grazie
Salve, sono un ragazzo di 30 anni. Premetto che pochi mesi fa ho concluso il mio percorso terapeutico (iniziato nel 2017 e passato per diversi terapeuti) per disturbi di panico, fobico e ansia generalizzata. Parallelamente ero anche seguito farmacologicamente da una psichiatra, in quanto c'è stato un periodo in cui l'ansia era talmente acuta che la sola psicoterapia non mi aiutava. E parlo di farmaci presi a cicli (quindi non la classica benzodiazepina), erano farmaci che prendevo giornalmente. Dopo diversi anni, dato che l'ansia era sempre più debole (fino a scomparire), la psicoterapia ha iniziato ad essere più dilazionata, e allo stesso tempo anche il dosaggio dei farmaci è iniziato a scalare. Fino a che, per l'appunto, ho concluso sia la psicoterapia che la cura farmacologica (sempre sotto supervisione, mai da solo). Vi scrivo solamente in merito a quelli che possono essere episodi sporadici di ansia, che potrebbero risolversi in breve ma che, per diverse circostanze, possono risultare invalidanti. La mia ansia mi ha portato, negli anni, ad avere paura di lunghi spostamenti da casa. Col tempo, questa cosa sono riuscito ad affrontarla pian piano, ma è ancora una cosa che devo superare del tutto (non si può pretendere di risolvere al 100% ogni problematica durante la terapia). Quindi, se mi capita di fare delle trasferte 10 volte, è capace che in due di queste mi sopraggiunga l'ansia. Non faccio più come prima (evitare o andare via), rimango e cerco di non farmi sopraffare, ma senza un aiuto la cosa può diventare difficile, motivo per cui, in queste situazioni, porto sempre con me il Lexotan in gocce. Il fatto è che il Lexotan mi aiuta solo in certi casi, ad esempio di ansia non particolarmente forte, oppure se inizio ad avvertire il sopraggiungere dell'ansia e quindi, prendendo tempestivamente il Lexotan, riesco a calmarmi in anticipo. Però questo può accadere o in casi di ansia debole o anticipata, ma soprattutto in contesti per me comodi (o a casa o vicino). Qualche giorno fa, sono andato a fare una gita fuori porta (4 ore di treno ad andare e 4 a tornare), e metà della giornata l'ho passata in fortissima ansia. Nonostante il Lexotan, la cosa continuava. Non ho toccato cibo tutto il giorno (perché poi mi sopraggiunge la nausea) ed è stato molto spiacevole, anche perché non mi sono goduto minimamente la gita. Negli anni, oltre al Lexotan, ho provato altri farmaci (Xanax, ansiolin, trittico) ma l'effetto era pressoché identico. Su indicazione della psichiatra, a volte ho provato col Tavor, ma fa più un effetto sedativo che da ansiolitico, quindi mi stordisce, mi insonnolisce terribilmente ma l'ansia rimane (ed è anche peggio rispetto ad avere l'ansia e basta). Allora, mi chiedo: esiste un farmaco da assumere al bisogno che sia potente e quindi efficace a placare i sintomi ansiogeni senza che però ci sia la necessità di dover dormire per ore? Questo mi darebbe anche quella serenità di affrontare meglio le situazioni, avendo comunque la certezza di un aiuto che funzioni realmente. Grazie
Buongiorno, quella che descrive è in effetti una ripresa della sintomatologia ansiosa con, in particolare, un incremento più spiccato della quota d'ansia anticipatoria. Più che ragionare sull'utilizzo di un farmaco al bisogno, tenuto conto che, seppur con proprietà farmacologiche e farmacocinetiche differenti e, chiaramente in relazione al dosaggio, tutte le benzodiazepine possono causare un effetto sedativo e/o sonnolenza, oltre che ansiolitico, la esorto a riconsiderare la possibilità di una terapia con un farmaco che agisca in via definitiva sulla sintomatologia ansiosa e non, dunque, su una terapia al bisogno.
Le benzodiazepine sono in ogni caso un farmaco la cui tollerabilità è molto variabile di persona in persona, per cui è difficile prevedere a priori il farmaco che riuscirebbe a tollerare meglio, pur mantenendo dei sufficienti benefici. E' possibile che un composto con potenza ridotta sia più tollerabile, ma l'opzione va discussa con il suo specialista e, in ogni caso, riconsidererei la possibilità di una terapia più risolutiva, come scritto sopra.
Cordiali saluti
Le benzodiazepine sono in ogni caso un farmaco la cui tollerabilità è molto variabile di persona in persona, per cui è difficile prevedere a priori il farmaco che riuscirebbe a tollerare meglio, pur mantenendo dei sufficienti benefici. E' possibile che un composto con potenza ridotta sia più tollerabile, ma l'opzione va discussa con il suo specialista e, in ogni caso, riconsidererei la possibilità di una terapia più risolutiva, come scritto sopra.
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Ciao, capisco bene la situazione che stai attraversando e ti ringrazio per averla descritta in modo così dettagliato. È positivo che tu abbia completato un percorso terapeutico che ti ha portato a miglioramenti significativi, anche se restano alcune difficoltà in specifiche situazioni.
La resistenza alle benzodiazepine è un fenomeno reale che può verificarsi dopo un uso prolungato. Il corpo sviluppa una tolleranza che rende necessario aumentare il dosaggio per ottenere lo stesso effetto. Questo potrebbe spiegare perché il Lexotan non ti aiuta più come prima nelle situazioni di ansia più intensa.
Per quanto riguarda la tua domanda specifica, esistono diverse opzioni farmacologiche con profili differenti. Alcuni farmaci hanno un'azione più mirata sui sintomi ansiosi senza causare necessariamente eccessiva sedazione. Tuttavia, è importante che qualsiasi cambiamento nella terapia farmacologica venga valutato da uno specialista che conosca la tua storia clinica completa.
Mi sembra di cogliere che queste situazioni di ansia in contesti specifici (come i lunghi viaggi) rappresentino ancora un ostacolo significativo nella tua vita. Potrebbe essere utile affiancare alla gestione farmacologica anche qualche incontro di supporto psicoterapeutico mirato proprio a queste specifiche situazioni, per lavorare su strategie complementari che possano aiutarti ad affrontarle con maggiore serenità.
Considero importante anche la dimensione spirituale nel percorso di guarigione, che può offrire risorse aggiuntive di forza e significato nell'affrontare queste sfide. Un approccio che integri diversi aspetti della persona spesso porta a risultati più completi e duraturi.
Ti consiglio di programmare un incontro con uno psichiatra per rivalutare la tua situazione attuale e discutere delle alternative farmacologiche più adatte, tenendo presente la tua esperienza con i farmaci finora assunti.
La resistenza alle benzodiazepine è un fenomeno reale che può verificarsi dopo un uso prolungato. Il corpo sviluppa una tolleranza che rende necessario aumentare il dosaggio per ottenere lo stesso effetto. Questo potrebbe spiegare perché il Lexotan non ti aiuta più come prima nelle situazioni di ansia più intensa.
Per quanto riguarda la tua domanda specifica, esistono diverse opzioni farmacologiche con profili differenti. Alcuni farmaci hanno un'azione più mirata sui sintomi ansiosi senza causare necessariamente eccessiva sedazione. Tuttavia, è importante che qualsiasi cambiamento nella terapia farmacologica venga valutato da uno specialista che conosca la tua storia clinica completa.
Mi sembra di cogliere che queste situazioni di ansia in contesti specifici (come i lunghi viaggi) rappresentino ancora un ostacolo significativo nella tua vita. Potrebbe essere utile affiancare alla gestione farmacologica anche qualche incontro di supporto psicoterapeutico mirato proprio a queste specifiche situazioni, per lavorare su strategie complementari che possano aiutarti ad affrontarle con maggiore serenità.
Considero importante anche la dimensione spirituale nel percorso di guarigione, che può offrire risorse aggiuntive di forza e significato nell'affrontare queste sfide. Un approccio che integri diversi aspetti della persona spesso porta a risultati più completi e duraturi.
Ti consiglio di programmare un incontro con uno psichiatra per rivalutare la tua situazione attuale e discutere delle alternative farmacologiche più adatte, tenendo presente la tua esperienza con i farmaci finora assunti.
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