È da circa 30 giorni che mio papà 62 enne porta il catetere vescicale, i dottori dicono che dovrà po
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È da circa 30 giorni che mio papà 62 enne porta il catetere vescicale, i dottori dicono che dovrà portarlo a permanenza. La sua prostata dicono sia circa tre volte il normale , il fatto che l'abbiano dato già per scontato che lo dovrà tenere a vita ci ha spiazzati. La sua unica terapia è Urorec e for Prost , c'è speranza che si sgonfia questa prostata ingrossata da tre anni trascurata ?
Tre volte il normale significa poco o nulla... quali sono le dimensioni ed il volume defnt per via ecografica? Come è il profilo del PSA (PSA totale e libero, 2-proPSA e PHI; rapporto PSA/volume e PHI/volume, PSA L/T, testosterone/PSA)? Non ha senso l'uso dell'alfa-litico (urorec e simili) con il catetere e se è stato necessario il catetere è perché è andato in ritenzione urinaria che va risolta presumibilmente con un intervento di riduzione/disostruzione, salvo non emergano altri aspetti (cancro prostatico). Poi occorre sapere come sta la via urinaria superiore: ha subito prima del catetere una retrodilatazione? Come vede la cosa è decisamente più articolata di come appare ed occorre prendere adeguate decisioni di merito... suo padre ha "solo" 62 anni e se non ha pesanti controindicazioni chirurgiche non ha senso quanto prospettato.
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Salve. La terapia massimale per IPB con ritenzione urinaria é Silodosina 8mg (UROREC), DUTASTERIDE E TADALAFIL 5mg. Se dopo 2-3 mesi di tale terapia e 2-3 tentativi di rimozione del catetere risultati infruttuosi (effettuando nel contempo esame urine e urinocoltura dal catetere per escludere infezioni, nel qual caso trattarle adeguatamente con antibiotico-terapia per almeno 14gg; in assenza di infezioni e dopo adeguata terapia anti-infiammatoria/decongestionante, esecuzione del PSA e nel caso di valori elevati, effettuazione di risonanza magnetica prostatica per escludere rumori maligni della prostata), suo padre non avesse ripreso ad urinare adeguatamente con svuotamento accettabile (<100ml RPM), ci sono diverse opzioni: catetere vescicale a dimora (soprattutto in caso di condizioni generali non ottimali e patologie concomitanti per cui risulti rischioso procedere ad intervento disostruttivo prostatico), stent cervico-prostatico-uretrale tipo Exime in sostituzione trimestrale (validissima e tollerabilissima alternativa al catetere classico), interventi mini-invasivi (REZUM, TPLA); se invece il signore NON è cardiopatico, ictato e non soffre di patologie tumorali per cui la sua prognosi di vita è normale, può fare qualunque tipologia di intervento prostatico sia endoscopico che open/laparoscopico per puntare alla rimozione definitiva del catetere. Resto a disposizione, Cordiali saluti.
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