Da agosto soffro di radicolopatia dovuta all ernia tra c5 e c6 con impronta su sacco durale e compre

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Da agosto soffro di radicolopatia dovuta all ernia tra c5 e c6 con impronta su sacco durale e compressione radice sinistra. Sono stato da un neurochirurgo che mi ha dato cortisone. Poi fisiatra che ha fatto tre infiltrazioni a mano libera di ozono. Il dolore si è ridotto ma permane. Il fisiatra ha detto che l'ozono non mi serve dato che non sento particolare sollievo e mi ha detto di trovare un bravo neurochirurgo. Io mi chiedo per cosa visto che mi aveva già visitato un neurochirurgo all'inizio. Nel frattempo non posso fare ginnastica o fisioterapia secondo il dottore perché prima devo essere visto da un neurochirurgo. Un collega su un altra piattaforma mi ha consigliato infiltrazioni tac guidate di cortisone mentre il fisiatra dice che sono stupidate e che lui li non si farebbe fare nessuna infiltrazione guidata. Non so che fare. Non posso spendere tanti soldi per tanti specialisti diversi e vorrei trovare una soluzione che mi faccia per lo meno stare piu sereno. Molti sconsigliano l'operazione
Dott. Nicolò Marchesini
Neurochirurgo, Chirurgo vertebrale
San Bonifacio
Buongiorno,
capisco la sua confusione, ed è importante avere un percorso chiaro per affrontare questa situazione. Il fatto che il dolore persista, pur essendosi ridotto, indica che c’è ancora una compressione nervosa che merita attenzione.
Le infiltrazioni TAC-guidate di cortisone sono una valida opzione in alcuni casi, perché permettono di somministrare il farmaco direttamente vicino alla radice compressa. Tuttavia, non sempre sono risolutive, e la loro utilità va valutata da uno specialista.
Dal momento che ha già consultato più specialisti e il dolore non si è risolto completamente, potrebbe essere utile una nuova valutazione neurochirurgica, soprattutto se ha difficoltà a riprendere le normali attività quotidiane o se il dolore incide significativamente sulla tua qualità di vita. L’intervento chirurgico non è sempre necessario, ma in alcuni casi di compressione radicolare persistente può essere la soluzione più efficace per alleviare i sintomi e migliorare la funzione.
Se preferisce evitare di consultare ulteriori specialisti, le consiglio almeno di condividere i suoi esami con il neurochirurgo che ha già visto, spiegando la situazione attuale e valutando insieme se ci sono opzioni non chirurgiche ancora percorribili.

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