Ciao. Da ormai 8 mesi ho un male al retto femorale della gamba destra (io calcio di sinistro). Quest
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Ciao. Da ormai 8 mesi ho un male al retto femorale della gamba destra (io calcio di sinistro). Questo male me lo sono procurato giocando a calcio, ma non ricordo bene come, ma penso che derivi da un affaticamento sottovalutato. Sono stato fermo una settimana dopo aver sentito il dolore, però senza risultati. Allora, stupidamente, ho continuato costantemente, fino a dicembre, dove a causa di un contrasto falloso in partita sono dovuto rimanere fermo 3 settimane. Il dolore però non è passato lo stesso. Allora mi sono fatto visitare dal fisioterapista della squadra, che mi ha detto che senza esami specifici l'unica cosa che poteva provare a fare era quella di "distruggermi" il muscolo (detto in parole povere), cosa che non ho voluto fare. 3 settimane fa, visto la fine della stagione calcistica, ho deciso di andare a farmi visitare da uno specialista. All'inizio con prescrizione medica sono andato da un ortopedico (che è il medico sbagliato per questo muscolo), che mi ha detto di andare a fare un ecografia. L'ho fatta ma il medico non ha individuato nessuna irregolarità, e mi ha detto di fare una visita fisiatrica-fisioterapica, che sicuramente farò. Però vi volevo chiedere cosa poteva essere, giusto per avere un'idea, visto che mi fa male. Mi sono dimenticato di dire alcune cose come il fatto che mi faccia più male verso il termine di un'attività fisica come calcio, corsa o allenamento delle gambe. Poi mi sono dimenticato di dire che riesco a correre e fare il tutto abbastanza fluidamente, ma questo dolore mi impedisce di fare ulteriori cose come il rinforzo o il potenziamento delle gambe. Infine volevo dire che ho provato ogni cura "fai da te" come ghiaccio, acqua fredda, acqua calda, panno caldo, panno freddo, cellophane, argilla, artiglio del diavolo e arnica. Grazie in anticipo a chi mi aiuterà a inquadrare meglio la problematica.
Buongiorno, così a distanza, essendo il suo un problema di vecchia data ed essendo lei un atleta, è difficile da inquadrare. Andrebbero fatti una serie di test funzionali e di forza per capire quanto il quadricipite (e tutta la gamba) sia colpito nella sua capacità contrattile. Da quanto detto, potrebbe essere un vecchio "stiramento" mal gestito che ha portato ad un quadro di dolore persistente, strettamente legata ad un deficit di forza del quadricipite (indicato dal dolore post fatica). Le consiglio di affrontare il problema con uno specialista della riabilitazione muscoloscheletrica con approccio Evidence Based Medicine (EBM), lasciando perdere chi le propone tecar, laser e altre terapie passive simili. Buona giornata
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Buongiorno, la negatività dell'esame ecografico fa pensare il problema possa essere di natura muscolo-scheletrica funzionale. Rimane comunque opportuna la visita in presenza da un collega della sua zona, che possa valutarla adeguatamente e capire l'origine del problema.
Saluti!
Saluti!
Salve dalla sua descrizione si potrebbe trattare di uno stiramento sviluppatosi in un disturbo funzionale; il mio consiglio è quello di affidarsi a un fisioterapista/osteopata, meglio se esperto in ambito sportivo che possa analizzare nello specifico lo stato del muscolo e inquadrare al meglio la situazione. Saluti
Dopo 8 mesi di cure fai da te e di testardo attaccamento all’allenamento qualunque fosse il problema o trauma principale sarà probabilmente finito sepolto sotto i compensi e i possibili altri problemi che tutto ciò può aver scatenato. È altrettanto possibile che quel trauma o problema scatenante si sia risolto da solo e tu stia affrontando gli esiti del sovraccarico di una struttura compromessa che ha richiesto un gran numero di compensi per adattarsi alle richieste di un allenamento agonistico. Bisognerebbe essere un veggente per dirti a distanza cosa mai possa essere quello che hai in questo momento; la prima risposta è “stai soffrendo della scorretta manutenzione della tua macchina umana”.
Ora sarà tutto molto complesso, i suggerimenti che ti hanno dato finora sono tutti buoni, probabilmente ti occorrerà seguirli tutti e sperare nella fortuna che uno di questi sia quello giusto e ti auguro che “quello giusto” sarà tra i primissimi esami/trattamenti che prenderai in esame.
Dopo tutto questo tempo il problema non sarà più locale quindi occorrerà allargare il raggio del campo di ricerca, spero che un medico dello sport ti potrà aiutare.
Fisioterapicamente approccerei con un esame obiettivo approfondito ed una seduta di riabilitazione posturale globale di Souchard per andare a cercare scompensi nella fascia ed esplorando manualmente le inserzioni a monte ed a valle del problema.
In bocca al lupo!
Ora sarà tutto molto complesso, i suggerimenti che ti hanno dato finora sono tutti buoni, probabilmente ti occorrerà seguirli tutti e sperare nella fortuna che uno di questi sia quello giusto e ti auguro che “quello giusto” sarà tra i primissimi esami/trattamenti che prenderai in esame.
Dopo tutto questo tempo il problema non sarà più locale quindi occorrerà allargare il raggio del campo di ricerca, spero che un medico dello sport ti potrà aiutare.
Fisioterapicamente approccerei con un esame obiettivo approfondito ed una seduta di riabilitazione posturale globale di Souchard per andare a cercare scompensi nella fascia ed esplorando manualmente le inserzioni a monte ed a valle del problema.
In bocca al lupo!
Buonasera, se ho ben capito l'ecografia ha dato esiti negativa per cui non ci deve essere stata una lesione importante delle fibre muscolari. Il fatto che comunque sia lei riesca a correre e a tollerare uno sforzo entro un certo limite potrebbe suggerire una problematica legata ad una tendinopatia. Sarebbe necessario ovviamente una valutazione più approfondita per escludere altre patologie ed impostare un iter riabilitativo idoneo alla sua situazione sintomatologica
Salve buongiorno, il suo problema ormai secondo me , ormai si è cronicizzato, andrebbero fatti una serie di test valutativi, anche strumentali, andrebbe fatta una valutazione Posturale è in base a quella scegliere il piano terapeutico più adatto a lei. Sicuramente l accanimento all’ allenamento e le terapie fai da te non hanno aiutato
Salve, sarebbe necessario effettuare di persona diversi test funzionali per un migliore inquadramento. Potrebbe trattarsi di un lieve stiramento che le ha portato ad un deficit di forza del quadricipide. Questo richiederebbe un rinforzo graduale dello stesso fino al ritorno allo sport. Le consiglio di vedere un collega fisioterapista nella sua zona, che magari non le consigli solo trattamenti passivi
Buonasera
Avrei necessità di avere maggiori informazioni, potrebbe inviarmi un messaggio con il suo contatto telefonico? senza impegno.
Grazie
cordialmente
Avrei necessità di avere maggiori informazioni, potrebbe inviarmi un messaggio con il suo contatto telefonico? senza impegno.
Grazie
cordialmente
ciao, se niente ti fa bene probabilmente c'è un problema posturale: scarpe sbagliate?uno squilibrio dovuto ad una mal occlusione mandibolare? differenze nel visus degli occhi?
io farei una ricerca un passo alla volta di queste possibilità, primo step un plantare di pochi mm alla gamba sinistra, con il carico più a sinistra vediamo se scarichiamo la destra!
per le altre di devi rivolgere da specialisti
io farei una ricerca un passo alla volta di queste possibilità, primo step un plantare di pochi mm alla gamba sinistra, con il carico più a sinistra vediamo se scarichiamo la destra!
per le altre di devi rivolgere da specialisti
a quello che descrivi, il problema potrebbe essere legato a una delle seguenti condizioni:
Possibili cause del tuo dolore al retto femorale
Tendinopatia del retto femorale → Un sovraccarico ripetuto può aver causato un'irritazione del tendine, in particolare all’inserzione prossimale (vicino all’anca) o distale (vicino al ginocchio). Questo spiegherebbe perché il dolore aumenta a fine attività.
Lesione muscolare cronica → Se in passato hai avuto una lesione non completamente guarita, potresti aver sviluppato una fibrosi o una debolezza residua che si riattiva sotto stress. L’ecografia potrebbe non averla rilevata se si tratta di una lesione molto piccola o mal cicatrizzata.
Sindrome del retto femorale (compressione nervosa) → In alcuni casi, una tensione anomala del muscolo può irritare il nervo femorale, causando dolore e limitazioni funzionali.
Disfunzione biomeccanica → Un’alterazione nella postura, nella corsa o nel gesto tecnico (ad esempio, calciare con il sinistro e compensare con la destra) potrebbe aver portato a un sovraccarico cronico del muscolo.
Sindrome dell’anca a scatto interna → Se il dolore è vicino all’inguine, potrebbe esserci un conflitto tra il tendine del retto femorale e le strutture circostanti.
Cosa fare adesso?
Visita fisiatrica/fisioterapica → Fondamentale per una valutazione più specifica. Un fisioterapista esperto in riabilitazione sportiva potrà testare la forza, la mobilità e individuare eventuali squilibri muscolari.
Esercizi mirati → Se il problema è tendineo o di sovraccarico, potresti beneficiare di esercizi eccentrici e di rinforzo graduale.
Terapie fisiche → Onde d’urto o tecarterapia potrebbero aiutare in caso di tendinopatia o cicatrici fibrotiche.
Correzione del gesto atletico → Un’analisi del movimento potrebbe evidenziare errori biomeccanici che sovraccaricano il muscolo.
Stretching e mobilità → Un programma di allungamento specifico per il retto femorale e la catena anteriore della gamba potrebbe ridurre la tensione.
Il fatto che tu riesca comunque a correre è positivo, ma dato che il dolore persiste da 8 mesi, è importante trovare la causa esatta prima di riprendere il potenziamento. Se hai altre domande o vuoi un consiglio più specifico sugli esercizi, chiedi pure!
Possibili cause del tuo dolore al retto femorale
Tendinopatia del retto femorale → Un sovraccarico ripetuto può aver causato un'irritazione del tendine, in particolare all’inserzione prossimale (vicino all’anca) o distale (vicino al ginocchio). Questo spiegherebbe perché il dolore aumenta a fine attività.
Lesione muscolare cronica → Se in passato hai avuto una lesione non completamente guarita, potresti aver sviluppato una fibrosi o una debolezza residua che si riattiva sotto stress. L’ecografia potrebbe non averla rilevata se si tratta di una lesione molto piccola o mal cicatrizzata.
Sindrome del retto femorale (compressione nervosa) → In alcuni casi, una tensione anomala del muscolo può irritare il nervo femorale, causando dolore e limitazioni funzionali.
Disfunzione biomeccanica → Un’alterazione nella postura, nella corsa o nel gesto tecnico (ad esempio, calciare con il sinistro e compensare con la destra) potrebbe aver portato a un sovraccarico cronico del muscolo.
Sindrome dell’anca a scatto interna → Se il dolore è vicino all’inguine, potrebbe esserci un conflitto tra il tendine del retto femorale e le strutture circostanti.
Cosa fare adesso?
Visita fisiatrica/fisioterapica → Fondamentale per una valutazione più specifica. Un fisioterapista esperto in riabilitazione sportiva potrà testare la forza, la mobilità e individuare eventuali squilibri muscolari.
Esercizi mirati → Se il problema è tendineo o di sovraccarico, potresti beneficiare di esercizi eccentrici e di rinforzo graduale.
Terapie fisiche → Onde d’urto o tecarterapia potrebbero aiutare in caso di tendinopatia o cicatrici fibrotiche.
Correzione del gesto atletico → Un’analisi del movimento potrebbe evidenziare errori biomeccanici che sovraccaricano il muscolo.
Stretching e mobilità → Un programma di allungamento specifico per il retto femorale e la catena anteriore della gamba potrebbe ridurre la tensione.
Il fatto che tu riesca comunque a correre è positivo, ma dato che il dolore persiste da 8 mesi, è importante trovare la causa esatta prima di riprendere il potenziamento. Se hai altre domande o vuoi un consiglio più specifico sugli esercizi, chiedi pure!
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