Buongiorno, volevo esporre il mio problema per avere almeno un chiarimento su quale specialista cont

2 risposte
Buongiorno, volevo esporre il mio problema per avere almeno un chiarimento su quale specialista contattare. Sono un uomo di 47 anni.
Circa 4 mesi fa, tornato dalle vacanze al mare, ho lamentato dei fastidi durante la minzione (lieve bruciore e, talvolta, sensazione di dover urinare con urgenza). Ho pensato fosse dovuto al fatto che avevo bevuto poco durante le vacanze o a qualche problema con l'acqua di mare e il costume e, quindi, non gli ho dato peso più di tanto. Trascorsi 2 mesi e mezzo, verso fine novembre, questi fastidi erano ancora presenti fino a quando, dopo un periodo di disturbi gastrointestinali (andavo più spesso a defecare, le feci non erano ben formate), sono aumentati e diventati più persistenti. Lamentavo un lieve dolore (o intorpidimento) nel basso addome (come se avessi fatto 200 esercizi per gli addominali), più specificatamente tra l'ombelico e il pene, lieve bruciore alla punta del pene, fastidio nella zona anale/perianale. Inoltre, avevo la sensazione che questi dolori e fastidi aumentassero con l'eiaculazione.
Sono andato dal mio medico di base che mi ha diagnosticato una prostatite e mi ha dato una cura con Bactrim per 6gg più un integratore ForProst 400 da prendere per 2 mesi. Dopo la cura con l'antibiotico i sintomi mi erano sembrati molto scemati...ma il tutto è durato una settimana, poi si sono ripresentati uguali. Tornato dal dottore, mi ha fatto fare analisi di urinocultura (non una ABG) da cui ha evinto che avevo un'infiammazione alle vie urinarie ...quindi mi ha prescritto altri 7 giorni di antibiotico (stavolta la Levofloxacina).
Ho iniziato la cura, indicativamente, il 18 dicembre...e fino al 3 di gennaio andava tutto benissimo, nessun fastidio. Poi, complice anche un periodo di alimentazione disordinata dovuta alla feste natalizie, ho avuto nuovamente questo singolo episodio di defecazione molto abbondante con feci in parte formate e in parte no, meteorismo e flatulenze "importanti" e, di conseguenza, mi sono ripresi i bruciori alla punta del pene e la sensazione di dover urinare (talvolta anche di perdere qualche goccia se ho episodi di flatulenza). Questi disturbi, sia gastrointestinali che delle vie urinarie, stanno proseguendo da circa 4/5 giorni e stanno anche inficiando la mia vita sociale e, al momento, non saprei se rivolgermi a un urologo o un gastroenterologo o a entrambi...per questo chiedo un vostro aiuto.
Grazie mille per le eventuali risposte.
Prof. Carlo Rando
Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
Milano
Come si deduca uno stato infiammatorio da una coltura è un mistero e come si pretenda di trattare tale infiammazione con gli antibiotici non motivati da significativa crescita batterica è ancora più misterioso. Ovvio che l'antibiotico possa attenuare lo stato infiammatorio perché comunque ha una attività collaterale anti-infiammatoria. Manca una adeguata valutazione del suo stato genitale e delle relative ragioni che lo inducono e sostengono; la disfunzione intestinale può essere concausa di tale fatto o essere indotta da esso... certo che gli antibiotici usati hanno peggiorato tale situazione. Inoltre la serenoa contenuta nel forprost con la sua azione anti-androgenica ha concorso a impedire la riparazione genitale infiammatoria. A questo punto occorre che un buon andrologo prenda in mano la situazione, svolga i dovuti esami genitali (ecografia doppler pelvico-prostatica e testicolare, analisi base dello sperma, coltura del secreto prostatico estratto, test di Stamey) e generali (stato epato-metabolico-ossidativo, nutrizionale, ormonale, immunitario, fisico e stressogeno), nonché il profilo del PSA (PSA totale e libero, 2-proPSA e PHI; rapporto PSA/volume e PHI/volume, PSA L/T, testosterone/PSA). Poi l'attenta interpretazione dei dati consentirà di attivare la adeguata strategia terapeutica.

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Salve. Dalla sua minuziosa descrizione sintomatologica, si evince che, con tutta probabilità, durante l’estate 2023, abbia sviluppato una prostatite acuta lieve (verosimilmente batterica, ma non avendo presentato alcun dato analitico relativo agli esami eseguiti, non si può esserne certi), che non essendo stata adeguatamente trattata, ha cronicizzato. I disturbi intestinali invece, non essendosi presentati in concomitanza della sintomatologia Minzionale bensì successivamente (certamente gli stessi possono aver riacutizzato la prostatite essendoci una forte ed acclarata sinergia etiopatologica tra problematiche intestinali e del basso tratto urinario), meritano un inquadramento specialistico gastroenterologico, previa esecuzione di esami di base: coprocoltura, ricerca Ag. H. Pylori su feci, calprotectina e SOFx3. In merito alla problematica urologica, limitandomi a quanto di mia competenza, dovrebbe ripetere es.urine e urinocoltura, eseguire spermiocoltura, citologia urinaria su 3 campioni, ECO addome con valutazione RPM, Uroflussometria, procedendo dunque a visita urologica con gli esiti di tali esami. Cordiali saluti.

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