Buongiorno. Vi racconto un po' la mia storia. È da dicembre che vado avanti con i dolori alla cavigl

3 risposte
Buongiorno. Vi racconto un po' la mia storia. È da dicembre che vado avanti con i dolori alla caviglia sx. In più volevo precisare che faccio il cuoco e sto in piedi sullo stesso posto x almeno otto ore. Ho fatto come primo esame, credendo che fosse un problema di sciatica, una risonanza lombosacrale risultato poi NEGATIVA.
Ho iniziato con iniezioni di cortisone. Ma tante. Muscoril, voltaren, feldene, dobetin5000, cerotti di vario genere,toradol gocce,tachidol,Aulin ecc ecc. Roba da far scoppiare il fegato.
Passo una visita da un podologo privato. Mi dice e mi trova il valgismo e mi dice che proprio il piede sx ,cioè la pianta, nn appoggia x terra. Allora vai con i plantari personalizzati. Ma purtroppo i dolori continuano. Arriviamo a gennaio. Faccio RX del piede e risulta negativo. Ecografia al piede sx e mi dice il medico che può essere una fascite plantare. Subito dopo prenoto, con la richiesta del mio medico ,una visita da un fisiatra che mi riscontra:" Tendinite peroneo breve e entesopatia Achillea Calcaneare".
Mi prescrive un ciclo di 10 sedute di laser terapia ( acqua fresca); e cerotti da applicare sulla caviglia( anche questi acqua fresca).
Dopo di che arriviamo ad oggi. Mi decido a farmi come ultima spiaggia una risonanza al piede. Referto:" edema idrospongioso esterno calcagno". Inizio a farmi iniezioni di CLODY ma ieri notte malissimo anche da disteso. Chiama mia moglie, l'ambulanza e mi ricoverano in ortopedia. Prima notte benino. Appena arrivato in pronto soccorso ieri due iniezioni di morfina, più nn so quante flebo di antidolorifici. Ma nn sono mai sceso dal letto xche ho paura di mettere il piede x terra. Oggi vedremo cosa mi diranno e/o faranno i medici.
Cosa ne pensate voi? Cioè cosa c'è da fare x farsi che io guarisca? Grazie mille
Buonasera. Leggendo la sua storia mi sono accorto che in realtà non è stata confermata alcuna diagnosi certa, ma ogni volta diagnosi che si posso avvicinare e confondere tra loro. Altra cosa che si nota è che lei ha effettuato terapia antifiammatoria sia farmacologica che fisica, ma non ha eseguito alcuna rieducazione funzionale del piede. Dato il suo lavoro e la postura prolungata in piedi è ipotizzabile, in prima istanza, che il suo problema possa essere di sovraccarico posturale e che dovrebbe essere trattato in modo combinato con principi antiinfiammatori come quelli da lei eseguiti, associati ad una correzione, possibilmente attiva e propriocettiva, del suo appoggio podalico. Altra ipotesi, verosimile a seguito dell'edema intraspongioso del calcagno, è quella della frattura da stress. Se così fosse la strategia terapeutica dovrebbe essere associata a principi di trattamento e recupero della massa ossea.
Distinti saluti

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Salve
Bisognerebbe capire se si tratta di un'algodistrofia o di una frattura da stress per poterle prescrivere la terapia adeguata
Cordiali Saluti
Dott Fabio Pascarellaa
Concordo sul fatto che la diagnosi possa essere una algodistrofia o una frattura da stress che dovrebbe però essere ben visualizzabile con la RMN per cui come sempre la valutazione deve essere fatta con esame clinico e con la visione degli esami fatti
Siccome è ricoverato credo che sia giusto affidarsi ai colleghi che l'hanno in cura

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