Buongiorno, Una domanda: l Ma gli snri , rispetto ad un ssri come citalopram, dato che agiscon
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Buongiorno,
Una domanda: l
Ma gli snri , rispetto ad un ssri come citalopram, dato che agiscono sia sulla serotonina che sulla noradrenalina, proprio la noradrenalina modulata correttamente può ridurre la risposta esagerata allo stress acuto, quindi la fuga e il panico improvviso? Come accade a me quando sono a tavola fuori ad esempio . Grazie
L'attuale psichiatra dice che è il contrario, ovvero che gli snri, agendo sulla noradrenalina, aumenterebbero tale problematica.
P.s. attualmente sono in cura con citalopram, anafranil e faccio psicoterapia strategica breve
Una domanda: l
Ma gli snri , rispetto ad un ssri come citalopram, dato che agiscono sia sulla serotonina che sulla noradrenalina, proprio la noradrenalina modulata correttamente può ridurre la risposta esagerata allo stress acuto, quindi la fuga e il panico improvviso? Come accade a me quando sono a tavola fuori ad esempio . Grazie
L'attuale psichiatra dice che è il contrario, ovvero che gli snri, agendo sulla noradrenalina, aumenterebbero tale problematica.
P.s. attualmente sono in cura con citalopram, anafranil e faccio psicoterapia strategica breve
Gli SNRI possono essere usati per il trattamento sia dei disturbi d'ansia che degli attacchi di panico. Così come gli SSRI, anche gli SNRI possono portare un lieve stato di agitazione e irrequietezza iniziale che tende a scomparire dopo le prime settimane di trattamento.
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Buongiorno,
gli SNRI, come ha giustamente osservato, agiscono aumentando sia la serotonina sia la noradrenalina nello spazio sinaptico. In teoria, la modulazione della noradrenalina può contribuire a migliorare il controllo della risposta allo stress, rafforzando alcune reti cerebrali implicate nell’attenzione e nella regolazione emotiva.
Tuttavia non è così lineare: nei soggetti particolarmente sensibili, un incremento della noradrenalina può anche associarsi a una maggiore reattività fisica e ansiosa (palpitazioni, sudorazione, senso di “attivazione”), soprattutto nelle fasi iniziali della terapia o a dosaggi più alti.
Per questo motivo, in quadri clinici con forte componente ansiosa, alcuni specialisti preferiscono orientarsi su farmaci più “serotoninergici” puri (come citalopram, escitalopram o paroxetina), per ridurre il rischio di effetti attivanti.
Non è quindi sbagliato ciò che le ha detto il suo psichiatra: molto dipende dalla sensibilità individuale a questo tipo di modulazione. In certi casi l’effetto noradrenergico può favorire una maggiore stabilità emotiva; in altri può accentuare la tendenza alle crisi di ansia.
Il fatto che sia già in terapia con citalopram e Anafranil (che ha anch’esso una componente noradrenergica) fa pensare che il suo curante stia cercando di trovare un equilibrio adeguato, evitando di spingersi verso farmaci con una componente noradrenergica ancora più marcata. Positivo anche che stia seguendo un percorso di psicoterapia, che spesso amplifica in modo sinergico gli effetti della terapia farmacologica.
Resto a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti,
Dott. Lorenzo Lodde
gli SNRI, come ha giustamente osservato, agiscono aumentando sia la serotonina sia la noradrenalina nello spazio sinaptico. In teoria, la modulazione della noradrenalina può contribuire a migliorare il controllo della risposta allo stress, rafforzando alcune reti cerebrali implicate nell’attenzione e nella regolazione emotiva.
Tuttavia non è così lineare: nei soggetti particolarmente sensibili, un incremento della noradrenalina può anche associarsi a una maggiore reattività fisica e ansiosa (palpitazioni, sudorazione, senso di “attivazione”), soprattutto nelle fasi iniziali della terapia o a dosaggi più alti.
Per questo motivo, in quadri clinici con forte componente ansiosa, alcuni specialisti preferiscono orientarsi su farmaci più “serotoninergici” puri (come citalopram, escitalopram o paroxetina), per ridurre il rischio di effetti attivanti.
Non è quindi sbagliato ciò che le ha detto il suo psichiatra: molto dipende dalla sensibilità individuale a questo tipo di modulazione. In certi casi l’effetto noradrenergico può favorire una maggiore stabilità emotiva; in altri può accentuare la tendenza alle crisi di ansia.
Il fatto che sia già in terapia con citalopram e Anafranil (che ha anch’esso una componente noradrenergica) fa pensare che il suo curante stia cercando di trovare un equilibrio adeguato, evitando di spingersi verso farmaci con una componente noradrenergica ancora più marcata. Positivo anche che stia seguendo un percorso di psicoterapia, che spesso amplifica in modo sinergico gli effetti della terapia farmacologica.
Resto a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti,
Dott. Lorenzo Lodde
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