Buongiorno sono molto preoccupata,mio figlio da un mese e mezzo ha cominciato a dire che non riesce

18 risposte
Buongiorno sono molto preoccupata,mio figlio da un mese e mezzo ha cominciato a dire che non riesce più a vivere che gli sembra tutto irreale e che niente gli prova più piacere, mi disse che aveva un pensiero intrusivo su un ambiente e che li creasse tanta sofferenza ma che dopo un oretta se ne è andato via,ogni volta che va a scuola mi scrive dicendo che non sta bene che ha pensieri e sensazioni intrusive una che sussegue l'altra mai contemporaneamente come un immagine mentale che non se ne va via,ogni cosa che vede la rivede mentalmente senza che lui lo vuole oppure quando fa una cosa lui la nota e gli viene l'impulso di rifarla perché li sembra strana come muovere le mani,usare il telefono in più dice che non riesce a controllare I propri pensieri che li vengono e gli rimangono,ha forti crisi non riesce a fare niente perché dice che ormai la sua mente ha preso il suo controllo,noi lo abbiamo portato da uno psicologo e tra poco ha un altro incontro con quello della scuola in più di notte non dorme più,quando piange dice che non sembra che piange perché non è mai concentrato su quello che fa è la sua vita ormai è rovinata per sempre non potrà più fare quello che faceva prima all'inizio disse che stava solo male ma non aveva questi sintomi per la testa,ha iniziato a parlare Che forse ha un Doc E ogni volta che ci pensa di mette a piangere perché dice che è una cosa incurabile anche se noi li diciamo che non è così,torna a casa piangendo dicendo che non vuole andare a scuola perché non può parlare con gli altri perché non si diverte.
Si può veramente trattare di DOC? Che ogni cosa che fa nella sua mente sussegue una fissazione sempre diversa dall'altra.
Abbiamo molta paura e lo stiamo cercando di aiutare in molti modi però sembra che non ce la facciamo e che ogni volta peggiora e ormai si è convinto che vivere così è una sofferenza e vedere gli altri vivere felici e spensierati lo fa stare ancora più male.
Buonasera, i sintomi descritti sembrano indicare la presenza di due disturbi specifici: la derealizzazione e l'anedonia. Inoltre, sembra che suo figlio stia sperimentando dei pensieri ossessivi, i quali possono presentarsi in diversi modi. Infine, il quadro clinico potrebbe essere influenzato dalla presenza di un trauma che potrebbe non essere stato elaborato adeguatamente. Tuttavia, per formulare una diagnosi corretta e una pianificazione terapeutica efficace, sarebbe necessario un colloquio con suo figlio per approfondire ulteriormente la sua storia clinica e comprendere meglio i sintomi presentati. Resto a sua disposizione per eventuali approfondimenti e supporto nella gestione della situazione. Cordiali saluti. DM

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Buongiorno, mi dispiace molto per la difficile situazione con suo figlio. Dal suo racconto sembra si tratti di pensieri ossessivi. Tuttavia, per fare una diagnosi sia a livello sintomatologico, che a livello di disturbo è necessario affidarsi a un/a professionista psicologo/a. Ci tengo a sottolineare che, anche se fosse un DOC, sarebbe curabile, con il tempo e la costanza. L'aspetto importante è iniziare il prima possibile, per evitare che l'eventuale disturbo si cristallizzi. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Le auguro una buona giornata. Dott.ssa Rota
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile per suo figlio convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che voi possiate richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarlo ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendogli il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, grazie per la condivisione. Sarebbe utile un'anamnesi più specifica, per poter esprimere un parere professionale. Di certo, data la sintomatologia riferita, credo che sarebbe opportuna una Psicoterapia individuale e forse anche una familiare. Sarebbe altresì importante valutare la possibilità che sia in atto una sintomatologia post - traumatica, piuttosto frequente in questo momento storico, anche considerati gli anni che ci stiamo lasciando alle spalle, che sui giovani hanno avuto un impatto notevole. Cordialmente, Violante
Salve, capisco il timore e le paure per suo figlio. Prima di fare una diagnosi del problema potrebbe chiedere un'incontro con uno psicoterapeuta della famiglia, in maniera che possa darvi indicazioni più soddisfacenti.
Buongiorno!
Capisco il suo stato di apprensione e mi spiace molto per la sofferenza di suo figlio.
Dal suo racconto emergono sintomi probabilmente riconducibili ad un disturbo ossessivo (i pensieri intrusivi), ma naturalmente non è possibile fare una diagnosi, come hanno già scritto i colleghi e le colleghe, sulla base del solo racconto.
Le consiglierei una valutazione più approfondita, psicologica o psichiatrica, per effettuare la diagnosi e valutare un piano terapeutico.
Le auguro ogni bene.
Dr.ssa Erika Conti
Buongiorno signora, mi arriva forte la sua preoccupazione rispetto a suo figlio e ammiro il suo coraggio nel chiedere aiuto. Capisco che dai sintomi che suo figlio mostra, siete arrivati a una diagnosi, forse aiutati anche dallo psicologo che vi ha seguito. Immagino che cerca delle risposte alla sua domanda un po più confortanti, ma capisce bene che non si può arrivare a una diagnosi così prematuramente. E' auspicabile fare degli incontri con il ragazzo e se fosse il caso anche con voi familiare in separata sede per capire cos'altro emerge oltre a questi pensieri intrusivi. Rimango comunque a disposizioni per qualsiasi approfondimento. Un caro saluto
Buongiorno, comprendo le ragioni del suo disagio e ne sono dispiaciuto. Tuttavia qualsiasi ipotesi formulata sulla base delle sole informazioni presenti nel suo scritto sarebbe a mio avviso riduttivo a fronte di una situazione complessa come la sua (tutte quelle che riguardano il vissuto umano lo sono). La invito per questo a contattarmi in privato, anche con un semplice messaggio se vuole; mi limiterei a farle solo qualche ulteriore domanda in modo da offrirle una consulenza più accurata. Cordiali saluti Dott. Antonio Panza.
Gentile utente, è necessario sapere l'età di suo figlio e l'anamnesi della famiglia e dei parenti di primo grado per confermare l'esordio di un disturbo di personalità come il Disturbo Ossessivo Compulsivo. La psicoterapia è efficace e sarebbe opportuno accompagnarla ad una visita psichiatrica per l'assunzione di un farmaco che andrebbe ad agire sui pensieri intrusivi permettendo a suo figlio di schiarire la confusione che ha in mente e recuperare la sua lucidità e il controllo su di essa, cercando soprattutto di riposare.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni.
Cordiali saluti
Dott.ssa Emanuela Chiodi
Vedersi come finito, come se ci fosse un passato ormai impossibile da raggiungere è una caratteristica della crescita. Centrarsi sul problema può solo che complicare la situazione, come quando si cerca di ripiantare una pianta nel stesso vaso rotto dopo essere caduta. Le immagini mentali in questo caso sono una risorsa anche per risolvere lo stesso sintomo, ovviamente il lavoro con un esperto può portare a dei risultati. Grazie, dottor. Benjamin Collins
Gent.ma, mi spiace molto per la sofferenza di suo figlio e la vostra in quanto genitori. Quello che mi sento di consigliarle è di rivolgervi a uno psicoterapeuta che possa a seguito di una valutazione diagnostica proporre un piano terapeutico ad hoc per suo figlio che lo aiuti a gestire la sofferenza e i sintomi che ha descritto. Non scoraggiatevi, una volta chiarita la situazione di suo figlio le soluzioni arriveranno di conseguenza. In quanto mamma e papà potete al momento continuare a incoraggiarlo e supportarlo nel trovare una soluzione insieme. È importante che non si senta solo in questa situazione. Resto a disposizione per ulteriori necessità, un caro saluto.
Buonasera, mi spiace leggere di queste problematiche .
Penso che sarebbe un approccio corretto quello di coinvolgere un professionista per poter fare una diagnosi in quanto , visti i sintomi descritti, sarebbe a mio avviso riduttivo e poco professionale formulare una ipotesi per suo figlio in base al complesso quadro da lei descritto. La invito quindi a consultare uno psicologo affinché anche lei come genitore si senta più serena a sappia dargli il sostegno più opportuno. Saluti . Maria Teresa Fiorentino
Buongiorno, comprendo le sue preoccupazioni come mamma. Avete già preso un appuntamento e chiesto aiuto ad un professionista che vi aiuterà ad approfondire la situazione. Sarà importante che anche voi genitori troviate un supporto che vi permetta di avvicinarvi "attrezzati" al dolore e alla sofferenza che vostro figlio sta portando. A disposizione, dott.ssa Angela Ricucci
Gentile, percepisco la sofferenza che esprime, mi dispiace davvero per la situazione che sta attraversando suo figlio e mi rendo conto di quanto possa essere complicato conviverci. La prima cosa che mi sento di consigliargli è un consulto psicologico, anche online, che possa aiutarlo ad affrontare il disagio espresso al fine di ritagliarsi uno spazio per comprendere meglio ciò che prova e cosa potrà farlo stare meglio, elaborare i pensieri e i vissuti emotivi rivolgendosi ad un esperto con un approccio che si basi sull’accoglienza e ciò che è utile per la persona, valorizzando le sue risorse personali, aiutandolo così a divenire artefice del racconto della propria vita, dando al corpo lo spazio e l’ascolto che merita. Iniziare un percorso per sentirsi meglio richiede coraggio, ma è già un importante passo iniziale verso il cambiamento. Resto a disposizione per ulteriori indicazioni e ad incontrarlo. Cordiali saluti dott. Paolo Notarangelo
La descrizione dei sintomi che hai fornito potrebbe effettivamente essere associata al Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC). Il DOC è un disturbo mentale caratterizzato da pensieri intrusivi e ricorrenti, che causano ansia e disagio significativi. Questi pensieri possono portare alla comparsa di comportamenti ripetitivi o rituali (compulsioni) che il soggetto compie per cercare di alleviare l'ansia.

È positivo che tu abbia già portato tuo figlio da uno psicologo per ricevere una valutazione professionale. Lo psicologo sarà in grado di valutare in modo più accurato la situazione di tuo figlio e determinare se il DOC è effettivamente la causa dei suoi sintomi. Inoltre, l'incontro con lo psicologo della scuola può fornire un ulteriore supporto e collaborazione nel gestire le difficoltà che tuo figlio sta affrontando nell'ambiente scolastico.

È importante continuare a supportare tuo figlio e mostrargli che siete lì per lui. Il sostegno familiare e l'affetto possono svolgere un ruolo significativo nel processo di guarigione. Assicuratevi di ascoltarlo, incoraggiarlo a esprimere i suoi sentimenti e preoccupazioni e, se possibile, coinvolgetelo nelle decisioni riguardanti il suo trattamento.

Oltre alla consulenza psicologica, potrebbe essere utile anche considerare la consulenza psichiatrica. Uno psichiatra può valutare se un intervento farmacologico potrebbe essere appropriato per gestire i sintomi di tuo figlio. Lo psichiatra può anche collaborare con lo psicologo per fornire un trattamento integrato e completo.

Sarà importante seguire le indicazioni degli specialisti e continuare a cercare il supporto adeguato per tuo figlio. La strada verso la guarigione può richiedere tempo e pazienza, ma con l'aiuto professionale e il sostegno familiare, ci sono buone possibilità di miglioramento.

Ti incoraggio a continuare a cercare aiuto da professionisti della salute mentale qualificati e ad avere fiducia che tuo figlio possa ricevere il supporto di cui ha bisogno per superare questa fase difficile.
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Mi dispiace sentire che tuo figlio sta attraversando un momento così difficile. Sulla base di ciò che hai descritto, sembra che potrebbe essere affetto da Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC). Il DOC è caratterizzato da pensieri intrusivi e ricorrenti, così come da comportamenti compulsivi che si ripetono in risposta a tali pensieri. La terapia breve strategica potrebbe essere utile per affrontare i sintomi e migliorare la qualità della sua vita. È fondamentale anche il sostegno familiare, l'empatia e la comprensione. In queste circostanze sono i genitori che devono essere eletti a co-terapeuti per poter aiutare il figlio, evitando di stigmatizzarlo. Se interessati possiamo approfondire l'argomento privatamente.
A disposizione,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Gentile utente buonasera! Dai comportamenti che lei sinora descrive qui sembrerebbe trattarsi di DOC. Diciamo intanto che il Doc, come altri disturbi, è curabile e, così come altri disturbi, dipende solo da quanto si è disposti ad affidarsi e a collaborare nel processo terapeutico. Se vi siete già affidati ad un professionista della salute mentale avete tutto il mio sostegno e il mio ottimismo. L'alimento di un ossessione è, spesse volte, prorpio il tentativo incessante di scacciare e eliminare il pensiero stesso, poiché si apre inquesto modo una battaglia che non fa che focalizzare sempre di più l'attenzione su tale pensiero. Ci sono diverse tecniche per spostare l'attenzione in modo tale da affievolire la tensione e il disagio che provocano questi pensieri. Oltre a ciò si può fare un buon lavoro sulla persona che consenta di individuare i punti fragili del ragazzo, imparare a riconoscerli e gestirli con l'aiuto delle sue migliori capacità.
Resto disponibile per ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti, Marco Casella.
Ciao, grazie per aver condiviso le tue preoccupazioni. Dalle tue parole emerge una situazione complessa che merita di essere esplorata con attenzione.
Riflessioni sull'orientamento sessuale: È importante sottolineare che non esiste un tempo definito per comprendere il proprio orientamento sessuale. Alcune persone ne hanno una consapevolezza precoce, mentre altre necessitano di più tempo per esplorare la propria sessualità e identificarsi con una specifica etichetta.
La tua esperienza di attrazione verso due persone di sesso femminile, seppur occasionale, rappresenta un elemento significativo da approfondire. Non è necessario affrettare una definizione, ma è importante prendersi il tempo necessario per esplorare questi sentimenti e comprenderne la natura.

Consigli:
Consultare uno psicologo: è il passo fondamentale per ricevere un supporto adeguato e personalizzato che potrà aiutarti a esplorare i tuoi dubbi e le tue emozioni in un ambiente sicuro e accogliente.
Non aver fretta di definirti: non c'è una "scadenza" per capire chi sei o come vuoi etichettarti. Prenditi il tempo necessario per esplorare te stessa e i tuoi sentimenti senza pressioni esterne.

A disposizione per chiarimenti.
Dott. Marco Marchini
Psicologo

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