Buongiorno, ho un fastidio al pene che persiste ormai da dicembre, un fastidio che avverto durant
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Buongiorno,
ho un fastidio al pene che persiste ormai da dicembre, un fastidio che avverto durante la minzione ma non solo. Ho effettuato un’urinocoltura, risultata negativa. Continuando a sentire dolore, ho eseguito un test IST per gonorrea e clamidia, anch’esso con esito negativo.
Dopo un mese, il mio medico di base mi ha consigliato un tampone uretrale, dal quale è risultata la presenza di Klebsiella pneumoniae. Ho quindi iniziato un primo ciclo di antibiotico con Augmentin, indicato dall’antibiogramma, ma dopo 20 giorni sono risultato ancora positivo, questa volta con resistenza all’Augmentin. Su consiglio del medico, ho quindi assunto Ciproxin.
A questo punto ho deciso di consultare un urologo, il quale mi ha detto di non dare importanza alla Klebsiella e di effettuare ulteriori esami, tra cui un’ecografia pre e post minzione e una uroflussimetria. Tutti i risultati sono nella norma. Tuttavia, l’urologo continua a sostenere che i miei sintomi non siano riconducibili alla Klebsiella.
Mi rivolgo a voi esasperato: il dolore persiste da mesi, ho speso una quantità esorbitante di denaro in esami e integratori (che non hanno portato alcun beneficio) e non so più cosa fare. Inoltre, leggendo online, ho scoperto che la Klebsiella può essere pericolosa se trasferita ai polmoni, e questa possibilità mi preoccupa ulteriormente.
Vi sarei immensamente grato per un vostro parere e un consiglio su come procedere.
Ringrazio anticipatamente per la risposta.
ho un fastidio al pene che persiste ormai da dicembre, un fastidio che avverto durante la minzione ma non solo. Ho effettuato un’urinocoltura, risultata negativa. Continuando a sentire dolore, ho eseguito un test IST per gonorrea e clamidia, anch’esso con esito negativo.
Dopo un mese, il mio medico di base mi ha consigliato un tampone uretrale, dal quale è risultata la presenza di Klebsiella pneumoniae. Ho quindi iniziato un primo ciclo di antibiotico con Augmentin, indicato dall’antibiogramma, ma dopo 20 giorni sono risultato ancora positivo, questa volta con resistenza all’Augmentin. Su consiglio del medico, ho quindi assunto Ciproxin.
A questo punto ho deciso di consultare un urologo, il quale mi ha detto di non dare importanza alla Klebsiella e di effettuare ulteriori esami, tra cui un’ecografia pre e post minzione e una uroflussimetria. Tutti i risultati sono nella norma. Tuttavia, l’urologo continua a sostenere che i miei sintomi non siano riconducibili alla Klebsiella.
Mi rivolgo a voi esasperato: il dolore persiste da mesi, ho speso una quantità esorbitante di denaro in esami e integratori (che non hanno portato alcun beneficio) e non so più cosa fare. Inoltre, leggendo online, ho scoperto che la Klebsiella può essere pericolosa se trasferita ai polmoni, e questa possibilità mi preoccupa ulteriormente.
Vi sarei immensamente grato per un vostro parere e un consiglio su come procedere.
Ringrazio anticipatamente per la risposta.
Può an he essere che il tampone sia inquinato dallo stato prepuzio/uretrale per cui lei può assumere tutto l'antibiotico (meno che che con il ciproxin che peraltro ha forti effetti negativi) che vuole ma non risolverà mai nulla. Possibile che il dato uroflussimetrico sia a posto, ammesos che tale esame potesse dare utili informazioni. Sulla normalità ecografica occorre vedere i dati e le immagini dell'ecografia pelvico-prostatica... può accadere cfhe sia ritenuto normale un quadro che in fatto non lo è. Se manca la fase doppler non si valuta lo stato di congestione e se si usa la soglia prostatica dei 30 m di volume, la si dà per normale anche se ha processi congestizio-nfiammatori. Tanto è che il suo quador è da congestione infiammatoria pelvico-prostatica. Non so cosa intenda per esorbitante quantità di denaro in esami che non cita (salvo due colture, una ecografia e una uroflussometria magari eseguite con il SSN). Non si preoccupi del trasferimento dall'uretra ai polmoni che avccade solo in caso di gravi immunodepressioni... si preoccupi invece di trovare un buon andrologo che svolga i dovuti esami genitali (ecografia doppler pelvico-prostatica e testicolare, analisi base dello sperma, coltura differenziale del secreto prostatico estratto e dell’urina) da valutare con la massima attenzione e analogamente valuti il rapproto prepuzio/glande. Poi si deciderà sul come agire ulteriormente.
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Faccio io una domanda a lei: ma si è fatto visitare da un urologo? A questo punto io sospetterei una prostatite
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