Buongiorno, ho subito recentemente un operazione in anestesia totale e dopo due settimane tranquille

9 risposte
Buongiorno, ho subito recentemente un operazione in anestesia totale e dopo due settimane tranquille all'improvviso ho avuto un forte attacco di panico . Da circa una settimana non dormo nonostante stia provando degli ipnotici ( valium, sonirem) mi addormento e mi sveglio sempre dopo due ore poi basta.questa situazione non si sblocca e io ho sempre più sonno e più panico perché mi convinco che non dormirò mai più.
Sto aspettando la mia vecchia psicologa che purtroppo non è disponibile ma intanto cosa posso fare?
Dott. Lucio Marco Arancio
Psicologo, Neuropsicologo
Crema
Buongiorno, il Suo caso richiederebbe un approfondimento in fase di colloquio, per quanto dalla Sua breve descrizione parrebbe un problema di stress. Sarebbe sicuramente utile e curativo affiancare al sostegno psicologico un lavoro psico corporeo di distensione e centratura attraverso se stessi, per esempio con tecniche di rilassamento e/o Mindfulness ,che le permetterebbe di migliorare la Sua qualità di vita attuale e Le fornirebbe gli strumenti per gestire momenti di difficoltà in futuro.
Saluti

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Dott.ssa Ilaria Biasion
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Rovereto
Buongiorno,
come detto da lei la richiesta di uno specialista in questo caso sarebbe ideale per comprendere che cosa le stia succedendo e per capire come aiutarla in questo momento di difficoltà. A volte delle situazioni o degli eventi mettono a dura prova il nostro fisico ma anche il nostro stato di benessere psicologico, nonostante inizialmente possa non sembrare. Le consiglio pertanto di non attendere troppo ma di richiedere un consulto al fine di riacquisire uno stato di equilibrio e di benessere personale.
Buona giornata
Dott.ssa Ilaria Biasion
Dott.ssa Giulia Antognoli
Neuropsicologo, Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Buongiorno, gestire l'insonnia non è semplice ed è opportuno che lei si rivolga ai professionisti che la stanno seguendo (psichiatra e psicoterapeuta). Dal momento in cui la sua terapeuta non è attualmente disponibile, può tentare alcune tecniche di rilassamento, che può trovare su internet. Esistono anche delle applicazioni per il telefono che la aiutano a rilassarsi. Tuttavia, questi strumenti sono poco efficaci se non accompagnati da un percorso terapeutico che la aiuta a comprendere i motivi di tale problematica, per permetterle di affrontare al meglio questo momento difficile. Rimango a disposizione, un caro saluto.
Dott. Davide Gritti
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno, spesso dopo un primo attacco di panico si innesca un circolo vizioso emotivamente caratterizzato dalla "paura della paura". Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale che potrà aiutarla a concettualizzare tale sintomatologia e a "sciogliere" questo incastro emotivo attraverso protocolli di trattamento efficaci e standardizzati. Se lo desidera sono disponibile sul territorio di Milano e/o online.
Saluti
Dott. Davide Gritti
Dott. Andrea De Lise
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Napoli
Gentile, come ha già detto lei in questi casi è necessario iniziare un percorso con uno specialista. Nel mentre che attende le disponibilità della sua terapeuta, può provare a contattare qualche altro specialista che possa aiutarla a calmare gli attacchi di panico e l'ansia.
Se necessario, sono disponibile, anche online
Saluti,
dott. Andrea de Lise
Dott.ssa Giulia Zucchini
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Trieste
Salve, le consiglio una visita da un neuropsicologo e psicoterapeuta per capire meglio la causa di questa costante insonnia.
In seguito le consiglierei di iniziare un percorso psicoterapico per dare una base solida comportamentale all'assunzione dei farmaci.
Saluti
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova

Buongiorno,

Dopo un'operazione e l'uso di anestesia totale, è possibile che si verifichino disturbi del sonno e attacchi di panico a causa dello stress e dei cambiamenti nel corpo. La Terapia Breve Strategica potrebbe aiutarla a gestire l'ansia e migliorare la qualità del sonno. Questo approccio si concentra su interventi rapidi ed efficaci per affrontare le problematiche immediate.

Nel frattempo, è fondamentale continuare a seguire le indicazioni del suo medico e, se necessario, considerare di consultare uno psicologo o psichiatra per un supporto temporaneo. Sono a disposizione per una consulenza e ulteriori indicazioni su come affrontare questa situazione.

Un caro saluto,
Dott. Michele Scala
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Dott. Dario Papa
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Ferrara
Capisco quanto questa situazione sia frustrante, soprattutto dopo un evento delicato come un'operazione. Ma voglio rassicurarla: il suo corpo sa dormire. Quello che sta accadendo non è una perdita irreversibile della capacità di dormire, ma una reazione al forte stress che ha vissuto. È come se il suo sistema nervoso fosse rimasto “in allerta” dopo l’anestesia e l’attacco di panico, facendole credere che non riuscirà più a riposare.
Pensi al sonno come a un fiume: quando è bloccato da un ostacolo, non scompare, ma si accumula finché l’acqua non trova di nuovo il suo corso naturale. Adesso sente di essere in una situazione senza via d’uscita, ma con il giusto supporto può rimuovere gradualmente questo blocco.
Il problema non è il sonno in sé, ma il circolo vizioso di paura di non dormire → ansia → insonnia. Questo meccanismo è molto comune, ma si può spezzare. Attraverso un percorso mirato, possiamo lavorare su:
- Riaddestrare il suo cervello al sonno con tecniche specifiche (per esempio, esercizi di rilassamento prima di coricarsi e strategie per gestire i risvegli notturni).
- Intervenire sul panico notturno, insegnandole a riconoscere e disinnescare i pensieri catastrofici che alimentano l’ansia.
- Ristabilire un equilibrio fisiologico senza dipendere solo dai farmaci, ma lavorando su soluzioni personalizzate per il suo caso.
Purtroppo, cercare di “forzare” il sonno con la sola volontà o con continui tentativi falliti di riaddormentarsi rischia di peggiorare la situazione. Insieme possiamo trovare il modo più efficace per riprendere il controllo e far tornare il sonno spontaneamente, senza più paura.
Se la collega alla quale si è affidata in passato non risulta disponibile ed ha urgenza di trovare una soluzione al problema, possiamo iniziare a lavorarci già da subito. Eventualmente resto a sua completa disposizione. Distinti saluti.
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
Buongiorno, grazie per aver raccontato con precisione cosa sta vivendo. Quello che descrive è un quadro molto comune dopo eventi stressanti o esperienze mediche invasive come un’operazione in anestesia totale: a volte il corpo e la mente reagiscono con ansia, attacchi di panico e difficoltà al sonno, anche quando le prime settimane sembrano normali. Non significa che ci sia qualcosa di “rotto” in lei, ma il sistema nervoso può essere rimasto iperattivato, e questo rende difficile rilassarsi e dormire.

Il problema principale, come lei stessa ha notato, è che più ci si preoccupa di non dormire, più il sonno diventa difficile: il pensiero “non dormirò mai più” attiva ansia e allarme, che a loro volta interferiscono con il sonno, creando un circolo vizioso. Anche i farmaci ipnotici, sebbene utili a breve termine, non risolvono la componente ansiosa sottostante, che è spesso la causa principale dell’insonnia post-panico.

Nel frattempo, ci sono alcune strategie pratiche che possono aiutare a interrompere il circolo dell’ansia e a sostenere il sonno. Prima di tutto, creare routine serali coerenti e calmanti: evitare schermi luminosi, caffeina o stimoli forti nelle ore prima di dormire. Praticare respirazione lenta e profonda, o esercizi di rilassamento muscolare progressivo, può ridurre la tensione corporea accumulata. Durante la notte, se non si riesce a dormire, può essere utile alzarsi dal letto e fare un’attività tranquilla, leggendo o ascoltando musica rilassante, senza forzare il sonno.

È fondamentale anche lavorare sulla gestione dell’ansia e dei pensieri intrusivi: riconoscere che il panico e l’ansia sono reazioni transitorie e che il corpo ha bisogno di tempo per riprendersi, può ridurre l’intensità degli attacchi notturni. Appena la sua psicologa sarà disponibile, potrà guidarla con strategie mirate di regolazione emotiva, terapia cognitivo-comportamentale e tecniche di esposizione graduale, molto efficaci per il panico e l’insonnia secondaria.

Se la situazione dovesse peggiorare, con attacchi di panico intensi o pensieri di non riuscire a farcela, è importante contattare un medico o uno psichiatra, perché in alcuni casi un supporto farmacologico temporaneo o una valutazione immediata possono essere utili.
Saluti

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