Buongiorno, ho fatto una TAC ENCEFALO (SELLA TURCICA-ORBITE-CRANIO) il medico di base mi rimanda all

8 risposte
Buongiorno, ho fatto una TAC ENCEFALO (SELLA TURCICA-ORBITE-CRANIO) il medico di base mi rimanda alla neurologia e purtroppo ho appuntamento tra 5 mesi. Vorrei un parere da un esperto e quali accertamenti o sviluppi può avere la cosa in base alla seguente diagnosi.
Assenza di alterazioni a carico delle strutture craniche.
Formazioni mediane in asse.
Complesso ventricolare di dimensioni fisiologiche.
Dilatazione degli spazi subaracnoidei posteriori associata a lieve atrofia corticale biparietale.
Assenza di alterazioni densitometriche parenchimali.
Ho quasi 40 anni.
Dott.ssa Vanessa Conforto
Neuropsicologo, Psicologo
Milano
Gentile utente, l'esito riportato dalla TAC non ha una chiara valenza patologica ma sembrerebbe compatibile con una iniziale degenerazione del tessuto nervoso ("lieve atrofia corticale diparietale"). I motivi possono essere molteplici e per escludere la presenza di un vero disturbo organico è necessario approfondire la situazione mediante colloquio specialistico con l'ausilio di adeguata testistica. Voglio sottolineare che non è detto che vi sia un disturbo; bisognerebbe capire quali sono i suoi sintomi, da quanto tempo li ha, perchè ha fatto la TAC, quali difficoltà riscontra nella vita quotidiana ecc... .
La visita dal neurologo servirà a chiarire queste incognite e probabilmente ad effettuare un primo screening cognitivo.
Le suggerisco di sottoporsi ad una valutazione neuropsicologica per studiare le cosiddette funzioni cognitive (memoria, attenzione, linguaggio ecc).
Si tratta di semplici test che vengono somministrati da personale specializzato presso i Reparti di Neurologia o da privati. Ne parli con il suo medico curante o con il neurologo che la visiterà.
Resto a disposizione per qualsiasi dubbio.
Dott.ssa Vanessa Conforto

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Dott.ssa Emanuela Inguscio
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Milano
Gentile, per interpretare correttamente l'esito dell'esame strumentale che ha eseguito occorre contestualizzarlo all'interno del suo quadro clinico: come mai ha eseguito l'esame, quali sintomi riporta, se ha difficoltà di tipo cognitivo ecc... Per questo sarebbe utile sottoporsi ad un colloquio clinico con valutazione neuropsicologica (test che indagano il funzionamento della memoria, attenzione, linguaggio...). Resto a disposizione. Dott.ssa Emanuela Inguscio
Dott. Pietro Trisciuzzi
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Fasano
In attesa della visita neurologica le consiglio di sottoporsi ad una visita neuropsicologica per la valutazione delle funzioni cognitive. Questo tipo di valutazione tornerà utile al neurologo quando farà la visita.
Cordialità
Dott.ssa Federica Defendenti
Neuropsicologo, Psicologo
Bellusco
Gentile utente, il referto da Lei riportato rimanda ad una visita di controllo neurologica come le ha consigliato il suo medico di riferimento, unitamente ad una valutazione neuropsicologica per andare ad esplorare le funzioni cognitive quali attenzione, memoria, linguaggio e funzioni visuo-spaziali, che possono fornire importanti dettagli circa gli effetti dell'atrofia riportata dal referto. Queste due visite, unitamente al referto TAC, ed unitamente ad un'attenta indagine delle sue abitudini di vita nonché alle sue eventuali difficoltà e/o modifiche autopercepite in vari contesti ed ambiti della quotidianità, Le fornirà sicuramente un quadro più completo. La voce di rilievo all'interno del referto riguarda la "Dilatazione degli spazi subaracnoidei posteriori associata a lieve atrofia corticale biparietale", la quale fa riferimento ad un'iniziale riduzione del tessuto cerebrale nelle aree posteriori, pertanto risulta utile approfondire con le visite che le indicavo poco sopra, al fine di avere più chiaro il quadro di riferimento nonché il percorso d'azione più appropriato.
Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o richiesta.
Dott.ssa Federica Defendenti
Dott.ssa Roberta Stasi
Psicologo clinico, Neuropsicologo, Psicologo
Torino
Per poter inquadrare ed interpretare al meglio l'esito dell'esame strumentale da lei effettuato è necessario acquisire informazioni più dettagliate circa il suo stato di salute, familiarità per patologie etc. In attesa dell'esame neurologico sarebbe bene approfondire con un esame neuropsicologico per valutare lo stato delle diverse funzioni cognitive ( memoria, concentrazione, attenzione etc). Aiuterà anche il neurologo ad avere un quadro più dettagliato della situazione. Rimango a disposizione per ulteriori informazioni, Saluti.
Dott.ssa Giulia Zucchini
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Trieste
Salve, Le consiglio di approfondire con una analisi neuropsicologica per le funzioni cognitive, la sua TAC è pulita se non per una riduzione del tessuto nervoso che può implicare una perdita di funzioni fisiologiche e cognitive.
Spesso però questa atrofia potrebbe essere causata da altri fattori esterni e non implica necessariamente una degenerazione progressiva.
Quindi non si allarmi.
Sarebbe utile sapere perchè ha sentito la necessità di richiedere una TAC, quali sintomi ha avuto? Sarebbe altrettanto utile sapere la sua età, se è in fase di menopausa è molto comune una perdita del tessuto nervoso.
Spero di esserle stata utile.
Saluti
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova

Buongiorno,

Comprendo la sua preoccupazione riguardo al risultato della TAC. La dilatazione degli spazi subaracnoidei e la lieve atrofia corticale biparietale potrebbero essere normali segni di invecchiamento, ma è importante attendere una valutazione neurologica completa per chiarire meglio la situazione. In attesa dell'appuntamento, una terapia psicologica breve strategica potrebbe aiutarla a gestire l'ansia e le preoccupazioni legate all'attesa, fornendole strumenti pratici per affrontare l'incertezza in questo periodo.

Cordiali saluti,
Dott. Michele Scala
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Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
Buongiorno,
ho letto con attenzione il referto della sua TAC e posso aiutarla a comprenderlo in modo più chiaro.

La frase “assenza di alterazioni a carico delle strutture craniche” e “assenza di alterazioni densitometriche parenchimali” è molto positiva: significa che non sono presenti lesioni, ischemie, tumori o emorragie.
Le formazioni mediane in asse e il complesso ventricolare di dimensioni fisiologiche indicano che non ci sono segni di pressione anomala o deviazioni strutturali.

L’unico elemento da approfondire è la “lieve atrofia corticale biparietale con dilatazione degli spazi subaracnoidei posteriori”.
Questo quadro, in una persona di 40 anni, può avere diverse interpretazioni:

talvolta rappresenta una variazione costituzionale o un effetto di stress cronico, insonnia, ansia, consumo di alcol o farmaci;

in altri casi, può indicare un iniziale assottigliamento fisiologico del tessuto cerebrale, che tuttavia non ha necessariamente valore patologico se non è accompagnato da sintomi cognitivi o neurologici.
Nel frattempo può stare tranquillə, perché non ci sono segni di patologie gravi o urgenti;
è utile comunque effettuare una valutazione neurologica (come indicato dal medico), per decidere se completare l’indagine con una RMN encefalo o con test neuropsicologici di memoria e attenzione, solo se ci sono disturbi cognitivi soggettivi (come difficoltà di concentrazione o rallentamento).

Curi i fattori di protezione cerebrale: sonno regolare, attività fisica, alimentazione equilibrata, astensione da alcol e fumo, e stimolazione mentale quotidiana.

In sintesi: il referto non segnala lesioni o condizioni gravi, ma solo una lieve riduzione di volume in una zona specifica, da valutare con calma in sede neurologica per capire se è un reperto occasionale o legato a fattori reversibili.
Resto a disposizione
Saluti

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