Buongiorno. Ho 71 anni d'età e sono in menopausa da 20. Eseguo annualmente ecografia pelvica transva
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Buongiorno. Ho 71 anni d'età e sono in menopausa da 20. Eseguo annualmente ecografia pelvica transvaginale, pap test e visita ginecologica. L'ultima ecografia pelvica effuata circa un mese fa e prima di allora sempre lineare, ha mostrato un ispessimento dell'endometrio a 7,7 mm. per cui sono stata indirizzata ad isteroscopia che ho eseguito, sia diagnostica che operativa, con richiesta da parte mia anche di biopsia. Durante l'isteroscopia mi sono stati asportati 3 polipi di cui uno della grandezza di 8,8 mm. Il referto della biopsia parla, alla voce Descrizione Macroscopica, di "neoformazione polipoide di mm. 8 interamente inclusa", mentre la diagnosi riporta" Frammento polipoide di mucosa con i caratteri dell'iperplasia ghiandolare atipica/adenocarcinoma. Non si osserva mucosa endometriale sana di riferimento nè fascetti di tessuto miometriale". I medici mi hanno parlato di diagnosi incerta tra le due patologie citate, per questo hanno ritenuto di separarle con la brarra obliqua, e neppure il consulto effettuato insieme a patologi di ulteriore struttura ospedaliera è riuscito a chiarire l'incertezza. Per cui, sono stata indirizzata ad isterectomia, con rimozione anche delle ovaie. In attesa degli accertamenti preliminari all'intervento (TAC addominale, ecografia pelvica transvaginale e RMN), oltre ad essere terrorizzata dalla presenza di ulteriori problemi, sono amareggiata e angosciata. L'intervento che dovrò eseguire è un intervento invasivo e fatico ad accettarne l'idea perchè oltre ad essere crollata psicologicamente, parlando con amiche e conoscenti che hanno subìto l'isterectomia, mi accorgo di essere un caso anomalo, una specie di uovo di Pasqua cui bisogna aprire l'addome per vedere la sorpresa che contiene... Le stesse, infatti, sono state sottoposte ad isterectomia perchè lamentavano emorragie continue, o avevano ricevuto una sentenza conclamata della peggiore diagnosi, che non lasciava spazio ad incertezze. Inoltre, quasi tutte hanno subìto l'intervento in giovane età. Io non ho mai avuto emorragie in vita mia, anche in età fertile, e contrariamente a loro, cui sono stati rimossi anche fibromi, mi sono sempre sottoposta a controlli "a tappeto". L'amarezza deriva dal fatto che a quelle come me, in menopausa avanzata e dunque non più in grado di fare figli, si preferisce asportare tutto e così ci leviamo il pensiero...Ma è davvero così? E cosa "potrebbe" emergere, ora, dagli accertamenti succitati? L'isterectomia è sempre così necessaria? Vi prego, dottori, di darmi una risposta. Ringrazio
Innanzitutto partiamo dal fatto che proprio per il motivo per cui ha eseguito sempre controlli è stata evidenziata una patologia che altrimenti avrebbe dato sintomi solo molto più in là. I controlli non servono a evitare patologie ma a fare diagnosi precoce, questo è un concetto che con il termine improprio di "prevenzione" le persone tendono a non capire. Inoltre da come mi riferisce si tratta di un'iperplasia atipica o se al limite fosse un carcinoma endometriale sarebbe in fase molto precoce, quindi per questo dare stare tranquilla che l'isterectomia (alla sua età si fa contestualmente anche l'asportazione di ovaie e tube) sarebbe del tutto sufficiente. L'isteroannessiectomia è un intervento alquanto semplice, che si fa per svariati motivi anche in donne molto più giovani di lei. Essere così terrorizzata non ha veramente ragione di essere, se i suoi curanti ritengono sia l'intervento più indicato deve stare assolutamente tranquilla, che in pochi giorni starà bene come prima, e non dovrà poi sottoporsi a controlli rigidi come sarebbe se non lo facesse.
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