Buongiorno, ho 40 anni e da qualche settimana ho difficoltà a deglutire, in maniera sporadica durant

5 risposte
Buongiorno, ho 40 anni e da qualche settimana ho difficoltà a deglutire, in maniera sporadica durante la giornata, i liquidi. Ho la sensazione che si blocchi qualcosa a livello muscolare nell' atto della deglutizione. Ho eseguito una rinofibrolaringoscopia e non sono state trovate anomalie, solo "note di laringite posteriore da possibile reflusso" che sto curando con delle compresse di malox dopo i pasti. Da ormai 15 anni utilizzo un bite per una disfunzione dell'atm. Bite che dovrò rifare a breve perché l'ho lesionato masticandolo la notte, inoltre ho una malloclusione da morso profondo. Per completezza aggiungo che ho anche problemi alla cervicale. Ho una rettilinizzazione della colonna , iniziali discopatie tra c5/c6 e c6/c7 con riduzione dello spessore dei dischi e protusioni in particolare tra c5/c6. In queste ultime settimane rispetto al passato in cui ho sofferto di sbandamenti, dolori e tensioni cervicali costanti, dolori alla muscolatura della mandibola, difficoltà ad aprire la bocca si è aggiunto questo fastidioso "blocco" della deglutizione. non lo avverto in modo costante e ce l'ho solo con i liquidi. Ho la sensazione che si blocchi un muscolo(?) per poi ritornare al suo normale funzionamento dopo poco. Inoltre avverto una tensione costante alla mandibola e un irrigidimento dello sternocleomastoideo. Vi chiedo a questo punto se sia preferibile andare prima da un dentista o approfondire con un gastroenterologo per la possibilità che i sintomi di disfagia siano legati al reflusso. Una disfunzioni dell' atm con malocclusionie può causare difficoltà a deglutire? Grazie anticipatamente.
Dott. Salvatore Abate
Dentista, Chirurgo generale, Ortodontista
Catania
penso che il gastroenterologo sia la persona più indicata.

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Dr. Paolo Passaretti
Dentista
Civitanova Alta
Difficile dare una risposta si tratta di una situazione complessa. Io non escluderei anche un neurologo nella valutazione.
Salve,prima andrei dal dentista sia per il bite sia per un controllo..magari con una lastra 3d per vedere se ci sono problemi particolari da risolvere.
Se Di Roma ci contatti sul numero di cellulare che trova su questo sito o prenoti una visita su questo portale.
Dr. Fabio Vaja
Dentista, Ortodontista
Milano
Buonasera, la difficoltà a deglutire deve essere valutata durante una visita in studio per questo motivo è necessario che mi
possa prendere cura di Lei non via web perché così potrò essere preciso nel eseguire una diagnosi e un relativo trattamento che sia risolutivo conferendo serenità garantita .
Buona serata
Vaja Dr Fabio
Buongiorno,

quello che descrive è una situazione complessa in cui si intrecciano più elementi: disfagia intermittente per i liquidi, segni di possibile reflusso già rilevati dallo specialista ORL, disfunzione dell’ATM con morso profondo, uso di bite da molti anni e problemi cervicali documentati. È comprensibile che faccia fatica a capire da dove partire.

In generale, la difficoltà a deglutire solo i liquidi, con la sensazione di “blocco” muscolare che poi si risolve, fa pensare più a un disturbo della coordinazione neuromuscolare o a una componente funzionale/muscolare che non a un’ostruzione meccanica vera e propria, soprattutto perché la rinofibrolaringoscopia non ha mostrato lesioni significative e non riferisce dolore, sangue o dimagrimento importante. Allo stesso tempo, il fatto che sia stata riscontrata una laringite posteriore compatibile con reflusso e che lei abbia una storia importante di cervicalgia e tensioni muscolari in zona mandibola e collo suggerisce che i fattori in gioco possano essere più d’uno.

Una disfunzione dell’ATM, specialmente associata a malocclusione, serramento notturno e muscoli già molto contratti, può contribuire a creare una sensazione di tensione e di “incertezza” nei movimenti di mandibola, lingua e muscoli sopraioidei, che sono coinvolti anche nella deglutizione. Inoltre una muscolatura cervicale rigida e dolente può alterare la percezione dei movimenti di collo e gola, facendo avvertire come “blocco” quello che a livello anatomico è solo un piccolo spasmo o una perdita momentanea di coordinazione. Non è però corretto, né prudente, attribuire automaticamente la disfagia alla sola ATM o alla cervicale senza aver escluso in modo adeguato le altre cause possibili.

Visto che l’otorino ha già escluso patologie evidenti a livello di faringe e laringe e ha segnalato un possibile ruolo del reflusso, un consulto con il gastroenterologo è senz’altro appropriato, soprattutto se il disturbo dovesse persistere o se comparissero altri sintomi come acidità marcata, rigurgiti, tosse notturna, sensazione di nodo in gola continua. Il gastroenterologo potrà valutare se impostare una terapia più mirata rispetto al semplice Maalox (per esempio farmaci antiacido o protettori gastrici secondo indicazione medica) ed eventualmente consigliare esami di secondo livello, se li riterrà necessari.

Parallelamente, però, non trascurerei l’aspetto gnatologico e muscolare: il fatto che il bite si sia lesionato, che lei lo “morda” molto la notte, che riferisca tensione costante alla mandibola e rigidità dello sternocleidomastoideo indica un quadro di sovraccarico che merita una rivalutazione da parte di un dentista con esperienza in gnatologia. Un dispositivo non più adeguato o consumato potrebbe non essere più efficace come una volta e, in alcuni casi, può addirittura non aiutare a gestire al meglio il carico muscolare. Una valutazione combinata dentista/gnatologo più eventualmente fisioterapista o fisiatra per la parte cervicale può aiutarla a capire quanto del suo disturbo di deglutizione sia legato a una componente muscolo-tensiva e se intervenendo su ATM, postura e muscoli il sintomo tende ad attenuarsi.

Se proprio dovessimo scegliere un ordine logico, io direi questo: non trascurare la via gastroenterologica, perché la disfagia, anche quando sembra “solo” funzionale, è un sintomo che merita sempre di essere inquadrato bene; e, in tempi molto ravvicinati, programmare anche la rivalutazione del bite e dell’ATM. Quindi non un “o l’uno o l’altro”, ma un percorso parallelo, con l’otorino che ha già fatto la prima parte, il gastroenterologo che approfondisce il possibile ruolo del reflusso e lo gnatologo/dentista che si occupa della parte occlusale e muscolare.

È importante inoltre che lei faccia attenzione a eventuali segnali d’allarme: difficoltà in rapida progressione, cibo o liquidi che “vanno di traverso” con tosse insistente, perdita di peso non voluta, dolore intenso alla deglutizione. In presenza di questi sintomi non conviene aspettare, ma rivolgersi rapidamente al medico curante o al pronto soccorso. Se invece il quadro rimane intermittente, senza peggioramenti netti, e gli esami specialistici risultano nella norma, diventa sempre più probabile una componente muscolare/posturale e funzionale, su cui si può lavorare con un approccio multidisciplinare e con buone possibilità di miglioramento nel medio periodo, anche se nessuno può garantire al cento per cento la completa scomparsa dei disturbi.

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