Buongiorno, due mesi fa ho partorito mio figlio e è andato incontro a distocia di spalla e il medico
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Buongiorno, due mesi fa ho partorito mio figlio e è andato incontro a distocia di spalla e il medico non è riuscito a disimpegnarlo ma dopo 5 minuti è arrivata la collega anziana che lo ha tirato fuori subito.. mio figlio ha avuto una ipossia moderata con conseguenti danni cerebrali che sembrerebbero lievi ma solo il tempo ci darà risposte.. io al momento sono ancora molto scossa e seguita da psicologi.. detto ciò ho avuto un incontro con una ginecologa dell'ospedale che mi ha fortemente consigliato di avere un cesareo in futuro... A parte che al momento non voglio avere figli questa affermazione mi ha distrutta ancora di più psicologicamente, come se il tutto fosse successo a causa mia. Perché se la distocia non è un evento prevedibile dovrebbe risuccedermi? Perché se nn ha una causa dovrebbe ricapitare? Se questo ragionamento è corretto vuol dire che un motivo c'è!
In più volevo sapere, perché non sono riusciti a disimpegnarlo subito?
Io sto molto male al pensiero di non poter fare un naturale ma un cesareo.. confrontandomi con un'altra ostetrica invece mi dice che potrei farlo.. non ci capisco più nulla... Sarei grata di ricevere più risposte così da vedere il parere di più esperti nel settore..
In più volevo sapere, perché non sono riusciti a disimpegnarlo subito?
Io sto molto male al pensiero di non poter fare un naturale ma un cesareo.. confrontandomi con un'altra ostetrica invece mi dice che potrei farlo.. non ci capisco più nulla... Sarei grata di ricevere più risposte così da vedere il parere di più esperti nel settore..
Buonasera, come ti hanno detto la distocia di spalla è un evento imprevedibile. Esistono dei fattori di rischio (macrosomia fetale, diabete ad esempio ) che possono incrementare la percentuale di una possibile distocia ma anche con questi risulta comunque un evento imprevedibile e sicuramente non dipende da te, non è colpa tua.
Un altro parto sarebbe possibile valutando i fattori di rischio e sommandoli ad una pregressa distocia ma non sarebbe da escludere a priori. Spero di esserti stata d’aiuto
Un altro parto sarebbe possibile valutando i fattori di rischio e sommandoli ad una pregressa distocia ma non sarebbe da escludere a priori. Spero di esserti stata d’aiuto
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Buona sera, concordo completamente con la collega.
Un caro saluto.
Un caro saluto.
Cara mamma,
prima di tutto: grazie per aver trovato la forza di scrivere un messaggio così sincero e profondo, mentre sei ancora immersa in un dolore che merita tutta l’attenzione e la delicatezza possibile.
Quello che hai vissuto — un parto difficile, con distocia di spalla e le sue conseguenze — è un evento traumatico sul piano fisico ed emotivo, e il fatto che tu sia ancora scossa non è segno di fragilità, ma di umanità. Ti stai già prendendo cura di te nel modo migliore possibile, lasciandoti sostenere da chi può ascoltarti e accompagnarti.
Veniamo alle tue domande. Provo a rispondere punto per punto, con rispetto e chiarezza.
“Perché è successa la distocia? Potrebbe risuccedere?”
Hai ragione: la distocia di spalla è un evento non sempre prevedibile. Spesso si presenta all’improvviso, anche in gravidanze normali, e non sempre ci sono segnali precisi per anticiparla. Tuttavia, ci sono alcuni fattori di rischio che aumentano la probabilità (non la certezza) che si verifichi:
Peso fetale elevato (macrosomia)
Diabete gestazionale
Precedente parto con distocia
Travaglio molto lungo o molto rapido
Parto operativo (es. uso di ventosa)
Statura e morfologia del bacino materno
Nel tuo caso, il fatto che sia già accaduto una volta viene considerato un fattore di rischio per una futura gravidanza. Per questo la ginecologa potrebbe averti consigliato un parto cesareo come misura di prevenzione e prudenza, non come giudizio verso il tuo corpo o le tue scelte.
Ma questo non significa che tu abbia colpa, né che il tuo corpo abbia “fallito”.
Significa solo che la medicina — per com'è strutturata oggi — tende a voler evitare il rischio di ripetere un evento simile, anche se la possibilità non è altissima.
“Perché non sono riusciti a disimpegnarlo subito?”
È una domanda comprensibilissima e dolorosa. In alcuni casi, la distocia di spalla può essere davvero difficile da gestire anche per personale esperto, perché il bambino rimane incastrato in una posizione che richiede manovre complesse e delicate, da eseguire in pochissimo tempo.
Il fatto che la collega più esperta sia riuscita a disimpegnarlo subito non significa che chi era lì prima abbia sbagliato, ma che ogni operatore ha un proprio livello di esperienza pratica, soprattutto in situazioni critiche e impreviste.
Ma capisco perfettamente che questo ti lasci un senso di impotenza e anche di rabbia: sono emozioni legittime. Ti invito, se non lo hai già fatto, a chiedere un colloquio formale con il team che ha gestito il tuo parto. Ti devono delle risposte chiare. Non per cercare colpe, ma per aiutarti a integrare l’esperienza e uscirne con più forza e consapevolezza.
“Dovrò per forza fare un cesareo in futuro?”
No, non è detto.
Il consiglio di un cesareo nasce da una valutazione di rischio, non da un obbligo assoluto. È giusto sapere che il rischio di recidiva, dopo una distocia di spalla con complicazioni, è aumentato, ma non è certo. Alcune donne, con buona valutazione ostetrica e sorveglianza attenta, hanno partorito naturalmente anche dopo eventi simili.
Il parere che ti ha dato l’altra ostetrica è altrettanto valido, soprattutto se arriva da chi ha esperienza sul campo: la decisione va presa caso per caso, in base al peso stimato del futuro bambino, alla tua salute, alla storia clinica e anche alla tua volontà.
Per questo sarebbe utile, quando e se sentirai di voler affrontare un’altra gravidanza, affidarti a un’équipe che ti accompagni fin dall’inizio con un approccio integrato, in modo da valutare tutto con calma, e non solo negli ultimi mesi.
Infine… no, non è colpa tua.
Il modo in cui ti sei sentita quando ti hanno detto “farai un cesareo” ha toccato un punto sensibile: quello della colpa. Come se qualcosa fosse andato storto a causa tua, del tuo corpo, della tua scelta.
Ma la distocia non è colpa di nessuno. E nessun intervento, anche se necessario, dovrebbe essere comunicato senza cura per il tuo vissuto.
Il cesareo, se mai lo sceglierai o sarà indicato, non sarà una sconfitta, ma uno strumento. E tu non sei meno madre o meno “capace” per ciò che è successo. Hai attraversato un momento durissimo, e stai ancora camminando dentro di esso con coraggio.
prima di tutto: grazie per aver trovato la forza di scrivere un messaggio così sincero e profondo, mentre sei ancora immersa in un dolore che merita tutta l’attenzione e la delicatezza possibile.
Quello che hai vissuto — un parto difficile, con distocia di spalla e le sue conseguenze — è un evento traumatico sul piano fisico ed emotivo, e il fatto che tu sia ancora scossa non è segno di fragilità, ma di umanità. Ti stai già prendendo cura di te nel modo migliore possibile, lasciandoti sostenere da chi può ascoltarti e accompagnarti.
Veniamo alle tue domande. Provo a rispondere punto per punto, con rispetto e chiarezza.
“Perché è successa la distocia? Potrebbe risuccedere?”
Hai ragione: la distocia di spalla è un evento non sempre prevedibile. Spesso si presenta all’improvviso, anche in gravidanze normali, e non sempre ci sono segnali precisi per anticiparla. Tuttavia, ci sono alcuni fattori di rischio che aumentano la probabilità (non la certezza) che si verifichi:
Peso fetale elevato (macrosomia)
Diabete gestazionale
Precedente parto con distocia
Travaglio molto lungo o molto rapido
Parto operativo (es. uso di ventosa)
Statura e morfologia del bacino materno
Nel tuo caso, il fatto che sia già accaduto una volta viene considerato un fattore di rischio per una futura gravidanza. Per questo la ginecologa potrebbe averti consigliato un parto cesareo come misura di prevenzione e prudenza, non come giudizio verso il tuo corpo o le tue scelte.
Ma questo non significa che tu abbia colpa, né che il tuo corpo abbia “fallito”.
Significa solo che la medicina — per com'è strutturata oggi — tende a voler evitare il rischio di ripetere un evento simile, anche se la possibilità non è altissima.
“Perché non sono riusciti a disimpegnarlo subito?”
È una domanda comprensibilissima e dolorosa. In alcuni casi, la distocia di spalla può essere davvero difficile da gestire anche per personale esperto, perché il bambino rimane incastrato in una posizione che richiede manovre complesse e delicate, da eseguire in pochissimo tempo.
Il fatto che la collega più esperta sia riuscita a disimpegnarlo subito non significa che chi era lì prima abbia sbagliato, ma che ogni operatore ha un proprio livello di esperienza pratica, soprattutto in situazioni critiche e impreviste.
Ma capisco perfettamente che questo ti lasci un senso di impotenza e anche di rabbia: sono emozioni legittime. Ti invito, se non lo hai già fatto, a chiedere un colloquio formale con il team che ha gestito il tuo parto. Ti devono delle risposte chiare. Non per cercare colpe, ma per aiutarti a integrare l’esperienza e uscirne con più forza e consapevolezza.
“Dovrò per forza fare un cesareo in futuro?”
No, non è detto.
Il consiglio di un cesareo nasce da una valutazione di rischio, non da un obbligo assoluto. È giusto sapere che il rischio di recidiva, dopo una distocia di spalla con complicazioni, è aumentato, ma non è certo. Alcune donne, con buona valutazione ostetrica e sorveglianza attenta, hanno partorito naturalmente anche dopo eventi simili.
Il parere che ti ha dato l’altra ostetrica è altrettanto valido, soprattutto se arriva da chi ha esperienza sul campo: la decisione va presa caso per caso, in base al peso stimato del futuro bambino, alla tua salute, alla storia clinica e anche alla tua volontà.
Per questo sarebbe utile, quando e se sentirai di voler affrontare un’altra gravidanza, affidarti a un’équipe che ti accompagni fin dall’inizio con un approccio integrato, in modo da valutare tutto con calma, e non solo negli ultimi mesi.
Infine… no, non è colpa tua.
Il modo in cui ti sei sentita quando ti hanno detto “farai un cesareo” ha toccato un punto sensibile: quello della colpa. Come se qualcosa fosse andato storto a causa tua, del tuo corpo, della tua scelta.
Ma la distocia non è colpa di nessuno. E nessun intervento, anche se necessario, dovrebbe essere comunicato senza cura per il tuo vissuto.
Il cesareo, se mai lo sceglierai o sarà indicato, non sarà una sconfitta, ma uno strumento. E tu non sei meno madre o meno “capace” per ciò che è successo. Hai attraversato un momento durissimo, e stai ancora camminando dentro di esso con coraggio.
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