Buongiorno, Da circa un anno soffro di un dolore nella parte anteriore del piede sinistro durante l

11 risposte
Buongiorno,
Da circa un anno soffro di un dolore nella parte anteriore del piede sinistro durante la corsa (3v alla settimana) e durante la camminata prolungata.

A seguito di diverse visite di fisioterapia eseguo in data 04/01/23 RM al piede SX che cita quanto segue:
"Apprezzabile sfumato edema del midollo endospugnoso in corrispondenza della testa del
III metatarso, reattivo a sofferenza osteocondrale a tale livello.
Apprezzabile piccola borsite sottostante l'articolazione metatarso-falangea del IV dito.
A livello del II spazio interdigitale si apprezza piccola lesione nodulare di 8 mm sul versante plantare con possibile significato di neuroma di Morton.
"
Ortopedico consiglia uso della scarpa tecar per 30gg.

Mi sorgono dei dubbi se si tratti della soluzione migliore
Dott. Luca Sgalla
Fisioterapista, Osteopata
Ancona
Buonasera, è difficile dire a priori quale sia la soluzione migliore, ancor di più vista la concomitanza di problemi di natura diversa e che richiedono trattamenti diversi.
Sicuramente con la collaborazione di Fisioterapista ed Ortopedico può adattare la terapia in base alla risposta del piede, quindi capire se quanto consigliato è la soluzione migliore o vada aggiustata in corso d'opera.
Saluti!

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Dott.ssa Alessandra Bertolo
Osteopata, Fisioterapista, Posturologo
Roma
salve, quando il problema è di tipo infiammatorio è necessario fare un trattamento medico farmacologico associato alla fisioterapia strumentale come laser, ultrasuono e tecar . il neuroma di solito di tratta facendo delle piccole infiltrazioni locali che sono di pertinenza sempre del medico ortopedico. successivamente le consiglio dei trattamenti manuali per migliorare l appoggio plantare e la rieducazione propriocettiva. cordiali saluti.
Dott.ssa Antonella Bettelli
Osteopata, Fisioterapista, Posturologo
Brescia
Buongiorno sembra proprio un problema dovuto ad uno scorretto appoggio del piede. A mio parere sarebbe utile un analisi attraverso pedana stabilometrica, valutare l'appoggio del piede e pensare eventualmente ad un plantare da usare mentre corre. Le borsiti poi generalmente si trattano con delle infiltrazioni locali. Le consiglio sicuramente un periodo di riposo dalla corsa che può essere sostituita dalla bicicletta, almeno momentaneamente Quindi di rivolgersi ad fisioterapista per rivedere la dinamica del passo e della corsa.
Spero di esserle stata utile.
Buona giornata
Dott. Pasquale Marchitelli
Fisioterapista, Osteopata, Posturologo
Napoli
L’attuale sofferenza neurogena e la presenza di edema profondo richiedono una cura anti infiammatoria di competenza medica. Successivamente le consiglierei di effettuare un attento esame posturale e barapodometrico considerato che la terza e quarta testa metatarsale sono punti fulcro nella dinamica del passo e un loro sovraccarico funzionale e indice di alterazione nell’appoggio podalico.
Dr. Mauro Rossi
Fisioterapista
Limido Comasco
salve, con questo problema di tipo infiammatorio è necessario fare un trattamento mirato farmacologico associato alla terapia fisica come laser o magnatoterapia. Ho ottienuto buoni risultati con Seqex
Dr. Luciano Brigandi
Fisioterapista, Osteopata, Posturologo
Meda
Buonasera
Oltre ad agire sullo stato infiammatorio, è fondamentale individuare e trattatre le cause di sovraccarico in tale zona.

Cordialmente
Dott.ssa Rita Ciaravola
Fisioterapista, Posturologo
Lainate
salve, in questa fase sarebbe meglio limitare l'attività fisica. potrebbe associare anche la magnetoterapia per l'edema osseo.
le suggerisco di rivolgersi ad un podologo posturologo che a seguito di un attenta valutazione podologica ed esame baropodometrico potrà suggerirle la strategia migliore per risolvere la sua situazione
saluti
Dott. Alessandro Corti
Fisioterapista
Como
Buongiorno. I reperti della sua risonanza indicano una lieve sofferenza a livello del piede. Se lei è un runner le consiglio di pensare ad eventuali cambiamenti a livello del suo regime di allenamento (aumento del chilometraggio/cambio di scarpe/cambio di terreno in cui corre/aumento di stress ecc..). Se ha cambiato i parametri di allenamento è facile incorrere a dolori/fastidi. Non so cosa intenda per "scarpa tecar", forse vuole dire che il medico le ha consigliato l'utilizzo di una scarpa ammortizzata durante la corsa e le ha prescritto delle tecar per il dolore, oppure vuole dire scarpa talus? Non è chiaro. In ogni caso sarebbe utile ridurre il volume di allenamento per poi reintrodurlo gradualmente. Cordiali saluti
Dott. Emanuele Ciccone
Fisioterapista
Roma
Buongiorno,
Grazie per aver condiviso la sua situazione. Dal referto della RM, si evidenziano alcune problematiche che potrebbero essere alla base del suo dolore, tra cui:
1. Edema del midollo endospugnoso nella testa del III metatarso, indicativo di una sofferenza osteocondrale.
2. Piccola borsite sottostante l’articolazione metatarso-falangea del IV dito.
3. Possibile neuroma di Morton (lesione nodulare di 8 mm al II spazio interdigitale).
Il trattamento del dolore metatarsale e del neuroma di Morton si basa su una combinazione di interventi conservativi e, solo se necessario, interventi più invasivi. Tra le opzioni conservative consigliate dalla letteratura:
1. Modifiche nelle calzature:
• L’utilizzo di scarpe con un’ampia punta e suola rigida per ridurre la pressione sui metatarsi è spesso efficace.
• Plantari personalizzati con supporto metatarsale possono alleviare il carico sulla testa metatarsale.
2. Gestione del dolore e infiammazione:
• Terapie fisiche come la tecarterapia o ultrasuoni possono essere utili per ridurre l’infiammazione e favorire la guarigione.
3. Esercizi terapeutici:
• Esercizi mirati per il rinforzo dei muscoli intrinseci del piede e per migliorare la biomeccanica durante la corsa e la camminata possono prevenire recidive.
4. Neuroma di Morton:
• Se il neuroma di Morton è una causa del dolore, opzioni conservative includono l’utilizzo di plantari e l’eventuale infiltrazione locale con corticosteroidi o altri agenti.
Conclusione
Un approccio integrato che combini calzature adeguate, terapie fisiche ed esercizi mirati potrebbe offrire maggiori benefici rispetto alla sola tecarterapia. Sarebbe opportuno eseguire una valutazione funzionale per identificare eventuali compensi biomeccanici o alterazioni del carico. In caso di persistenza dei sintomi, si potrebbe valutare con lo specialista l’opzione di un trattamento più mirato per il neuroma.
Dott.ssa Lucia Mandolini
Osteopata, Fisioterapista, Posturologo
Senigallia
Solitamente si consiglia un plantare apposito per neuroma di Morton e terapie fisiche ad Hoc . No Tecar .
Dott. Antonio Iovino
Fisioterapista, Posturologo, Osteopata
Somma Vesuviana
salve secondo il mio parere non è la soluzione valida, lo strumento terapeutico piu' efficace molte volte sono le mani dell' operatore messe nei punti giusti, la terapia strumentale per me aiuta ma da sola non basta, in questo caso specifico

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