Buongiorno a tutti, mi chiamo Donato ho 24 anni e ho un grave problema da quando sono stato ricovera

2 risposte
Buongiorno a tutti, mi chiamo Donato ho 24 anni e ho un grave problema da quando sono stato ricoverato in psichiatria (ben 2 volte) la mia vita è cambiata.
La mia diagnosi è psicosi con tratti ossessivi, la mia vita è cambiata perché una volta uscito dal primo ricovero, io non ho riavuto più la vista come prima, ora spesso e volentieri tendo a vedere un punto e a sfocarlo e in più la vista è rallentata.
Ho provato diversi farmaci antipsicotici: aripiprazolo, rxulti, olanzapina, invega, olanzapina.
Ho sempre dato la colpa alle medicine ma la mia psichiatra ha sempre negato ciò e afferma che: la mia psicosi è il problema agli occhi.
Io trovo assurdo ciò che mi dice e non so più che fare.
Ho fatto anche visite oculistiche ma niente è uscito fuori.
Spero che qualcuno mi sappia dire qualcosa perché la mia situazione è davvero invalidante.
Ringrazio anticipatamente tutti e buona giornata.
Dr. Fabio M. P. Tortorelli
Psichiatra, Psicoterapeuta
Roma
Gentile Donato,

La sua determinazione nel cercare risposte per i disturbi visivi emersi dopo i ricoveri per psicosi con tratti ossessivi è ammirevole e comprensibile, dato l’impatto invalidante sulla sua vita.

La sua psichiatra attribuisce i sintomi alla psicosi, mentre lei sospetta un legame con gli antipsicotici. Gli antipsicotici possono raramente causare effetti visivi come offuscamento, ma la “vista rallentata” non è un effetto tipico e potrebbe riflettere un fenomeno percettivo legato alla psicosi o all’ansia ossessiva.

Le visite oculistiche negative supportano l’ipotesi non organica.

Consulti uno psichiatra per una rivalutazione della diagnosi e della terapia, considerando alternative come antipsicotici con minor impatto neurologico.

Un secondo parere oculistico-neurologico potrebbe escludere cause rare.

Nel frattempo, monitori i sintomi e cerchi di non focalizzarsi sul disturbo visivo per ridurre l’ansia.

Resto a disposizione per eventuali necessità, un caro saluto

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Dott. Simone D'Angelo
Psichiatra, Psicoterapeuta
Pavia
Buongiorno, purtroppo, con le poche informazioni a disposizione e senza visitarla, non posso darle una risposta definitiva. Se lei pensa che quanto la collega dice riguardo al suo problema visivo sia insensato, provi a parlarne con lei e si faccia spiegare bene i motivi per cui lei non considera probabile un problema organico o iatrogeno (cioè causato appunto dalla terapia). In alternativa si può sempre cercare un secondo parere. A volte è utile, a volte da inizio a un percorso confusivo che peggiora le sue incertezze. La verità è che bisogna trovare un professionista preparato di cui ci si fidi e affidarsi ad esso in caso di dubbi come il suo.

Cordialmente
Simone D'Angelo

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