Buonasera. Uomo 41 anni,soffro di DAG ed ipocondria(solo per precisare), “in questi ultimi anni ho s
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Buonasera. Uomo 41 anni,soffro di DAG ed ipocondria(solo per precisare), “in questi ultimi anni ho svolto svariate visite per somatizzazioni con risultati sempre negativi,oculistica,pneumologica,cardiologica,neurologica. Vengo al dunque,sono praticamente 6/7 mesi che sperimento fastidi,dolori,senso di oppressione,bruciori a livello di petto/sterno,a volte come un senso di “ tiraggio “ al petto. In questi ultimi 5 mesi ho eseguito un accesso in ps ,ecg ed enzimi negativi,visita cardiologica specialistica negativa,molti ecg anche in corso dí sintomatologia negativa,ed infine poco più di due mesi fa ecg sottosforzo massimale più spirometria tutto nella norma,il cardiologo mi ha esortato a rilassarmi,esami completi avis tutto ok. Eppure sto sperimentando a periodi e giorni alterni questi fastidiosi sintomi che variano sempre.Il mio curante non mi prescrive più esami,ed ha ricondotto il tutto ad uno stato ansioso e probabile reflusso,Nel mente ho ripreso sedute di psicoterapia
Mi ha anche esortato a contattare uno osteopata,in quanto potrebbero essere anche dolori muscolo-scheletrici sia per tipo che per durata . Che direzione dovrei prendere? Grazie
Mi ha anche esortato a contattare uno osteopata,in quanto potrebbero essere anche dolori muscolo-scheletrici sia per tipo che per durata . Che direzione dovrei prendere? Grazie
Buongiorno, probabilmente beneficierebbe di una valutazione con uno specialista psichiatra, che non sostituisce il percorso psicoterapico da lei intrapreso ma ne rappresenterebbe una valida integrazione, considerata la situazione clinica da lei descritta e l'impatto sulla sua quotidianità.
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordialmente
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È evidente che ha affrontato la situazione con serietà e responsabilità, sottoponendosi a molteplici valutazioni specialistiche e accertamenti diagnostici, tutti rassicuranti sul piano organico.
I sintomi che descrive assumono caratteristiche molto compatibili con manifestazioni somatoformi legate a disturbi d’ansia generalizzata e a una componente ipocondriaca, da lei stesso riconosciuta. Il fatto che gli esami strumentali siano risultati costantemente nella norma è un elemento importante, che conferma l’ipotesi che alla base del suo malessere ci sia una sofferenza psichica che si esprime attraverso il corpo. È estremamente positivo che lei abbia ripreso il percorso psicoterapico. Tuttavia, considerato che i sintomi persistono e hanno un impatto importante sulla qualità della sua vita, può essere molto utile integrare anche una valutazione psichiatrica specialistica per definire meglio il quadro diagnostico, comprendere le connessioni tra ansia, ipocondria e somatizzazioni, e valutare se un supporto farmacologico, anche temporaneo e ben dosato, possa migliorare il suo equilibrio emotivo, ridurre la vigilanza corporea e facilitare il lavoro psicoterapico. L’obiettivo è ridurre la sofferenza che sta vivendo, non medicalizzarla. Molti pazienti trovano giovamento da un approccio integrato che affronti il problema a 360 gradi.
Resto a disposizione per accompagnarla in questo percorso, qualora lo desideri.
I sintomi che descrive assumono caratteristiche molto compatibili con manifestazioni somatoformi legate a disturbi d’ansia generalizzata e a una componente ipocondriaca, da lei stesso riconosciuta. Il fatto che gli esami strumentali siano risultati costantemente nella norma è un elemento importante, che conferma l’ipotesi che alla base del suo malessere ci sia una sofferenza psichica che si esprime attraverso il corpo. È estremamente positivo che lei abbia ripreso il percorso psicoterapico. Tuttavia, considerato che i sintomi persistono e hanno un impatto importante sulla qualità della sua vita, può essere molto utile integrare anche una valutazione psichiatrica specialistica per definire meglio il quadro diagnostico, comprendere le connessioni tra ansia, ipocondria e somatizzazioni, e valutare se un supporto farmacologico, anche temporaneo e ben dosato, possa migliorare il suo equilibrio emotivo, ridurre la vigilanza corporea e facilitare il lavoro psicoterapico. L’obiettivo è ridurre la sofferenza che sta vivendo, non medicalizzarla. Molti pazienti trovano giovamento da un approccio integrato che affronti il problema a 360 gradi.
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