Buonasera, sono un ragazzo di 30 anni, da sempre lo sport e il movimento fanno parte della mia vita.

11 risposte
Buonasera, sono un ragazzo di 30 anni, da sempre lo sport e il movimento fanno parte della mia vita. Un anno fa ebbi in un movimento a lavoro il classico colpo della strega, una “fisioterapista” mi praticò un massaggio con i gomiti per sciogliere dei trigger point… mi infiammò talmente tanto che rimasi a letto 3 giorni. Da lì iniziò un calvario fatto di visite e decine di terapie e preoccupazioni ed esami (risonanza-tac-eco-raggi). Uscì fuori il fatto che ho una protrusione concentrica del tutto innocua secondo due specialisti… il problema è che da circa un anno ho continue infiammazioni sulla schiena, in zone non vicino a dove c’è il problema. A volte diventa dura anche scendere da un marciapiede perché sento la fitta. Ultimamente va meglio con il nuoto (unica attività che svolgo ora) e sto facendo delle terapie da un chiropratico-fisioterapista che pare aver capito la strada, ho fatto 4 sedute in 1 mese e mezzo e dovrò fare la quinta la settimana prossima (sono passate 5 settimane dall’ultima) solo che noto da qualche giorno la ricomparsa di zone dolenti prima a destra e poi a sinistra… zone dolenti che sono diventate più dolenti grazie alla mia emotività, ho paura che dovrò soffrire a vita di mal di schiena, io rivoglio la mia vita e vorrei tanto potermi godere i semplici attimi di vita normale senza avere il chiodo fisso della preoccupazione e del fastidio sulla schiena. Cosa mi consigliate?
Dott.ssa Alessia Conforti
Fisioterapista
Bari
Salve. Leggo tra le righe che in te la presa di consapevolezza relativa alla "percezione emotiva" del tuo mal di schiena è più dolente della reale possibilità di soffrire di mal di schiena. Mi spiego meglio, ogni volta che in passato hai sofferto di mal di schiena si è creato in te uno stato d'animo correlato al tuo sentire "male alla schiena". Questo processo ha contribuito a creare e strutturare in te un'immagine reale, che si traduce in percezioni reali e di dolore quando tu pensi alla tua schiena. Tale ipotesi viene confermata dal fatto che senti dolore anche in zone non vicine alla protrusione rilevata diagnosticamente. Per me sarebbe più semplice consigliarti e supportarti attraverso un colloquio. Sono disponibile anche attraverso un breve consulto online gratuito. Se desideri puoi prenotarti o contattarmi e sarò ben lieta di supportarti.
Cordialità,
Alessia C

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Dott. Daniele Pintus
Osteopata, Fisioterapista
Selargius
le ernie di per se non sono il problema. molti hanno ernie del disco senza saperlo, e conducono una vita normale. questo perché sono ben compensate e non sintomatiche. il problema vero subentra quando la zona vertebrale si infiamma. questo genera la radicolite e il dolore, che come lei ben sa puo arrivare ad essere ,molto intenso e anche insopportabile. a perdita dei compensi e quindi di una postura corretta sono sempre legate a situazioni di stress e stanchezza che interessano la persona da lungo tempo. spesso concomitante disturbi del sonno che non permettono un buon recupero durante la notte, col risultato che ci si sente sempre più stanchi, immagino che anche per lei sia cosi. le consiglio di rivolgersi ad un osteopata somatoemozionale, che potrà aiutarla a recuperare una situazione di salute e benessere accettabile. d' altra parte anche lei sembra essere consapevole del fatto che la componente emotiva gioca un ruolo fondamentale. sconsiglio le manipolazioni vertebrali, perché sono tecniche dirette che possono risultare aggressive per la struttura ossea e cartilaginea già sofferente. tenga conto che il suo problema nn puo essere risolto con una\due sedute. scelga con cura il suo terapeuta, gli dia fiducia e specialmente SI conceda del tempo per riprendersi
Buongiorno,
la sua situazione va studiata e approfondita: non è possibile dare consigli senza conoscere "bene" la sua storia e senza averla visitata.
Un quadro di dolore "cronico" (persistente) è cosa seria e complessa: vi sono numerosi fattori in ballo, compresi i fattori psico-sociali, fondamentali in una situazione come la sua.
Si affidi a un fisioterapista OMPT presente sul territorio e si armi di pazienza!
Guarirà e tornerà alla vita di tutti i giorni nel giro di pochi mesi: l'educazione alla neurofisiologia del dolore, le proposte di carico progressive e la terapia manuale saranno fondamentali.
In bocca al lupo!
Dott. Dimitri Cozlov
Fisioterapista, Osteopata
Verona
Mi dispiace per il tuo lungo percorso e comprendo quanto possa essere frustrante vivere con dolore persistente alla schiena, specialmente quando compromette la qualità della vita e crea ansia. Ti fornirò alcune informazioni e suggerimenti che potrebbero esserti utili.

1. Capire il problema sottostante
La protrusione concentrica che ti hanno diagnosticato è comune e spesso innocua, ma può indicare una vulnerabilità generale nella colonna vertebrale.
Il dolore che si sposta e che varia tra i lati potrebbe essere legato a una disfunzione muscolo-scheletrica piuttosto che a un problema strutturale grave.
Spesso, situazioni come la tua sono esacerbate da tensioni muscolari croniche, squilibri posturali e dall'interazione tra dolore fisico e stress emotivo.
2. Terapie fisiche e movimento
Il nuoto sta aiutando perché:

È un’attività a basso impatto che rinforza la muscolatura senza sovraccaricare la colonna.
Ti permette di rilassarti, il che è fondamentale per il controllo del dolore.
Tuttavia, il solo nuoto potrebbe non essere sufficiente. Ti consiglio di:

Inserire esercizi mirati:
Stabilizzazione lombare: Lavorare sui muscoli profondi dell’addome e del pavimento pelvico (core).
Mobilità: Esercizi dolci per migliorare la mobilità delle articolazioni e ridurre tensioni (stretching del psoas, mobilizzazione del bacino, esercizi di rotazione).
Valutare il lavoro funzionale: Un fisioterapista esperto potrebbe guidarti in un programma progressivo di rafforzamento che tenga conto delle tue esigenze sportive.
3. Approccio emotivo e mentale
Il dolore cronico è spesso amplificato dalla componente psicologica. Non significa che il dolore non sia reale, ma l'ansia e la paura del peggioramento possono intensificarlo. Ecco alcune strategie utili:

Mindfulness o tecniche di rilassamento:
Respirazione diaframmatica per ridurre la tensione muscolare.
Meditazione guidata per spezzare il ciclo paura-dolore.
Psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT):
Aiuta a gestire i pensieri negativi e a sviluppare strategie per affrontare la paura del dolore.
Tenere un diario del dolore:
Annota quando il dolore compare, cosa sembra alleviarlo e come ti senti emotivamente. Questo può aiutarti a identificare schemi.
4. Fisioterapia e chiropratica
Continua con il percorso che sembra funzionare, ma considera:

Terapia manuale delicata: Evita trattamenti troppo aggressivi che potrebbero irritare ulteriormente la schiena.
Educazione sul dolore: Capire il tuo problema e il perché dei sintomi aiuta a ridurre la paura.
5. Stile di vita e prevenzione
Postura e ergonomia:
Valuta la tua postura durante il giorno (lavoro, riposo).
Usa una sedia ergonomica o supporti lombari.
Attività regolare:
Passeggiate e movimento quotidiano per evitare rigidità.
Alimentazione e sonno:
Dieta equilibrata per supportare la salute muscolare.
Assicurati di dormire bene, perché il sonno aiuta la rigenerazione.
6. Ricordati che il corpo può guarire
La maggior parte dei dolori cronici non è permanente. La neuroplasticità (la capacità del cervello di modificarsi) e il condizionamento del sistema nervoso possono ridurre il dolore nel tempo. Con il giusto approccio, molti riescono a riprendere una vita normale.

Se vuoi possiamo discutere di esercizi specifici o strategie personalizzate per il tuo caso!
Dott. Francesco Colaianni
Fisioterapista
Bari
ciao, ti consiglio di smettere dal chiropratico, dovrebbe in teoria sistemarti in un colpo ma mi sa che non va!
ti consiglio di fare prima un mesetto di ginnastica posturale, stop con massaggi, se non è passato il dolore vuol dire che il problema è altro!
dopo in palestra con focus su gambe e addome, senza questi muscoli tonificati è impossibile la ripresa:
gambe e addominali forti vogliono dire schiena protetta tutto il giorno:
dai un'occhiata ai pesisti, guarda quanto sollevano, guarda la tecnica, sollevano tutto grazie a gambe e addome che supportano la schiena nello sforzo iniziale!
buon lavoro e non ti scoraggiare
Escluse cause specifiche di mal di schiena che meritano attenzione di medici specialisti, il mio consiglio è di rivolgerti a un fisioterapista specializzato che ti aiuti tramite esercizio terapeutico ed educazione al carico e al dolore a tornare alle tue attività sportiva.
NON devi costringerti a fare solo il nuoto ma devi poter tornare a qualsiasi attività sportiva. La terapia manuale può essere di aiuto ma può peggiorare la situazione in alcuni casi, come ogni terapia ha indicazioni e controindicazioni, lo stesso di può dire dell'esercizio terapeutico.
Ad ogni modo, la terapia manuale in un caso come il tuo non può e non deve essere l'unica strategia terapeutica. Stando stesi sul lettino non si risolve nulla purtroppo, la terapia manuale dovrebbe essere utilizzata come una strategia per ridurre il dolore momentaneamente alla quale va necessariamente affiancato un lavoro attivo.
Saluti
Dr. Davide Ciboldi
Fisioterapista
Cavaria con Premezzo
Buonasera,
Capisco bene la sua frustrazione, ma la buona notizia è che la strada per stare meglio c’è. Il dolore spesso persiste non tanto per la protrusione, quanto per tensioni muscolari e meccanismi di difesa che ci portano a muoverci meno. Il nuoto è un ottimo inizio, ma l’obiettivo ora è muoversi di più in modo vario e naturale, senza paura del dolore.

Piccoli gesti quotidiani come camminare, fare attività leggera e mantenere uno stile di vita attivo possono fare la differenza. Anche l’atteggiamento mentale conta molto: più si resta positivi e meno il dolore diventa il centro delle giornate. Continui a fidarsi del professionista che la segue e si dia tempo: il miglioramento arriverà.
Non si scoraggi, il movimento è il miglior alleato.
Dr. Luciano Brigandi
Fisioterapista, Osteopata, Posturologo
Meda
Salve Avrei bisogno di avere maggiori informazioni Mi invii il suo numero di telefono su questo sito Senza impegno economico Grazie
Dr. Simone Siciliano
Fisioterapista, Chinesiologo, Posturologo
Roma
Ciao, innanzitutto grazie per aver condiviso la tua esperienza. Capisco perfettamente quanto possa essere frustrante affrontare un dolore persistente, specialmente quando i medici non hanno riscontrato patologie gravi ma il problema continua a compromettere la qualità della vita.
La tua situazione, anche se sembra molto complessa non deve spaventarti o scoraggiarti, posso assicurarti che se guidato correttamente dal giusto professionista rimarrà solo un brutto ricordo, devi solo avere molta attenzione e pazienza. Ti fornirò alcune indicazioni generali, ma ti consiglio di proseguire il percorso con un professionista che possa seguirti individualmente, monitorare i tuoi progressi e adattare il trattamento in base alle tue necessità specifiche.

Considera che la schiena è una zona delicata e, sebbene la protrusione che hai menzionato sia stata definita innocua da diversi specialisti, il fatto che continui a soffrire di dolori e infiammazioni in altre aree suggerisce che ci possano essere altri fattori in gioco. La causa potrebbe non essere solo fisica (come la protrusione), ma anche funzionale, posturale o legata alla muscolatura e alla mobilità articolare. Il tuo dolore potrebbe essere un sintomo di un problema muscolare che si è aggravato o di una compensazione dovuta a schemi posturali non corretti. Ovviamente tutto ciò va valutato da un professionista tramite dei test clinici.
Hai menzionato che le tue zone dolenti si acuiscono con l'emotività, considera che questa tua osservazione è giustissima perché stress, ansia e preoccupazioni possono effettivamente amplificare il dolore fisico, contribuendo poi a quel circolo vizioso che diventa difficile da interrompere. In molte persone, il dolore cronico può essere influenzato dalla tensione emotiva o dallo stress psicologico, e questo può portare a un'intensificazione del dolore fisico anche in assenza di un peggioramento strutturale.

Il fatto che il nuoto ti faccia stare meglio è un buon segno. Questo suggerisce che il movimento in un ambiente a bassa gravità (come l’acqua) può alleggerire il carico sulla tua schiena, migliorando la tua mobilità senza sovraccaricare la colonna vertebrale. Nonostante le evidenze scientifiche ad oggi evidenziano il nuoto non più come la panacea di tutti i mali che colpiscono la colonnati consiglio di continuare se l'attività ti piace e quindi riesci a continuarla con regolarità e sopratutto se ti fa stare bene. Ti permette di rafforzare la muscolatura profonda, migliorare la mobilità articolare e ridurre la tensione muscolare. Io però assocerei del lavoro a secco a mio avviso fondamentale in questi casi; in particolare esercizi terapeutici mirati per la mobilità della colonna + esercizi di stabilizzazione del core (muscoli addominali e lombari), che potrebbero migliorare il supporto della colonna stessa.

Nel tuo caso, credo che un approccio fisioterapico completo, che prenda in considerazione la tua postura globale, le tue abitudini motorie quotidiane e le tue specifiche disfunzioni muscolari, potrebbe essere molto utile. La terapia manuale (mobilizzazioni articolari, tecniche di rilascio miofasciale, stretching mirato) potrebbe aiutare a risolvere le rigidità e le infiammazioni e quindi le alternerei alle sedute di piscina e rinforzo generale. Ovviamente in tutto questo percorso è fondamentale che il fisioterapista ti segua e moduli il tutto personalizzando il trattamento in base alle tue specifiche necessità.
Quindi in soldoni la tua panacea dovrebbe essere esercizi di stretching (meglio se posture) e rafforzamento muscolare per il core e la colonna vertebrale.
Attività a basso impatto, come il nuoto, la camminata e lo stretching, per mantenere la mobilità senza sovraccaricare la schiena.

Non devi preoccuparti di dover convivere con il dolore per tutta la vita perché cosi non sarà. Con il trattamento giusto, un approccio completo e una buona gestione, è possibile raggiungere significativi miglioramenti. La strada può sembrare lunga, ma con il giusto supporto e impegno, puoi tornare alla "normalità". Continua a fidarti dei professionisti che ti seguono, ma non esitare a chiedere chiarimenti e a condividere le tue preoccupazioni.
Se posso esserti utile per ulteriori chiarimenti o consigli, sono qui per aiutarti!

In bocca al lupo!
Buongiorno, mi dispiace che lei stia passando dei momenti così difficili, capisco assolutamente la sua preoccupazione. Lei è giovane e spaventa dover già rinunciare alle cose che ci fanno stare bene a causa di un dolore persistente. Siccome le cose più spaventose sono state escluse grazie a tutti gli esami che ha già fatto, è il momento di puntare a un futuro solido. Lei ha detto che il nuoto le da beneficio, questa è un ottimo inizio su cui costruire una terapia. Ha provato anche altri tipi di esercizio fisico? ha uno sport che le piace in particolare? un hobby che la fa sentire bene? io le consiglio di concentrarsi su questo e partire da qui. Con l'aiuto di un buon fisioterapista (magari un/una fisioterapista che abbia un approccio di allenamento oltre che solo manuale) può provare a vedere cosa può fare il suo corpo. le auguro una buona riabilitazione!
Dr. Tiziano Morrocchi
Fisioterapista, Osteopata
Roma
Grazie per aver condiviso con sincerità la sua esperienza. È evidente quanto questa situazione abbia impattato non solo sul piano fisico ma anche emotivo e relazionale, soprattutto per una persona abituata a stare bene nel proprio corpo e a vivere in movimento.
Il fatto che tutti gli esami (RMN, TAC, RX) abbiano escluso lesioni gravi è un elemento rassicurante, ma non per questo il dolore che sente va sminuito. Al contrario, la sua storia mostra quanto sia importante affrontare il mal di schiena non solo come un problema “strutturale”, ma anche come una condizione multifattoriale, in cui entrano in gioco:
la biomeccanica (movimenti alterati, compensi posturali),
il sistema nervoso (ipersensibilizzazione e risposta al dolore),
e anche il fattore emotivo (che può amplificare la percezione del dolore e generare apprensione).
L’approccio che sta seguendo (trattamenti manuali, attività come il nuoto, ascolto del proprio corpo) è già un ottimo punto di partenza. Tuttavia, per affrontare davvero la causa del dolore ricorrente, può essere utile una valutazione funzionale completa, fatta di persona, che analizzi:
il suo schema motorio globale (come si muove, dove compensa),
la qualità della respirazione e del controllo posturale,
la mobilità articolare,
l’eventuale presenza di tensioni viscerali o fasciali che spesso passano inosservate.
Come fisioterapista e osteopata, posso dirle che molto spesso, anche in assenza di una “lesione evidente”, esistono dei blocchi funzionali o degli squilibri che, se trattati in modo mirato, possono ridurre i sintomi in modo significativo e duraturo.
Non è detto affatto che dovrà conviverci per sempre: con il giusto approccio, spesso si può recuperare pienamente la propria qualità di vita.
Se desidera, rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti o per indirizzarla verso un percorso adatto a lei.
Un caro saluto,

Tiziano Morrocchi
Fisioterapista – Osteopata

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