Buonasera, Sono un ragazzo di 24 anni, in forma e con un peso adeguato in base alla mia altezza. Que
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Buonasera, Sono un ragazzo di 24 anni, in forma e con un peso adeguato in base alla mia altezza. Questa estate ho iniziato ad avere delle microperdite di liquido dal pene, pesantezza nella zona e in generale malessere. Ho contattato la mia dottoressa che inizialmente ha pensato fosse cistite e quindi ho preso del Monuril e tutta una serie di "farmaci/integratori". Non mi passava, alchè sono andato da un Urologo che mi ha diagnosticato quella che lui definisce "prostatite giovanile" avuta a seguito di un rapporto e mi ha prescritto un antibiotico e delle supposte. Anche in questo caso la situazione non cambiava così che ho fatto la "spermocultura" che ha identificato la presenza di clamidia. Contattando la mia dottoressa mi ha prescritto un antibiotico, "Bassado", a base di dixiclina per una settimana ed eventualmente fare un altro ciclo dopo un altra settimana. Inizio la terapia e dopo 2 giorni inizio ad avere attacchi di diarrea forte, arrivo al 7 giorno di terapia dove andavo in bagno circa 6/7 volte al giorno con diarrea e la notte mi svegliavo dai tipici crampi che provoca. Arrivato al 7 giorno decido di smettere la terapia ( sia perché avrei dovuto fare il richiamo dopo una settimana/giorni sia perché stavo troppo male ). Ad oggi sono passati 10 giorni e continuo ad andare in bagno circa 5 volte al giorno (nonostante abbia preso fin da subito diversi fermenti lattici e probiotici, debridat nonché ogni tanto un immodium ). Le feci non sono più liquide ma più dense anche se non sono ancora "tipicamente dure". Ho fatto tutte le analisi delle feci ( miceti, salmonella , yersinia, clostridium, campylobacter, ricerca parassiti ) ed è risultato tutto negativo. Quindi la mia dottoressa mi ha prescritto Normix 1 pasticca ogni 8 ore. Mi sto iniziando a preoccupare, non è normale avere questa frequenza di dover andare in bagno seguita da dolori all'intestino tipici della diarrea a seguito di un antibiotico nonostante siano 10 giorni che ho interrotto la terapia dell'antibiotico.
Gentile paziente,
purtroppo le prostatiti sono patologie spesso difficili da trattare, con terapie lunghe e molto diverse da paziente a paziente.
In particolare c'è sempre più evidenza che alcune prostatiti siano causate o facilitate da disbiosi intestinali, ovvero alterazioni della flora batterica intestinale che causano o alimentano l'infiammazione.
In alcuni di questi casi l'antibiotico può non essere la scelta giusta e, a volte, anche se fosse la scelta giusta, può causare effetti collaterali come quelli che sta provando lei.
Nel suo caso, è evidente che l'antibiotico fosse indispensabile per un corretto trattamento, ma sembra quantomeno che l'antibiotico le abbia favorito un'importante disbiosi intestinale (ciò sarebbe supportato dalla negatività della ricerca di microrganismi patogeni nelle feci).
Il mio consiglio è di provare con una trattamento mirato al ripristino del suo microbiota/micobioma intestinale.
Se vuole, resto a sua disposizione.
purtroppo le prostatiti sono patologie spesso difficili da trattare, con terapie lunghe e molto diverse da paziente a paziente.
In particolare c'è sempre più evidenza che alcune prostatiti siano causate o facilitate da disbiosi intestinali, ovvero alterazioni della flora batterica intestinale che causano o alimentano l'infiammazione.
In alcuni di questi casi l'antibiotico può non essere la scelta giusta e, a volte, anche se fosse la scelta giusta, può causare effetti collaterali come quelli che sta provando lei.
Nel suo caso, è evidente che l'antibiotico fosse indispensabile per un corretto trattamento, ma sembra quantomeno che l'antibiotico le abbia favorito un'importante disbiosi intestinale (ciò sarebbe supportato dalla negatività della ricerca di microrganismi patogeni nelle feci).
Il mio consiglio è di provare con una trattamento mirato al ripristino del suo microbiota/micobioma intestinale.
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Ora deve risolvere lo stato disbiotico e tossico da antibiotici. Quindi non assuma più nulla, segua una buona alimentazione equilibrata e dia tempo al suo organismo per riequilibrarsi: potrebbe occorrere anche un mese. Poi si rivolga ad un buon andrologo per svolgere i dovuti esami relativi alla identificazione della congestione infiammatoria pelvico-prostatica e delle sue ragioni. Solo poi si attiverà l'utile percorso terapeutico.
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