Buonasera. Sono Stefano e ho 25 anni. Inizio col dire che mi ci è voluto un anno per trovare il co

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Buonasera. Sono Stefano e ho 25 anni.
Inizio col dire che mi ci è voluto un anno per trovare il coraggio di scorgere su questo sito, e mi ci è voluto un anno di delusioni e rabbia per arrivare a dire di non sapere più dove sbattere la testa.
Tutto inizia a marzo dell'anno scorso: tremolii, problemi di capogiri, confusione, debolezza, con insonnia, ma soprattutto a livello visivo, fortissima fotofobia, accompagnata dalla bruttissima visione perenne di sti piccoli punti bianchi che si muovono velocemente in tutte le direzioni, occhi rossi, sensazione che si ha quando si strofinano gli occhi, visione quasi sdoppiata, fatica a mettere a fuoco e vista "tremolante"; infine costante infinito tintinnio di fondo, di cui mi rendo conto soprattutto prima di andare a dormire. È come se avessi la sensazione di essere stato attacco ad un amplificatore per ore per poi andare a mettermi in un posto silenzioso, con quella brutta sensazione di tintinnio, di rumore di fondo. Unica cosa che mi ha sempre fatto stare meglio? Mettere gli occhiali da sole: non ci crederete, ma ovviando al problema della fotofobia con occhiali da sole sono sempre stato un po' meglio, permettendomi di fare almeno qualcosa durante il giorno.
Visita neurologica: nessun problema evidente, ma RMN encefalo per escludere patologie più gravi. Referto buono, nessun problema a parte una cisti presente nel lobo encefalico sinistro, probabilmente dalla nascita. (Evidenziata anche in una precedente risonanza). Diagnosi (senza altri approfondimenti, della serie "escludiamo le cose più gravi ma non approfondiamo"): natura psicosomatica, ansia generalizzata e problemi di ipocondria che non aiutano. Terapia: Zarelis. Visita oculistica: leggero peggioramento miopia che ho sempre avuto. Nuove lenti corrette.
Passano 3 settimane disgustose, di cui la prima la peggiore, con derealizzazione, confusione estrema, vertigini, nausea, inappetenza, perdita di peso, insonnia e fortissima preoccupaazione per la mia salute. Riesco ad uscire da questo circolo vizioso ipocondriaco, i sintomi in miglioramento ma che rimangono su livelli inaccettabili. Mi convinco che ci possa essere una ragione psiclolgica e Vado avanti a lavorare a fatica, ma i problemi di vista e i capogiri mi distruggono.
Nuova visita neurologica, con conferma della vecchia diagnosi, nuova terapia con Maveral+olanzapina e suggerimento visita psichiatrica, che mi riconfermerà poi la diagnosi del neuologo. Cambio terapia, mi faccio seguire a che da una psicologa. I sintomi rimangono uguali, ma nella speranza di avere meglioramenti vado avanti per 4 mesi. Nuovo sintomo: stanchezza debilitante e senso di svenimento imminente.
Ritorno dallo psichiatra, che mi suggerisce nuovo passaggio a Zarelis con dosi più forti. La stanchezza era evidentemente dovuta al Maveral e passa, ma gli altri sintomi rimangono tali e quali a quelli iniziali. La mia vita va avanti a fatica. Perdo la speranza di avere dei miglioramenti, e mi arrendo.
Nel frattempo cerco di concentrarmi su alcuni sintomi e provo, da solo, a vedere se ci siano problemi a livello di vista: da nuova visita oculistica ho un nuovo peggioramento dell'astigmatismo, da una visita ortottica non ho problemi di convergenza visiva e da topografia corneale non ho cheratocono.
Sintomi rimangono più o meno uguale, sebbene la nausea si stabilizzi su livelli inaccettabili.
Stanco, stufo, completamente debilitato, senza miglioramenti, da inizio gennaio decido di interrompere (scalando le dosi) l'assunzione di Zarelis e Olanzapina. Da quando ho smesso, nausea sparita e i soliti sintomi sono sempre presenti, ma almeno non assumo medicinali che si sono dimostrati inutili nel mio caso. La vita va avanti a fatica come sempre.
Nuova visita neurologica, spinto da mia madre, presso l'Istituto Besta di Milano. Nessuno problema (cosa che sapevo già), terapia consigliata Gabapentin 300g al giorno, in attesa di elettroencefalogramma ed elettrocardiogramma. Mi si consiglia anche RMN rachide cervicale e visita otorinolaringoiatrica che in futuro farò.
Risultati arrivati, EEG tutto ok, ECG con leggera tachicardia (domani ritiro il referto), ma cosa che non mi preoccupa in realtà. Ho deciso di non iniziare ad assumere Gabapentin perché sarebbe l'ennesimo farmaco inutile, che molto probabilmente mi riporterebbe ad avere peggioramenti a livello di confusione e stanchezza, senza andare a migliorare i problemi di vista e capogiri che mi porto dietro, costantemente, da un anno.
Partito ipocondriaco, pensando di avere qualcosa di brutto, poi mi sono fidato, ho fatto terapie farmacologiche suggerite da neurologi e psichiatra e sono andato dalla psicologa per mesi, ma non ho mai avuto miglioramenti. Ripensandoci, non sono mai stato preso sul serio, dall'inizio, e mi ritrovo dopo un anno alla situazione di partenza nonostante i vari tentativi fatti. Medico di base? Vista una volta ed, etichettato come "un po' ipocondriaco", ho avuto la prima delusione, senza che neanche mi suggerisse di indagare giusto un po' di più. Primo neurologo: RMN a posto, SM da escludere, quindi ansia, così, senza escludere qualcosa di più semplice magari. Psichiatra: senza neanche chiedermi se avessi visto un neurologo onde avessi fatto accertamenti, mi fa due domande e mi dice la terapia da seguire.
Prima ero disperato, adesso sono senza speranze, non so più che fare: quello di cui sono certo, lo sento, è che questi problemi alla vista e i capogiri siano dovuti ad altro, senza per forza dover ipocondriamaente pensare a qualcosa di grave, ma qualcosa di fisico, magari anche una cavolata. Se non li avessi, starei benissimo, ne sono sicuro. Non penso di aver qualcosa di grave, non mi reputo ipocondriaco ma preoccupato, dopo un anno, in modo "sano" per la mia salute e il mio futuro. Per quanto riguarda l'umore, se vi può essere utile, non piango tutto il giorno per la mia situazione, non ho mai avuto pensieri suicidari e non sono mai triste , ma rabbioso e deluso per come sia andato questo anno lo sono, e anche molto. Arrabbiato, perché vorrei fare un sacco di cose, avere una normale vita quotidiana, e se non avessi questi problemi a livello visivo e acustico, di giramento di testa, di confusione, sono sicuro che sarei una persona normale.
In attesa, con calma e senza speranza, di fare nuova RMN, ma questa volta del rachide cervicale, e una visita otorinolaringoiatrica come suggeritomi, vi chiedo, col cuore in mano, che ulteriore strada potrei seguire per capire che problema abbia e, soprattutto, come risolverlo? Verso che percorso mi indirizzereste, se fossi non solo un vostro paziente, ma magari un figlio o un fratello, un parente stretto a cui tenete e che non sbolognereste con un " sei ipocondriaco"?

PS: gli occhiali da sole, che continuo ad utilizzare per poter andare "avanti", li porto sopra gli occhiali da vista, appoggiati su di essi: non vi immaginate le figuracce che ho fatto in tutti questi mesi, però è l'unica cosa che mi ha sempre aiutato e che continua a farlo hahaah

PPS: i sintomi iniziali sono ancora quelli che ho ora, e che ho sempre avuto. Così, giusto per chiarire.
ha provato con un antistaminico?

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Buonasera, Stefano.
Da quello che scrive, mi sembra di scorgere un quadro abbastanza complesso in cui vi è una commistione di sintomi tra cui alcuni, come lei stesso in parte ravvede, legati ad un fattore psicologico.
Isolerei, però, i sintomi visivi che mi sembra abbiano una forte valenza. La visione di flash luminosi e la fotofobia, assieme al fastidio indotto da rumori forti e ai capogiri, potrebbero essere manifestazioni dell'emicrania.
Avrà di sicuro sentito parlare dell'emicrania che, nella forma classica, si manifesta come un mal di testa spesso pulsante ed unilaterale, e che è spesso preceduto dalla cosiddetta "aura", ovvero da sintomi premonitori spesso visivi o psichici o sensitivi che precedono l'attacco emicranio. Sebbene molto raramente, l'emicrania può manifestarsi solo come aura senza mal di testa (aura sine emicrania) e, talora, tendere alla cronicizzazione per cui non si manifesta più in forma di attacchi ma la sintomatologia persiste nel tempo.
Tuttavia, risulta estremamente difficile porre una diagnosi certa in questi casi, ma alcuni elementi potrebbero confortare la diagnosi come, ad esempio, una familiarità positiva per emicrania o la correlazione temporale tra questi episodi e fattori scatenanti (ad es. situazioni di deprivazione di sonno, alterazioni del ritmo sonno-veglia, cattive abitudini alimentari, digiuno, alcuni cibi ricchi in glutammato o cioccolato).
Per quanto riguarda la terapia, il primo approccio consiste ovviamente nell’adottare norme igieniche di vita, evitando comportamenti e fattori scatenanti. Inoltre, su consiglio e supervisione medica, possono essere prescritti farmaci analgesici.
Per quanto riguarda la visita otorinolaringoiatrica, è importante eseguirla data la presenza dei capogiri e del tinnito, tenendo presente che talora l'emicrania concomita con la sindrome di Ménière che comporta in sintesi ipoacusia, acufeni e vertigini.
non abbandoni le speranze, la saluto.
Buongiorno Gentile Signore Le consiglio di attivare la consulenza neurologica on line che è aperta in questi giorni di chiusura degli ambulatori a causa dell'Emergenza Coronavirus Per e-mail e per WhatsApp è possibile inviare gli esami i referti i tracciati e i CD delle Tac e delle RM per la visione dello specialista

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