Buonasera, Sono 3 mesi che ho problemi a livello urologico, provo a spiegarmi. A fine novembre ho s

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Buonasera,
Sono 3 mesi che ho problemi a livello urologico, provo a spiegarmi. A fine novembre ho subito un raschiamento dopo un aborto (fatta fecondazione assistita) il primo dicembre vengo ricoverata per embolia polmonare, una volta uscita dall ospedale sono cominciati i problemi ovvero ho sentito da subito una pesantezza a livello vescicale, fatto esami urine negative, fatta ecografia addome completo e sono usciti dei microcalcoli sui reni e a livello vescicale dei detriti, mi hanno consigliato di bere tanto e ho assunto per 20gg il peacist e questo senso di pesantezza e andato a migliorare, fatta eco e questi detriti non c'erano più. E rimasto un microcalcolo a sx sul rene. Ora però devo correre in bagno ogni 20 minuti mezz ora, e sento un fastidio a livello vescicale e inizio vagina come se mi tirasse, devo sempre andare in bagno, se bevo è la fine..e siccome sto assumendo do anticoagulante sto bevendo almeno 1,5l d acqua al di. Premetto però che io bevevo pochissimo, non arrivavo neanche a mezzo litro al di..non bevevo nulla e da febbraio ho cominciato a bere.. ma non trattengo i liquidi devo correre.. mi hanno detto che potrebbe essere la vescica iperattiva. Io però sono esausta, vorrei andare a fondo a questo problema. Ho eseguito molte tac con mdc da dicembre ad oggi per via dell embolia e successivamente 2 polmoniti, avevo pensato che fosse stato il mezzo di contrasto a farmi sentire così però continuano i sintomi. Vorrei evitare di fare un urotac con mdc visto le 4 precedenti tac effettuate ultimamente..non so se sia meglio la tac o una cistoscopia.. nessuno mi sa aiutare sono disperata
Possibile che sia una questione infiammatoria pelvica ancora legata agli esiti del trattamento genitale complessivo (PMA, aborto e raschiamento) che ovviamwnte coinvolge la vescica. L'ulteriore embolia polmonare e il successivo trattamento in corso non aiutano a mitigare tale stato infiammatorio, così come la presenza del calcolo. Certo una situazione articolata che va gestita nel suo complesso e non dal solo singolo specialista, così da trovare la strategia migliore per una terapia che potrebbe richiedere diversi mesi ancora.

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