Buonasera soffro di acidosi tubulare distale renale e da gennaio ho una nefrestomia al rene destro c

2 risposte
Buonasera soffro di acidosi tubulare distale renale e da gennaio ho una nefrestomia al rene destro che funzionava il 18% con lo stent con la scintigrafia renale
Nel rene destro presenza di calcoli nelle pelvi e e nel III medio dell uretere.
A giugno ho effettuato un altra scintigrafia e il rene destro va solo al 22% ( dal 18% di gennaio) mi chiedevo se c'entrano i calcoli per il mal funzionamento o invece è proprio la funzionalità del rene.
Grazie Cordiali Saluti
Prof. Carlo Rando
Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
Milano
Sono entrambe le condizioni, ma certamente la calcolosi, che ha base nella sua acidosi tubulare, deve essere risolta sia cercando di rimettere almeno in parte la funzione renale con il dovuto trattamento, sia ripulendo dai calcoli dalla via urinaria. Altrimenti a poco o nulla servirà il drenaggio nefrostomico. Una adeguata strategia terapeutica consentirà di mantenere o forse migliorare la funzione renale e la riformazione di calcoli.

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Salve. Il beneficio della nefrostomia è che quantifica anche il volume di urine prodotto dal rene e volendone fare un’analisi anche qualitativa da esaminare da un punto di vista nefrologico, ci dà un quadro completo della funzionalità residua del rene stesso che essendo scintigraficamente del 22% è ai limiti inferiori, poiché sotto il 20% si può dire funzionalmente escluso. In base anche alla sua età (più bassa è la sua età, avere un rene in più, anche se scarsamente funzionante è preferibile ad avere un solo rene), verosimilmente la miglior soluzione sarebbe bonificare il più possibile il rene dal punto di vista della calcolosi per permettergli di funzionare al meglio, per il poco che è possibile, il più a lungo possibile. Dipende ovviamente anche dal carico o burden litiasico e dalla complessità della calcolosi stessa: se fosse sufficiente un intervento endoscopico/RIRS per raggiungere una condizione di stone free, è ulteriormente preferibile la soluzione che le ho prospettato, se invece per raggiungere tale obiettivo fosse necessario un intervento percutaneo/ECIRS-PCNL o ancora più complesso di Pielolitotomia, proporzionalmente sarebbe forse preferibile il mantenimento di un doppio J da sostituire periodicamente o una Nefrectomia “semplice” (si definisce così l’intervento di rimozione del rene, non per ragioni oncologiche) per evitare complicanze infettive a partenza da un rene difficilmente salvabile. Mi auguro di averle chiarito almeno in parte le idee, resto a disposizione. Cordiali saluti.

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