buonasera, mio papà 71 anni, circa 2 anni fa ha avuto un episodio con febbre, difficoltà ad urinare

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buonasera, mio papà 71 anni, circa 2 anni fa ha avuto un episodio con febbre, difficoltà ad urinare e sangue nelle urine, è stato curato con antibiotici per qualche giorno per una sospetta cistite/prostatite, e fatto delle analisi che hanno rilevato un PSA di 6,38 e urocoltura negativa, il nostro dottore ci ha detto di aspettare 3 mesi per ripetere le analisi, qui il PSA era di 7,58, a questo punto ha fatto iniziare una terapia con avodart, dopo 2 mesi il PSA era sceso a 4,10 e dopo altri 3 mesi a 3,60, a questo punto il dottore ha fatto smettere la terapia con avodart, dopo 1 anno mio papà ha fatto nuove analisi che hanno rilevato un PSA di 10, allora il nostro dottore ha prescritto nuovamente l'avodart, dopo circa 5-6 mesi, a gennaio di quest'anno il PSA si era abbassato nuovamente a 4,87, però in questa occasione è stato calcolato anche il ratio che riporta un rapporto dell'11% e devo dire che cercando su internet questa cosa mi ha preoccupato molto, qualche giorno fa in seguito ad una visita urologica il dottore ha rilevato una prostata di 45cl e un lobo dx lievemente aumentato di consistenza e ha prescritto una risonanza per sicurezza. Secondo voi è una situazione compatibile con una iperplasia della prostata o c'è il serio rischio di un tumore? aggiungo che mio papà è leggermente sovrappeso e tranne qualche alzata notturna per urinare non lamenta alcun sintomo. mi preoccupa motlo il valore del psa e del ratio, ma varie fonti indicano un valore di 6-6,5 per un uomo dell'età di mio papà quindi vorrei un vostro parere
Sin dall'inizio con il PSA a 6.38 andava valutata la frazione libera, così come in tutti i controlli successivi. Qulle'ultimo valore del rapporto L/T del PSA è indice di neoplasia prostatica e giusto è stato fìnalmente (andava magari rpescritta prima) prescrivere la risonanza (mi auguro nella forma RMI multiparametrica, altrimenti a poco servirà). Certamente la stiria indica un forte stato congestizio-infiammatorio associato ad una possibile IPB e ad aree (il lobo dx a struttura più consistentne) di cancro. Il PSA di attenzione è sempre sopra i valori di 2.5 ng/ml (valori legati all'età hanno poco o nullo significato) con un L/T<21 (quello di suo padre è già al 11%). Altro dato utile è il rapporto testosterone/PSA (vn>1.2 per PSA>4.0 ng/ml) o il PHI che è molto più sensibile del classico PSA (implementa anche il 2-proPSA; vn<20). Sulla base della mpRMI e dei dati citati si deciderà nel merito di una o più biopsie con tecnica fusion e poi si deciderà della terapia.... ovviamente in tempi il più stretti possibile.

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Gentile paziente, la situazione del papà merita un approfondimento con risonanza magnetica multiparametrica e successiva biopsia prostatica. Senza dubbi i valori del PSA destano qualche preoccupazione, ma bisogna attendere l'esame istologico della biopsia prostatica per una diagnosi di certezza.

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