Buonasera. Io in generale soffro di prostatite non batterica e dopo ogni volta che eiaculo ho un fas
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Buonasera. Io in generale soffro di prostatite non batterica e dopo ogni volta che eiaculo ho un fastidio al pene (bruciore e dolore), per tutta l'asta, che dura per almeno 2-3 giorni a distanza dell'eiaculazione e poi finisce. Ieri sera mi sono masturbato per due volte e ho avuto due eiaculazioni a distanza di 15-20 minuti l'una dall'altra (da qualche anno evitavo le eiaculazioni ravvicinate, ieri invece ci sono cascato), e a distanza di qualche minuto dalla seconda ho cominciato ad avvertire fastidio e indolenzimento al pene. Questa notte svegliandomi sentivo dolore e bruciore all'interno del pene, che questa mattina con lo stimolo di urinare è aumentato. Comunque a distanza di quasi un giorno dall'accaduto, adesso il bruciore e il dolore al pene rimangono ma in misura minore rispetto a ieri. Le due masturbazioni che ieri ho condotto e che hanno portato a due eiaculazioni ravvicinate sono state di 3 minuti l'una, nella seconda masturbazione ho accelerato il ritmo ma al termine non ho notato particolare rossore nella zona ed ero lubrificato con la saliva. Qual è la causa di questo dolore al pene dopo le due eiaculazioni ravvicinate? grazie
E' ovvio che il suo stimolo, anche doppio, accentui lo stato di congestione infiammatoria pelvico-prostatica con ciò che ne consegue. Ciò che non ha senso è la mancata soluzione del problema congestizio-infiammatorio, presumibilmente non valutato con i dovuti esami generali (stato epato-metabolico-ossidativo, nutrizionale, ormonale, immunitario, cardio-coronarico-vascolare, fisico e stressogeno) e solo parzialmente valutato, magari con non poche minimizzazioni, con quelli genitali (ecografia doppler pelvico-prostatica e testicolare, analisi base dello sperma, coltura differenziale del secreto prostatico estratto e dell’urina). Ciò porta a terapie puramente sintomatologiche o peggio antibiotciche anche in assenza di batteri che ovviakente nulla risolvono. La questione va rivista interamente con gli esami sopra citati da un buon andrologo che poi definisca la adeguata strategia terapeutica.
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