Buonasera, ho un problema legato alla sessualità con il mio ragazzo. Stiamo insieme da 6 anni, i p

4 risposte
Buonasera, ho un problema legato alla sessualità con il mio ragazzo.
Stiamo insieme da 6 anni, i primi tempi il sesso andava benissimo e lo facevamo anche tre volte al giorno, col tempo il desiderio da parte sua è diminuito. Negli ultimi 3 anni le volte che lo abbiamo fatto si possono contare sulle dita di una mano. L’ultima volta risale a dicembre dello scorso anno. A giugno abbiamo attraversato un periodo di crisi e lui mi ha lasciata e ha iniziato una storia con una sua collega con la quale è riuscito a fare sesso regolarmente. Da un paio di settimane siamo tornati insieme perché lui ha deciso di lasciarla e di chiedermi una seconda possibilità, siamo sempre stati molto legati e lui è sempre stato anche molto legato a mio figlio di dieci anni (che non ha un padre) così il mio cuore mi ha spinto a riprovarci con lui. Non riusciamo però a fare sesso. Ci sono momenti in cui ci baciamo ma lui non riesce ad avere un’erezione con me. Lui teme di aver perso l’attrazione fisica nei miei confronti e mi ha chiesto di dimagrire un pochino (quando ci siamo conosciuti ero leggermente meno in carne di adesso). Lui dice anche che si sente bloccato perché ha paura del mio giudizio nel caso in cui non riesca. Io ho provato a rassicurarlo in tutti i modi. Volevo chiedere se la situazione è davvero recuperabile attraverso l’aiuto di un esperto. Davanti al fatto che sia riuscito con un’altra persona ma non con me ho molta paura. Che ne pensate? Ho bisogno di un parere veritiero. E nel caso ho bisogno di capire come un esperto possa aiutare. Grazie
Gentile utente, dalle sue parole si evince che potrebbe trattarsi di una situazione disfunzionale "secondaria", che quindi si sviluppa dopo un periodo di funzionamento normale, e "situazionale" ossia limitata a certe situazioni o in determinate condizioni. Senza però una adeguata valutazione e un puntuale approfondimento, non è possibile e non è opportuno esprimersi in termini netti su una situazione complessa come quella che ha condiviso. Solo attraverso un percorso di consulenza sessuologica (meglio se di coppia) sarebbe possibile - tra le altre cose - esplorare il sintomo, le possibile cause, gli effetti in termini relazionali ed emotivi sulla coppia e sul singolo e, ad esito, delineare il trattamento da attuare grazie a una terapia sessuologica integrata. Restando a disposizione per ulteriori necessità, la saluto cordialmente MP

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Buonasera, dal suo racconto emerge la crisi di coppia con il suo partner, che si evidenzia nel calo del desiderio, non solo nella temporanea interruzione della vostra relazione. La via per comprendere e affrontare questo periodo difficile è contattare insieme un terapeuta esperto in percorsi di coppia e sessuologia. Cordiali saluti. Dr.ssa Lorena Ferrero
Salve, suggerisco un primo incontro individuale con uno psicologo/psicoterapeuta, per una valutazione della situazione in essere, poi anche un incontro in coppia per approfondire e capire quanto si è creato nella coppia.
Un saluto, dottoressa Teresita Forlano
I motivi per cui un uomo non riesce ad avere una buona erezione sono molteplici e vanno spesso ben al di là delle spiegazioni che ci diamo e alle quali spesso, anche senza rendercene conto, "amiamo" credere. Spesso il primo step nella risoluzione di un problema erettile è quindi metter da parte le nostre teorie e le nostre idee sul perché le cose vadano o siano andate in un certo modo e valutare altre possibili ipotesi. Mi creda, non c'è cosa più limitante di una "spiegazione plausibile" che con il tempo diviene solo una narrazione difensiva utilizza dalla mente per non vedere altre possibili spiegazioni. Il caso che ci descrive mette in luce come possibile causa "adottata" la ridotta attrazione del suo compagno nei suoi confronti, come conseguenza dell'aumento di peso o grasso corporeo. Non è possibile però alla luce degli elementi qui forniti potere confermare questa ipotesi eziologica (= che spiega l'origine del disturbo o problema). E se le ragioni fossero altre, e sia Lei che il suo compagno vi state "fissando" su questa unica e non del tutto esplicativa spiegazione (per nasconderne o semplicemente trascurane altre che di fatto hanno un peso maggiore)? Purtroppo la mente umana funziona cosi: una volta identificato un problema, cerca di spiegarselo, e per spiegarselo ricorre a tutte le informazioni che possiede o riesce a recuperare. Risultato? Che spesso ci costruiamo delle spiegazioni e facciamo fatica a mollarle, con la conseguenza che tutto ciò non ci permette di risolvere il problema alla radice. Ora, nel suo caso specifico, è difficile, se non impossibile, alla luce delle poche informazioni che ci dà, capire cosa stia veramente accadendo nella mente e nel corpo del suo compagno, e altrettanto impossibile capire quali dinamiche di coppia stiano creando o alimentando il problema sessuale tra di voi. Invito sia Lei e il suo fidanzato a contattare uno psicosessuologo che sappia vedere il problema da diverse prospettive (fisiche, emotive, individuali, di coppia) e che vi aiuti a raggiungere una comprensione maggiore e più chiara della disfunzione. L'esperienza mi insegna che raramente la vera causa del problema sessuale è la spiegazione che spesso ci diamo. Anzi, è proprio l'attaccamento a questa spiegazione che non aiuta a risolverlo. E' importante, in conclusione, prima di giungere a conclusioni affrettate, con il rischio di compromettere anche l'integrità di coppia, esaminare in primis il profilo psicofisiologico, l'immaginario erotico, il livello di desiderio sessuale, le ansie, le paure, le frustrazioni personali, ecc. Rimango a Vostra disposizione per qualsiasi chiarimento.
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