Buonasera a tutti. Sono un ragazzo di 21 anni e avverto da molto tempo (almeno un anno e mezzo)a que

10 risposte
Buonasera a tutti. Sono un ragazzo di 21 anni e avverto da molto tempo (almeno un anno e mezzo)a questa parte la sensazione di avere come una nube nella testa. La memoria non funziona come dovrebbe e dimentico persino cose importanti per me. Ho paura di star rincitrullendo,quando studio nulla mi rimane in mente se non per qualche ora. Eppure non penso a nulla, è come se la mia testa fosse piena ma non capissi per cosa... è strano perché anche facendo visite da psicologi non mi è mai stato diagnosticato nulla. La mia paura più grande è che magari ci sia qualcosa di grave sotto, magari nel mio cervello e io stia semplicemente facendo peggiorare le cose...vi ringrazio per la risposta, e voglio precisare che sono un ragazzo molto ansioso e ipocondriaco ma non so se si possa arrivare fino a questo punto semplicemente per la paura...
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Buonasera. Comprendo le sue preoccupazioni legate all'ansia e all'ipocondria. Una terapia breve strategica potrebbe aiutarla a gestire questi sintomi. L'approccio potrebbe focalizzarsi su come cambiare rapidamente i modelli di pensiero negativi e offrirle strumenti pratici per affrontare l'ansia, come tecniche di rilassamento e strategie di gestione dello stress. È importante continuare a collaborare con uno psicologo per esplorare ulteriormente le sue preoccupazioni e trovare soluzioni adatte al suo contesto.

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Dott.ssa Chiara Marino
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Milano
Buonasera a lei, mi dispiace molto per la difficile situazione che sta vivendo da ormai più di un anno. Lei cita problematiche a livello mnestico che potrebbero avere un sia un origine fisica sia psicologica perciò innanzitutto le consiglio di effettuare esami e valutazioni a livello neuro per escludere in prima istanza possibili problematiche organiche. Dopodiché sarebbe davvero importante per lei dedicarsi uno spazio di supporto psicologico in cui lavorare sulla sua ansia e sulle sue paure ipocondriache. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti e per un possibile percorso insieme. Un saluto, dott.ssa Chiara Marino
Dott.ssa Martina Di Piazza
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Lucca
Buonasera,
le suggerisco un percorso psicologico per aiutarla a gestire l'ansia e la paura che riporta. Inoltre, potrebbe effettuare una valutazione neuropsicologica per valutare diverse capacità tra cui quelle mnesiche, in modo da escludere eventuali deficit.
cari saluti
Dr. Stefano Giuffrida
Psicologo, Neuropsicologo, Psicologo clinico
Vimercate
Buonasera, mi dispiace per il momento certamente molto difficile che sta attraversando. A mio parere sarebbe opportuno agire su un doppio binario. Prima di tutto occorre escludere che le sue prestazioni di memoria deficitarie abbiano cause organiche. Per fare ciò nel modo più completo bisognerebbe sottoporsi a esami strumentali (Tac encefalo, meglio ancora risonanza magnetica). Sarebbe bene anche abbinare una valutazione neuropsicologica, che le potrà dare il quadro generale dello stato di tutte le principali funzioni cognitive. Se dovesse risultare tutto nella norma, concordo con i colleghi che suggeriscono una psicoterapia strategica breve. Cordiali saluti, dott. Stefano Giuffrida
Dott.ssa Katia Delle Monache
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Genova
Gentilissimo, ci chiede se una determinata sintomatologia fisiologica possa essere generata dalla paura, dall'ansia. Ebbene sì! L'ansia è una condizione di attivazione fisiologica che si manifesta ad esempio con tachicardia, tremori, sudorazione, arrossamento, mal di testa, bocca secca, nausea, tensione muscolare. Se protratta nel tempo e con un'intensità troppo elevata può portare ad un aggravamento della sintomatologia (ad esempio disturbi gastroenterici, dolori muscolo-scheletrici cronici) e anche a delle ripercussioni sul funzionamento cognitivo (ad esempio ridotta concentrazione, facile distraibilità, deficit della memoria e riduzione della vigilanza). In sostanza, si è talmente attenti, concentrati a percepire che cosa c'è che non va, ad individuare i segnali ambientali percepiti come minacciosi (o, nel caso dell’ipocondria, i segnali che ci manda il nostro corpo), che alla fine non si è presenti nel momento contingente, ma ci si trova costantemente immersi in pensieri negativi che certi stimoli suscitano . Questi pensieri spesso ci portano ad ignorare ciò che sta avvenendo attorno a noi, ad esempio in una conversazione si potrebbe non cogliere ciò che la persona di fronte sta dicendo, così successivamente se si fa riferimento ai contenuti di quella conversazione non si è in grado di rievocarli. Potrebbe essere utile per lei rivolgersi ad un medico che in base ai sintomi che descrive potrà prescriverle degli esami di accertamento, se da questi non risultasse nulla, sarebbe sicuramente auspicabile intervenire a livello psicologico per la gestione dell’ansia (compresa l’ipocondria che altro non è che una forma di ansia patologica per le proprie condizioni di salute).
Dott.ssa Sara Pratticò
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Catanzaro
Gentile, mi dispiace per quanto sta vivendo.
Che tipo di visite psicologiche ha fatto? Ha fatto una valutazione neuropsicologica? Ricerche scientifiche hanno dimostrato che quando si prova forte ansia, non si possono apprendere nuove informazioni.
Potrebbe essere utile capire cosa nella sua vita le porta questa forte ansia, tale da sentirsi annebbiato quotidianamente.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni, cordialmente, Sara Pratticò
Dott.ssa Desirèe Pesce
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Pavia
Gentile, sono certa che questi sintomi mnestici possano provocare in lei una forte preoccupazione, anche in relazione alla sua giovane età. Innanzitutto, è bene specificare che l'ansia può realmente incidere sulle capacità cognitive e in particolare sul corretto funzionamento dell'attenzione e - in secondo luogo - della memoria, in quanto si rischia di immagazzinare o trattenere in modo scorretto le informazioni che ci servono. L'ansia e l'ipocondria pongono il focus anche sui minimi campanelli d'allarme, generando un circolo vizioso in cui ogni singola dimenticanza non farà altro che rinforzare la sua paura di avere problemi neurologici.
Ciò che le consiglio di fare, per sondare ogni dubbio, è fare degli esami strumentali neurologici (TC/RM), per escludere qualsiasi tipo di disturbo organico; oppure di sottoporsi ad una valutazione neuropsicologica, che le potrà dare un quadro molto più chiaro delle sue funzioni cognitive, ed escludere reali problemi di memoria.
In secondo luogo, le consiglierei di iniziare un percorso psicologico che la aiuti a gestire e superare questa forte ansia da lei riportata. Vedrà che otterrà anche dei miglioramenti nel suo funzionamento "cognitivo".
Sono a sua disposizione per ulteriori domande o chiarimenti.
Cordialmente, Dott.ssa Desirèe Pesce.
Dott.ssa Giulia Zucchini
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Trieste
Salve, io parlerei di questo problema col mio medico di base per procedere con delle visite specialistiche per scongiurare qualsiasi causa fisica. Inoltre le assicuro che l'ipocondiria e l'ansia sono capaci di creare sintomi fisici, quali gastrite, emorroidi, reflusso, colon irritabile, emicranea, nebbia mentale... e molto molto altro. Un caro saluto.
Dott.ssa Laura Manzini
Psicologo, Neuropsicologo, Psicologo clinico
Magenta
Buongiorno. La sensazione di “nube mentale”, la difficoltà a concentrarsi, i vuoti di memoria e la percezione di avere la mente piena ma senza un pensiero preciso sono sintomi che molte persone descrivono in condizioni di stress cronico, ansia generalizzata o affaticamento psicofisico, specialmente quando l’ansia ha anche un aspetto ipocondriaco, come lei stesso riporta.

È importante sottolineare che una sensazione soggettiva di “perdita di lucidità” o difficoltà di attenzione non è, di per sé, indice di un danno neurologico, e spesso è proprio l’ansia a generare quel paradosso per cui più si cerca di “controllare” mente e memoria, più queste sembrano sfuggire. Si entra così in un circolo vizioso in cui la paura alimenta i sintomi e i sintomi rafforzano la paura.

Il fatto che lei abbia già consultato degli psicologi è un passo molto importante. Tuttavia, se sente che le sue difficoltà non trovano ancora uno spazio di comprensione o di miglioramento concreto, potrebbe essere utile considerare un percorso di psicoterapia più strutturato e continuativo, con un professionista con cui costruire un’alleanza stabile. A volte non è tanto questione di “avere una diagnosi” quanto di poter esplorare a fondo il proprio funzionamento, il proprio vissuto e le proprie modalità di risposta alla fatica mentale.

Se inoltre non ha ancora escluso eventuali cause organiche e il dubbio persiste, può valere la pena confrontarsi anche con un medico neurologo, non per allarmarsi, ma per avere un parere specialistico che possa rassicurarla definitivamente su eventuali condizioni di natura diversa da quella psicologica. Questo può essere anche un modo per “liberare spazio mentale” e smettere di vivere con il sospetto di qualcosa di grave.
Le auguro di potersi prendere cura di sé con il giusto sostegno. Se lo desidera, può intraprendere un percorso mirato con un professionista psicoterapeuta, che potrà aiutarla a rimettere ordine nei pensieri, recuperare lucidità e affrontare anche la componente ipocondriaca con strumenti efficaci. Buona giornata
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
Salve,

capisco bene l’angoscia che può provare: sentirsi “con la testa nella nebbia”, avere difficoltà di memoria e concentrazione costante è molto frustrante, soprattutto quando non si riesce a comprendere la causa.

Da quanto descrive, ci sono alcuni punti importanti da considerare:

Ansia e ipocondria possono influenzare fortemente le funzioni cognitive. Lo stress cronico attiva il sistema nervoso in modo continuativo, interferendo con attenzione, memoria a breve termine e capacità di concentrazione, generando proprio la sensazione di “mente annebbiata” o di testa piena senza motivazione apparente.

È importante ricordare che il fatto di non avere mai ricevuto una diagnosi neurologica o psicologica significativa è rassicurante: non ci sono evidenze di un danno cerebrale.

Alcuni fattori possono amplificare la difficoltà: privazione di sonno, alimentazione irregolare, uso eccessivo di dispositivi elettronici, stress da studio o lavoro.

Per orientarsi al meglio:

Valutazione medica di base: esami del sangue per tiroide, ferro, vitamina B12 e D, glicemia; questo esclude cause organiche reversibili.

Valutazione neuropsicologica: un test mirato può aiutare a capire quali funzioni cognitive sono più compromesse e in che misura, e distinguere eventuali difficoltà organiche da effetti dello stress.

Supporto psicologico: terapia cognitivo-comportamentale o tecniche di gestione dell’ansia possono ridurre sensibilmente i sintomi, migliorare concentrazione e memoria, e spezzare il circolo ansia-cognizione alterata.

È del tutto possibile che la sua mente stia “sovraccaricandosi” a causa dell’ansia e dell’ipocondria, e che questo spieghi la maggior parte dei sintomi che descrive. Con un percorso integrato tra medico, neuropsicologo e psicologo è molto probabile recuperare chiarezza mentale e memoria, senza che ci siano danni permanenti.

Un caro saluto, resto a disposizione per guidarla passo passo verso strategie pratiche di gestione dell’ansia e del sovraccarico cognitivo.

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