Buona sera io prendo EN2 pastiglie, poi il mio medico per la depressione mi a ordinato ecita
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risposte
Buona sera io prendo EN2 pastiglie ,poi il mio medico per la depressione mi a ordinato ecitalopram se prendo entrambi al mattino sono rimbambita, all'ora mi sono tolta ecitalopram m,di notte con EN2 dormo e di giorno che sono ipertesa ,un consiglio? non so più che fare
La terapia farmacologica va abbinata con una buona psicoterapia. Sicuramente ne avrà benefici.
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Salve,
io le consiglio di NON modificare la cura farmacologica da sola.
Torni dal suo medico, parli delle sue difficoltà e modificatela assieme in base alle sue necessità.
é molto pericoloso automedicarsi.
io le consiglio di NON modificare la cura farmacologica da sola.
Torni dal suo medico, parli delle sue difficoltà e modificatela assieme in base alle sue necessità.
é molto pericoloso automedicarsi.
Buonasera gentile Signora, sono d'accordo con la collega dell'inopportunità di "farsi giustizia da sola" tanto è vero che non ne sta più venendo a capo. Affidarsi significa proprio seguire l'indirizzo dato da chi conosce il disturbo che noi abbiamo e prova ad adottare la migliore soluzione possibile.
Resto a disposizione
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Buongiorno. Se a disagio con la terapia assegnatale ne parli con uno psichiatra, esistono molti farmaci che fanno approssimativamente la stessa cosa ed è noto che persone diverse possano trovare più o meno beneficio da certe combinazioni piuttosto che altre. In ogni caso i farmaci non curano, sicché le sue condizioni possono derivare dal problema psicologico sottostante o anche dal suo stile di vita inadeguato allo stato di salute che vorrebbe avere; consulti uno psicologo per affiancare un supporto psicologico e le sue condizioni miglioreranno
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Gentile, per ogni dubbio riguardante la terapia farmacologica la invito a contattare direttamente il medico che gliel'ha prescritta o, se ciò non dovesse essere possibile, un altro specialista o anche il medico di base, così da poter adeguare la terapia farmacologica in un modo che possa ridurre o far scomparire gli effetti indesiderati che riporta.
Inoltre, come già le hanno consigliato i miei colleghi nei precedenti messaggi, la invito comunque ad associare alla terapia farmacologica un percorso psicologico, dal momento che la sola terapia farmacologica non è risolutiva.
A disposizione se dovesse averne bisogno, anche online
Saluti,
dott. Andrea de Lise
Inoltre, come già le hanno consigliato i miei colleghi nei precedenti messaggi, la invito comunque ad associare alla terapia farmacologica un percorso psicologico, dal momento che la sola terapia farmacologica non è risolutiva.
A disposizione se dovesse averne bisogno, anche online
Saluti,
dott. Andrea de Lise
Buongiorno, grazie per aver condiviso con noi la sua problematica.
Le consiglio di non modificare la terapia farmacologia in autonomia, si rivolta sempre al suo medico curante.
In ogni caso, la terapia farmacologica va sempre supportata da un buon percorso psicologico o psicoterapico.
Saluti, dott.ssa Gilda Turi
Le consiglio di non modificare la terapia farmacologia in autonomia, si rivolta sempre al suo medico curante.
In ogni caso, la terapia farmacologica va sempre supportata da un buon percorso psicologico o psicoterapico.
Saluti, dott.ssa Gilda Turi
Gentile, Capisco quanto possa essere frustrante sentirsi così durante il giorno, soprattutto quando si sta cercando un equilibrio tra il bisogno di stare meglio e gli effetti dei farmaci. L’escitalopram, nelle prime settimane di assunzione, può dare sonnolenza e senso di stordimento, e se combinato con l’EN può amplificare questa sensazione. È comprensibile che abbia provato a gestire la situazione da sola, ma è importante parlarne con il medico per trovare un dosaggio e una modalità di assunzione che le permettano di stare meglio senza compromettere la sua energia quotidiana. Oltre ai farmaci, potrebbe essere utile un supporto psicologico per affrontare la depressione e ritrovare maggiore stabilità e benessere. La psicoterapia aiuta a lavorare sulle cause profonde del disagio e a sviluppare strategie per sentirsi meglio nel lungo termine. Come psicologo ad orientamento cognitivo-comportamentale, mi occupo proprio di queste difficoltà, aiutando le persone a trovare strumenti pratici per migliorare il proprio stato d’animo. Se desidera un confronto, sono a disposizione.
Un caro saluto,
Dott. Ivan De Lucia
Un caro saluto,
Dott. Ivan De Lucia
Buonasera,
capisco bene la sua difficoltà: quando si iniziano o si associano farmaci come l’EN (benzodiazepina) e l’escitalopram (antidepressivo SSRI), è abbastanza comune avvertire sensazioni di sonnolenza, rallentamento o “confusione” mentale, soprattutto nelle prime settimane.
L’escitalopram tende a dare questi effetti inizialmente, ma solitamente il corpo si adatta nel giro di 2–3 settimane. Tuttavia, se l’associazione con l’EN le causa un’eccessiva sedazione al mattino, è importante non sospendere o modificare da sola la terapia, perché l’interruzione improvvisa può creare squilibri (specialmente con gli ansiolitici).
Le consiglio di:
Contattare il suo medico curante o lo psichiatra per valutare se sia meglio spostare l’escitalopram alla sera (alcune persone lo tollerano meglio così) o ridurre gradualmente l’EN sotto controllo medico.
Segnalare anche la presenza di ipertensione, perché alcuni antidepressivi possono interferire con la pressione, e il medico potrà verificare se l’associazione è la più adatta per lei.
Nel frattempo, curi il ritmo sonno–veglia (alzarsi e addormentarsi sempre alla stessa ora), idratazione e movimento leggero quotidiano, che aiutano a smaltire la sonnolenza residua e migliorano l’effetto dell’antidepressivo.
Non si scoraggi: trovare il giusto equilibrio tra i farmaci richiede spesso piccoli aggiustamenti, ma con una buona supervisione medica la situazione tende a stabilizzarsi.
Resto a disposizione per un colloquio di supporto su come gestire i primi effetti collaterali degli antidepressivi
Saluti
capisco bene la sua difficoltà: quando si iniziano o si associano farmaci come l’EN (benzodiazepina) e l’escitalopram (antidepressivo SSRI), è abbastanza comune avvertire sensazioni di sonnolenza, rallentamento o “confusione” mentale, soprattutto nelle prime settimane.
L’escitalopram tende a dare questi effetti inizialmente, ma solitamente il corpo si adatta nel giro di 2–3 settimane. Tuttavia, se l’associazione con l’EN le causa un’eccessiva sedazione al mattino, è importante non sospendere o modificare da sola la terapia, perché l’interruzione improvvisa può creare squilibri (specialmente con gli ansiolitici).
Le consiglio di:
Contattare il suo medico curante o lo psichiatra per valutare se sia meglio spostare l’escitalopram alla sera (alcune persone lo tollerano meglio così) o ridurre gradualmente l’EN sotto controllo medico.
Segnalare anche la presenza di ipertensione, perché alcuni antidepressivi possono interferire con la pressione, e il medico potrà verificare se l’associazione è la più adatta per lei.
Nel frattempo, curi il ritmo sonno–veglia (alzarsi e addormentarsi sempre alla stessa ora), idratazione e movimento leggero quotidiano, che aiutano a smaltire la sonnolenza residua e migliorano l’effetto dell’antidepressivo.
Non si scoraggi: trovare il giusto equilibrio tra i farmaci richiede spesso piccoli aggiustamenti, ma con una buona supervisione medica la situazione tende a stabilizzarsi.
Resto a disposizione per un colloquio di supporto su come gestire i primi effetti collaterali degli antidepressivi
Saluti
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