Buon pomeriggio mio figlio è stato operato di fistole sacrococcigea l'11 febbraio, intervento è anda
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Buon pomeriggio mio figlio è stato operato di fistole sacrococcigea l'11 febbraio, intervento è andato bene gli hanno messo 12 punti di sutura, poco fastidio ed ottimo decorso. Il 4 aprile corsa al pronto soccorso per perdita di sangue sempre in sede della vecchia fistole, secondo il medico del p.s. è una nuova fistole. È possibile in così poco tempo si formi una nuova? Se si, è possibile effettuare un nuovo intervento con laser? Lunedì abbiamo il consulto con il chirurgo che lo ha operato.
Buongiorno, può succedere in alcuni casi che una parte della cisti coccigea sia rimasta in sede. Accade soprattutto nelle cisti complicate da ascesso. In alternativa, potrebbe essersi creata una raccolta sotto la ferita chirurgica di siero e sangue che successivamente si è drenata all'esterno. Entrambe le situazioni necessitano comunque di un consulto specialistico per decidere sul successivo iter.
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Buonasera, Buon pomeriggio,
purtroppo la cisti pilonidale è una condizione che, nonostante un intervento ben riuscito inizialmente, può dare luogo a recidive anche a breve distanza di tempo. Questo può accadere per diversi motivi: presenza di più tragitti fistolosi non visibili al momento dell’intervento, guarigione non completa in profondità, o predisposizione individuale alla formazione di nuovi tragitti.
L’intervento tradizionale "a cielo aperto", ovvero senza chiusura primaria, è attualmente considerato il più efficace nel prevenire le recidive, ma richiede un decorso post-operatorio lungo, con medicazioni quotidiane anche per diversi mesi.
Le tecniche mini-invasive, come l’ablazione laser o la sinusectomia chiusa (probabilmente quella effettuata nel caso di suo figlio), hanno il vantaggio di un recupero più rapido e meno doloroso, ma comportano un rischio maggiore di fallimento, specialmente nei casi complessi o recidivanti.
Una recidiva così precoce, come nel caso che descrive, purtroppo è possibile e merita una valutazione specialistica accurata. L’eventuale indicazione a un nuovo trattamento (anche con laser) va valutata sulla base della situazione clinica attuale, della morfologia dei tragitti residui o recidivati, e dell’esperienza del chirurgo.
Il mio consiglio è di rivolgersi a un proctologo con comprovata esperienza nella chirurgia delle cisti pilonidali, in modo da scegliere la strategia terapeutica più adeguata e personalizzata, che possa ridurre al minimo il rischio di ulteriori recidive.
Un cordiale saluto.
purtroppo la cisti pilonidale è una condizione che, nonostante un intervento ben riuscito inizialmente, può dare luogo a recidive anche a breve distanza di tempo. Questo può accadere per diversi motivi: presenza di più tragitti fistolosi non visibili al momento dell’intervento, guarigione non completa in profondità, o predisposizione individuale alla formazione di nuovi tragitti.
L’intervento tradizionale "a cielo aperto", ovvero senza chiusura primaria, è attualmente considerato il più efficace nel prevenire le recidive, ma richiede un decorso post-operatorio lungo, con medicazioni quotidiane anche per diversi mesi.
Le tecniche mini-invasive, come l’ablazione laser o la sinusectomia chiusa (probabilmente quella effettuata nel caso di suo figlio), hanno il vantaggio di un recupero più rapido e meno doloroso, ma comportano un rischio maggiore di fallimento, specialmente nei casi complessi o recidivanti.
Una recidiva così precoce, come nel caso che descrive, purtroppo è possibile e merita una valutazione specialistica accurata. L’eventuale indicazione a un nuovo trattamento (anche con laser) va valutata sulla base della situazione clinica attuale, della morfologia dei tragitti residui o recidivati, e dell’esperienza del chirurgo.
Il mio consiglio è di rivolgersi a un proctologo con comprovata esperienza nella chirurgia delle cisti pilonidali, in modo da scegliere la strategia terapeutica più adeguata e personalizzata, che possa ridurre al minimo il rischio di ulteriori recidive.
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