Buon giorno. Uomo di 69 anni , da 4 anni soffro in modo sempre piu ingravescente della M. di Meni

1 risposte
Buon giorno.
Uomo di 69 anni , da 4 anni soffro in modo sempre piu ingravescente della M. di Meniere, bilaterale, ho fatto un intervento di allargmento del dotto endolinfatico senza apertura della sacca dell'endolinfa, non ho risolto nulla anzi ho piu acufeni nell'orecchio operato.
Prima dell'intervento e ora sto facendo terapia farmacologica a base di steroidi, vasoattivi, diuretici oltre la dieta poverissima di sale, , acqua in abbondanza oltre la terapia riabilitativa , continuo ad avere crisi vertiginose,ho pensato all'intervento di neurectomia selettiva del nervo vestibolare, mi sono consultato con un professore esperto e conosciuto che mi ha consigliato l'iniezione/infiltrazione di gentamicina, che mi ha quasi negato il danno che poterebbe crea all’udito, e mi stupisce che un professore conosciuto cerchi di dare una risposta approssimativa senza ulteriori spiegazioni e non esatta al paziente. In ogni caso non sono d'accordo perche so bene che uccide le cellule ciliate dell'udito e crea peggioramento se non sordità, e tra l'altro non è risolutiva,
vi sarei grato se mi date risposte ragionate da esperti alle mie 4 domande seguenti e un consiglio finale
1-cosa ne pensate dell' steroide o altra sostanza invece della gentamicina?
2- impianto cocleare?
3-neurectomia del nervo Vestibolare?
4- neurectomia selettiva del solo nervo vstibolare+ impianto cocleare?
Salve,
il trattamento della Malattia di Meniere va ponderato in base alla gravità dei sintomi. In caso di malattia lieve la terapia corticosteroidea nelle fasi acute permette una regressione efficace della vertigine e dell'eventuale calo uditivo associato. In caso di malattia di entità piu grave, soprattutto in caso di udito già compromesso si può pensare alle iniezioni di gentamicina, che è vero, possono causare danno uditivo ma in questo caso va valutato il potenziale beneficio sulla qualità di vita. L'intervento chirurgico rappresenta l'ultimo step di terapia, usato nelle forme molto invalidanti con scarsa risposta alla gentamicina. Per cui la proposta del collega mi sembra appropriata vista la sua situazione. L'intervento di neurectomia selettiva la esporrebbe in ogni caso ad un rischio di perdita di udito.

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