Buon giorno ,sono un uomo di 53 anni dal eta di venti anni a oggi ho avuto sei crisi di FAP le prim
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Buon giorno ,sono un uomo di 53 anni dal eta di venti anni a oggi ho avuto
sei crisi di FAP le prime due crisi arrivavo al PS solo con tachicardia sopra ventricolare parrosistica che degenerava in FAP ,mentre le altre recedive si sono presentate direttamente in FAP come mai? Le crisi sono rientrate in ritmo sinusale sempre al PS con flebo di antiaritmici dopo circa 12 ore.soffro di mrge soggetto ansioso con attacchi di panico dovuto a queste crisi,sono portatore di valore CK alto 600/800,sono stato anche in ospedale con diagnosi sofferenza miopatica ho solo qualche problema a salire le scale ma cammino con andatura normale,infatti negli esami della genetica i geni conosciuti fin ora sono nella norma,non iperteso normale esami tiroide non diabetico con un cuore strutturalmente sano.Volevo sapere le
famose 48 ore che possono fare formare coaguli se non passa la FAP sono
sempre valide,vi spiego perchè la settimana scorsa ho avuto una recidiva di
FAP, da premettere che non mi si presentava da oltre 10 anni comunque
volevo sapere come mai mi hanno dimesso il giorno dopo senza terapia
antiaritmici ma con sette giorni di siringhe sulla pancia anticoagulanti quando mi hanno fatto l eco atri
normali valvole normale non iperteso non diabetico non problemi di
coagulazione (anche nel mio caso sono un soggetto a rischio di ictus)non faccio il medico ma da profano in materia vedo che le linee guida
per la FAP isolata sono molto cambiate ,volevo aggiungere un altra cosa sono un
soggetto con una fissazione alle malattie cardiache Soffro
di attacchi di panico e ansia generalizzata mi hanno proposto un ablazione
ma con le mie paure e quello che leggo su internet vedo che non è una passeggiata l'ablazione il mio dubbio e di peggiorare la situazione la
ringrazio anticipatamente se potete chiarirmi un po' le idee
buon lavoro
sei crisi di FAP le prime due crisi arrivavo al PS solo con tachicardia sopra ventricolare parrosistica che degenerava in FAP ,mentre le altre recedive si sono presentate direttamente in FAP come mai? Le crisi sono rientrate in ritmo sinusale sempre al PS con flebo di antiaritmici dopo circa 12 ore.soffro di mrge soggetto ansioso con attacchi di panico dovuto a queste crisi,sono portatore di valore CK alto 600/800,sono stato anche in ospedale con diagnosi sofferenza miopatica ho solo qualche problema a salire le scale ma cammino con andatura normale,infatti negli esami della genetica i geni conosciuti fin ora sono nella norma,non iperteso normale esami tiroide non diabetico con un cuore strutturalmente sano.Volevo sapere le
famose 48 ore che possono fare formare coaguli se non passa la FAP sono
sempre valide,vi spiego perchè la settimana scorsa ho avuto una recidiva di
FAP, da premettere che non mi si presentava da oltre 10 anni comunque
volevo sapere come mai mi hanno dimesso il giorno dopo senza terapia
antiaritmici ma con sette giorni di siringhe sulla pancia anticoagulanti quando mi hanno fatto l eco atri
normali valvole normale non iperteso non diabetico non problemi di
coagulazione (anche nel mio caso sono un soggetto a rischio di ictus)non faccio il medico ma da profano in materia vedo che le linee guida
per la FAP isolata sono molto cambiate ,volevo aggiungere un altra cosa sono un
soggetto con una fissazione alle malattie cardiache Soffro
di attacchi di panico e ansia generalizzata mi hanno proposto un ablazione
ma con le mie paure e quello che leggo su internet vedo che non è una passeggiata l'ablazione il mio dubbio e di peggiorare la situazione la
ringrazio anticipatamente se potete chiarirmi un po' le idee
buon lavoro
Domanda articolata. Risposte da elettrofisiologo:
1. Una storia di tachicardia parossistica che degenera in fa, evolve verso una storia di fa, è da attenderselo. Mancano poi dati più specifici sulla sua miopatia.
2. Per questi motivi è utile sicuramente iniziare una terapia farmacologica che preveda rapidamente un approccio ablativo di entrambe le aritmie se inefficace
3. Oggi gli approcci ablativi possono essere molto più veloci, sicuri, tollerabili ed efficaci grazie a novità tecnologiche
4. Il suo non sembra un profilo di rischio embolico elevato a priori. Necessita una visita approfondita
1. Una storia di tachicardia parossistica che degenera in fa, evolve verso una storia di fa, è da attenderselo. Mancano poi dati più specifici sulla sua miopatia.
2. Per questi motivi è utile sicuramente iniziare una terapia farmacologica che preveda rapidamente un approccio ablativo di entrambe le aritmie se inefficace
3. Oggi gli approcci ablativi possono essere molto più veloci, sicuri, tollerabili ed efficaci grazie a novità tecnologiche
4. Il suo non sembra un profilo di rischio embolico elevato a priori. Necessita una visita approfondita
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Buongiorno,
La fibrillazione atriale parossistica è una patologia che se non trattata può evolvere in una forma “persistente” e cioè cronica. Sicuramente si può trattare con antiaritmici. Dai dati che descrive, il suo rischio trombotico è basso per cui dovrebbe iniziare almeno l’aspirina, anche se potrebbe iniziare un anticoagulante orale ( i nuovi anticoagulanti non necessitano di un monitoraggio rispetto al coumadin). L’ablazione percutanea è un’ottima soluzione, minimamente invasiva e potenzialmente efficace per trattare il suo problema. Conviene farlo ancora quando le dimensione dell’atrio sono normali o lievemente ingrandite, per avere una alta percentuale di successo per la procedura ablativa.
La fibrillazione atriale parossistica è una patologia che se non trattata può evolvere in una forma “persistente” e cioè cronica. Sicuramente si può trattare con antiaritmici. Dai dati che descrive, il suo rischio trombotico è basso per cui dovrebbe iniziare almeno l’aspirina, anche se potrebbe iniziare un anticoagulante orale ( i nuovi anticoagulanti non necessitano di un monitoraggio rispetto al coumadin). L’ablazione percutanea è un’ottima soluzione, minimamente invasiva e potenzialmente efficace per trattare il suo problema. Conviene farlo ancora quando le dimensione dell’atrio sono normali o lievemente ingrandite, per avere una alta percentuale di successo per la procedura ablativa.
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