Bambino di 5 anni e mezzo. A 3 anni riscontro calo dell'udito. Otorino trova catarro retrotimpanico.

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Bambino di 5 anni e mezzo. A 3 anni riscontro calo dell'udito. Otorino trova catarro retrotimpanico. Iniziamo terapia per quasi un anno con cicli di cortisone spray. Fase altalenante con periodi di miglioramento.
A 4 anni e mezzo visita di controllo perché il bambino sente nuovamente poco. Sempre catarro retrotimpanico, timpanogramma piatto e esame audiometrico con ipoacusia trasmessa bilaterale.
Tonsille grado 3, si decide di operarlo a 5anni per adenoidi e tubetti. Miglioramento significativo fino a poco tempo fa quando a visita di controllo vengono tolti i tubetti ormai espulsi (rimasti in sede solo 6 mesi),il bambino ha nuovo lieve calo udito bilaterale e timpanogramma piatto. È presente catarro retrotimpanico ambo i lati.
Ricomincia cortisone spray, è prenotato per visita ortodontica per eventuale palato stretto e inizierà a breve otovent.
Qualche consiglio o suggerimento? Grazie.
Dott. Filippo Omenetti
Otorino, Chirurgo estetico
Milano
Capisco perfettamente la sua preoccupazione, soprattutto dopo tutto il percorso che avete già affrontato. Da quanto mi racconta, siamo davanti a una situazione di otite media effusiva recidivante, cosa purtroppo abbastanza frequente nei bambini che hanno una tuba di Eustachio ancora immatura o disfunzionale.

Nonostante l’intervento di adenoidi e i tubicini, può succedere che, una volta caduti i drenaggi, l’orecchio torni a ventilare male e il catarro si formi di nuovo. Un altro aspetto importante da considerare è che, anche dopo l’adenoidectomia, in alcuni bambini le adenoidi possono ricrescere parzialmente, oppure può persistere un cuscinetto di tessuto proprio vicino all’imbocco delle tube, che continua a ostacolare la ventilazione dell’orecchio medio. Per questo, una rivalutazione del rinofaringe con fibroscopia può essere molto utile.

In questo momento è corretto aver ripreso lo spray cortisonico, che riduce l’infiammazione nasale e facilita il drenaggio, e iniziare le autoinflazioni con Otovent, che in molti bambini aiutano a recuperare una migliore funzione tubarica se eseguite con costanza per alcune settimane.

Ottima anche la scelta della visita ortodontica: un palato stretto o una respirazione orale cronica possono giocare un ruolo importante nel mantenere la disfunzione tubarica.

Nei prossimi 6–8 settimane sarà importante monitorare il bambino con controlli audiometrici e timpanometrici: se l’udito migliora e il timpanogramma torna normale, avremo conferma della risposta alle terapie.
Se invece il catarro dovesse persistere, nonostante tutte le misure messe in atto, è necessario valutare il passo successivo: a volte è utile riposizionare i tubicini, scegliendone un tipo a durata più lunga, soprattutto nei bambini in cui la ventilazione dell’orecchio non è stabile.

In ogni caso, questa evoluzione “a fasi” alla sua età è molto comune e tende a migliorare con la crescita. L’importante è continuare il monitoraggio e intervenire quando serve. Se notate cambiamenti nell’udito o avete qualsiasi dubbio, sono a disposizione.

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