Dr. Carlo Lucardi

Buon giorno:
Durante la mia prima esperienza ospedaliera iniziata nel 1980 ho incontrato per la prima volta la flussimetria Doppler che mi ha subito affascinato perché permetteva di "sentire" direttamente il movimento del sangue nelle arterie e nelle vene, fino ad allora solo ipotizzato.
Due anni dopo sono stato Comandato dal mio ospedale a seguire gli stages del III Corso integrato teorico pratico del Gruppo Italiano di Ultrasonologia vascolare ( Università degli studi di Firenze 1982) dedicato alla metodica Doppler, proprio allora in rapida evoluzione.
Di fatto la mia Tesi di Specializzazione in Chirurgia (Università degli studi di Milano 1985) raccolse i miei primi tre anni di esperienza sulla ultrasonologia Doppler e fu accettata per la pubblicazione sulla Rivista Scientifica Minerva Cardioangiologica.
Negli anni successivi seguii per intero l' evoluzione della metodologia e dell'imaging Doppler, nelle sue progressive acquisizioni tecnologiche ( da Doppler ad onda continua ad Eco-doppler B-N, fino all'attuale Eco-color-doppler).
Eseguii fino al 2000 centinaia di interventi di chirurgia generale, con un particolare interesse verso la chirurgia dell' insufficienza venosa periferica, e in tutti quegli anni modificai progressivamente le mie opinioni sul trattamento chirurgico tradizionale, spostando la preferenza verso le tecniche meno invasive che iniziavano a proporsi come alternativa all'intervento di "stripping" (strappo!) della vena malata.
In altre parole l'esperienza maturata col Doppler mi indusse a chiedermi se non fosse sproporzionata una così grossa "demolizione" delle vene (anestesia spinale, tagli e stripping = "strappo") per curare vasi di pochi millimetri, così delicati e così differente fra di loro da poter affermare che non vi siano due quadri esattamente uguali.
Ciò che mi riferivano i pazienti era che i risultati erano incostanti e le recidive erano frequenti anche dopo interventi ben eseguiti.
Inoltre l'esperienza con Eco-color-doppler mi suggeriva sempre più un approccio diretto per la cura delle vene, utilizzando l'eco- non solo per la diagnosi ma anche per la cura, sfruttando l'approccio diretto endovasale alle vene malate attraverso l'immagine ecografica.
Sempre più del resto l'opinione degli Autori internazionali si andava orientando verso trattamenti "delicati" e "mirati", adattati al caso specifico ed eseguiti non "alla cieca" ma sotto guida ecografica.
Mi orientai perciò decisamente verso le procedure mini-invasive non ablative, endovascolari laser e di sclero-terapia eco-guidata ( Corsi laser IEWG, Ferrara 2005, corsi di Flebologia ambulatoriale integrata presso la Day surgery dell'Università degli Studi di Padova (1996 2004, 2005, 2006, 2008 e seguenti fino al 2011).
Dal 2005 in poi eseguii centinaia di procedure laser in ospedale , e successivamente, dal 2013 in poi, in cliniche convenzionate e private, dopo aver lasciato il Servizio Sanitario Nazionale per dedicarmi alla Libera Professione.
Ho seguito con grande interesse negli ultimi anni le nuove prospettive offerte dall'approccio endovascolare non- occlusivo e non-convenzionale, basato non sulla sclero-terapia occlusiva ma sulla riduzione dei calibri e sul "rinforzo" delle pareti venose ottenuto con l'iniezione di sostanze meno aggressive (T.R.A.P. , Genova 2020), soppesando i risultati alla luce delle esperienze di 42 anni di studi e pratica Professionale.
Attualmente utilizzo con grande interesse una terapia integrata con approccio misto di laser ed eco-sclerosi conservativa dinamica, eseguito in regime completamente ambulatoriale.
In attesa di poterVi fornire una migliore valutazione "de visu" dei risultati e del razionale delle mie scelte, porgo i più cordiali saluti.
Troverete a seguire documentazioni video e foto, e Presentazioni espresse come Relatore in Convegni e Simposi. Cordiali saluti.
Carlo Lucardi