
, Torino
Già dal primo appuntamento dritti al punto: niente colloqui conoscitivi o percorsi valutativi preliminari. Approccio scientifico per individuare subito la soluzione più efficace per te.
Leggi di più14/03/2025
Carrara 9 indirizzi
, Torino
Già dal primo appuntamento dritti al punto: niente colloqui conoscitivi o percorsi valutativi preliminari. Approccio scientifico per individuare subito la soluzione più efficace per te.
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Attualmente ricevo di persona presso lo studio a Carrara, mentre per le altre sedi ricevo solo online: lunedì, martedì e mercoledì 8-21. Controlla l'agenda, è possibile che non ci sia una grande attesa per il tuo primo appuntamento! Puoi scrivermi anche un messaggio su whatsapp 371 11 90 687 per domande, dubbi o semplicemente per un saluto Mi presento, sono la dott.ssa Camilla Persico, laureata in Psicologia Clinica e di Comunità, specializzata in Neuropsicologia dell'età evolutiva, degli adulti e degli anziani e Psicosessuologia Clinica, e laureata anche in Scienze dell'Educazione. Ho esperienza dal 2016 in diverse realtà Psichiatriche e RSA, e soprattutto in varie Comunità educative minorili. In tali occasioni ho avuto modo di approcciarmi con pazienti giovani e adulti, con varie patologie, disturbi e difficoltà. Perciò attualmente tratto un ampio spettro di questi ultimi Ma tornando a noi... come funziona? Semplice, tu prenoti e io ti contatto su whatsapp per la conferma. La durata effettiva della prestazione è di 50 min, ma viene indicata di 60 per includere dieci minuti dedicati alle procedure di accoglienza e congedo. Costi: primo colloquio individuale 30€, successivi 70€ primo colloquio di coppia/familiare 60€, successivi 100€ Durante i nostri incontri, l'obiettivo è di guidarti in un percorso di auto-esplorazione, a partire dal motivo che ti ha portato da me, adottando un approccio empatico e privo di giudizi. Il primo incontro è dedicato a una conoscenza reciproca e sarà seguito da un percorso personalizzato, adattato alle tue esigenze specifiche. Già da questo momento tuttavia cercheremo di individuare insieme delle strategie per migliorare la tua qualità della vita nel breve termine. L'obiettivo generale è il raggiungimento del tuo benessere, con particolare attenzione a uno o più obiettivi specifici che verranno definiti insieme. Si perchè talvolta è necessario mettere un pò di ordine! Il mio approccio di lavoro si concentra sull'individuare le tue necessità immediate, al fine di favorire la consapevolezza delle motivazioni che contribuiscono al malessere, ai sintomi e alle difficoltà che stai incontrando. Già questo, di per sè, è di grande aiuto. Privilegio un intervento che metta al centro ciò di cui hai bisogno in questo specifico momento. Sarai anche guidato nell'acquisizione di strategie di miglioramento personali, attraverso anche dei "compiti a casa", dato che il lavoro di terapia non si conclude in 50 minuti di colloquio, ma prosegue anche nella tua quotidianità. Il processo che andiamo a creare mira a favorire la consapevolezza individuale e a facilitare il percorso di auto-miglioramento, permettendo di scoprire le risorse interne necessarie per affrontare le sfide e migliorare la tua quotidianità. A seconda delle necessità possono essere impiegati il: - Test di Rorschach: strumento che analizza il funzionamento della personalità, i processi cognitivi ed emotivi e l’eventuale presenza di disturbi psicopatologici - TAT (Thematic Apperception Test): test proiettivo che esplora le dinamiche affettive, relazionali e motivazionali della persona mediante la narrazione di storie ispirate a immagini ambigue. - LSC-SUA: batteria di test per la valutazione delle abilità di lettura, scrittura, comprensione del testo e calcolo negli adulti (18-66 anni), utile per individuare difficoltà negli apprendimenti e diagnosticare DSA in età adulta. Spero di vederti presto, in studio a Carrara o online. Ciao, Camilla LGBTQIA+ Friendly
77 recensioni
Colloquio iniziale empatico e ben condotto.
Piacevole sentirsi ascoltati e aiutati
Io e il mio compagno ci siamo rivolti alla Dottoressa Persico in un momento di difficoltà nella sfera sessuale. Fin da subito ci ha messo a nostro agio e, cosa per noi fondamentale, ci ha fornito strumenti concreti per comunicare meglio, comprendere le nostre esigenze e ritrovare l’intimità. Il suo approccio è stato pratico, diretto ma sempre delicato. In poche sedute abbiamo visto cambiamenti reali.
Sono molto felice di come stà andando il mio percorso con la Dottoressa Persico. Mi sono sentito subito a mio agio e stiamo lavorando su ansie e paure che inficiavano pesantemente sulla mia sfera affettiva e sessuale.
La dottoressa è stata molto chiara e professionale sin dal primo incontro. Ho apprezzato l’approccio pratico e il fatto che mi abbia dato spunti concreti su cui lavorare.
Come prima visita ottima impressione empirica accogliente
Buon inizio di percorso, ero in imbarazzo ma la doc mi ha messo a mio agio, facendomi domande molto precise, riuscendo a farmi parlare in tranquillità.
Arrivata subito al punto.
Ho incontrato la Dott.ssa Persico per la prima volta recentemente e sono rimasta colpita dal suo approccio pratico e diretto. Già dal primo appuntamento ha saputo individuare i punti su cui lavorare, senza perdersi in troppe parole. Mi ha assegnato dei “compiti a casa” semplici ma mirati, e non per nulla scontati, pensati per aiutarmi a trovare un immediato benessere a breve termine… e devo dire che hanno funzionato, almeno per ora. È stato bello sentire di poter fare qualcosa di concreto fin da subito per stare meglio.
La dottoressa è una professionista sensibile, accogliente e molto competente. È stata per me un prezioso punto di riferimento, soprattutto nell’affrontare difficoltà legate alla sfera sessuale, aiutandomi a vivere con maggiore libertà, consapevolezza e serenità la mia sessualità. La consiglio sinceramente a chi desidera un percorso di crescita personale anche su questi aspetti così intimi e delicati.
Dott.ssa Camilla Persico
Ti ringrazio di cuore per le tue parole, è stato un privilegio accompagnarti in un percorso così intimo e significativo. La tua fiducia e il tuo coraggio hanno reso possibile ogni passo.
Ottimo incontro e attenzione alle problematiche personali. Le soluzioni proposte sono esattamente precise rispetto alle necessità che ho.
Dott.ssa Camilla Persico
Sono felice che l'incontro sia stato utile e che le soluzioni proposte abbiano risposto alle tue necessità, a presto !
E’ bastato anche solo un appuntamento per capire come devo muovermi nella mia quotidianità per stare un po’ meglio. Come dice la dottoressa però per lavorare in profondità e risolvere il problema a medio lungo termine dovrò metterci impegno e iniziare un percorso ma per ora sono molto soddisfatto . A breve sarò di nuovo da lei! Grazie mille
Dott.ssa Camilla Persico
Sono davvero contenta che il primo incontro ti abbia già dato delle indicazioni utili per migliorare la tua quotidianità. Come ti ho detto, il percorso richiede impegno, ma sono sicura che con il giusto lavoro riuscirai a ottenere i risultati che desideri.
ha risposto a 286 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve, mi chiamo Luca, sono uno studente universitario di 21 anni. Vi scrivo perché da circa un mese ho un tormento sul mio orientamento sessuale, in particolare ho paura di poter essere gay. Fin da quando ho iniziato a praticare l'autoerotismo ho sempre utilizzato materiale pornografico eterosessuale, sebbene a volte abbia usufruito anche di materiale omosessuale per curiosità. Mi sono innamorato di alcune ragazze nel tempo e ho provato a fidanzarmi con loro ma non sono mai riuscito, a volte perché rifiutato, a volte perché le ragazze si fidanzavano con altri durante il mio corteggiamento. Durante il lockdown ho usato molto più la pornografia e la masturbazione, e ho iniziato ad utilizzare di più la pornografia gay rispetto a quella etero, perché quest'ultima a lungo andare mi risultava alla fine tutta uguale, noiosa, monotona. La pornografia gay aggiungeva qualcosa di nuovo. Però questo non mi faceva dubitare del fatto di essere eterosessuale sinceramente. Il problema è iniziato quando ho ripreso un po' ad uscire e a conoscere gente nuova, non avevo più interesse verso le ragazze (ma non avevo interesse nemmeno verso i ragazzi, cosa che effettivamente non ho mai avuto), ho anche difficoltà ormai a parlare con le ragazze, inizia a sembrarmi un mondo distante e sono distaccato e ansioso. Dopo aver ripreso la vita sociale ho ricominciato ad usare di più la pornografia etero, ma sono iniziati i primi dubbi silenti. Durante la masturbazione su porno etero si palesava la domanda : per chi effettivamente mi sto eccitando? Ho iniziato ad usare porno lesbici e mi eccitavano, questo mi tranquillizzava. Una notte del mese scorso mi ha assalito la domanda che ha innescato il tormento, dal nulla. Improvvisamente nella mia mente mi viene posta la domanda: "ma non è che sei gay?". Da allora ho iniziato a masturbarmi su porno etero per testare che mi eccitano e più mi masturbavo e meno mi eccitavano, evito la pornografia gay. Quando esco mi sembra di essere attratto da qualsiasi maschio (cosa mai verificatasi prima) e provo forte ansia. Quando succede guardo una ragazza e ho fantasie su di lei per tranquillizzarmi che tutto funziona come prima. Ho paura ormai di avere una relazione con una ragazza per paura di scoprire di essere gay. Qualcuno saprebbe dirmi cosa mi sta succedendo? Si sta palesando un'omosessualità latente? O è qualcos altro? So che con solo un testo scritto non si può fare una efficace diagnosi, ma ho bisogno di capire. Vi ringrazio in anticipo
Caro Luca, da ciò che descrive, il suo disagio sembra essere legato più all’ansia e al bisogno di certezza che non a un reale cambiamento del suo orientamento sessuale. È piuttosto comune che, di fronte a un pensiero improvviso e destabilizzante come “e se fossi gay?”, si attivi un meccanismo di controllo: si osservano le proprie reazioni, si cerca di testarsi continuamente e si va alla ricerca di prove rassicuranti. Tuttavia, più si tenta di “verificare” o “escludere” un’ipotesi, più l’ansia cresce e il dubbio diventa sempre più intrusivo.
Questo meccanismo è tipico del "dubbio ossessivo sull’orientamento sessuale", una forma di ansia caratterizzata da pensieri intrusivi e ripetitivi, che portano a un'autoanalisi costante e a una paura crescente. Non significa che stia emergendo un’omosessualità latente, ma piuttosto che la paura stessa di poter essere gay ha preso il sopravvento, portandola a percepire ogni sensazione o pensiero come una possibile “prova” da analizzare.
Inoltre, il periodo di isolamento vissuto durante il lockdown e l’aumento del consumo di pornografia possono aver influito sul suo rapporto con la sessualità e le relazioni. È importante sottolineare che il tipo di materiale pornografico utilizzato non è un indicatore affidabile del proprio orientamento sessuale: molte persone esplorano contenuti diversi senza che ciò rifletta necessariamente le loro reali attrazioni.
Le suggerisco di non combattere questi pensieri attraverso continue verifiche, perché ciò rischia di alimentare ulteriormente l’ansia. Se il tormento persiste e incide sul suo benessere, potrebbe essere utile rivolgersi a uno psicologo per approfondire la natura di queste paure e trovare strumenti per gestirle in modo più sereno. La sua identità non si riduce a un singolo dubbio, e lavorare su questo aspetto potrebbe aiutarla a recuperare un senso di tranquillità.
Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
Un caro saluto, Dott.ssa Camilla Persico
Salve dottori.
Soffro di insonnia da circa 20 anni. Ne ho 37 anni, quindi per la gran parte della mia vita. Questa cosa oltre a livello fisico mi ha distrutto anche a livello emotivo, facendo finire storie, relazioni e ora sono solo.
Sono stato alla clinica del sonno a Milano in cui mi è stata diagnostica un' insonnia secondaria , dovuta a un possibile trauma, con disturbo narcisistico della personalità. Poi dopo gli 8 anni di seminario, medie e superiori, dove effettivamente ho smesso di dormire ho cominciato ad usare benzodiazepine e ipnotici per dormire per cui ad abusi importante sono stato a togliere una boccetta di Minias a medicina delle dipendenze di Verona. Ora sono in cura , neurofisiopatologo, di Bergamo ,da poco in pensione, che mi ha dato una terapia sia per il sonno che per l' umore molto importante.. ma ogni volta che vado dal mio dottore di base prende paura dicendomi che avrò delle ripercussioni importanti. Tutto questo mi spaventa tantissimo. E soprattutto vorrei dormire.. cosa a cui voglio mitare.. è uno dei bisogni primaria.. mancando quello va in difficoltà tutto il resto.
Abito in provincia di Bergamo.
So che è una storia complessa ed impegnativa ma devo venirne a capo.
Poco tempo fa inoltre ho chiesto un parere a un secondo neurologo che mi ha confermato la terapia importante di Viscardi.. con la possibilità di introdurre Samyr per umore e aiutare il fegato.
Buongiorno, come lei sottolinea, l’insonnia cronica è una condizione invalidante, non solo per gli effetti sul corpo, ma per tutto ciò che comporta a livello relazionale, emotivo e identitario, infatti quando il sonno viene a mancare per così tanto tempo, è normale che tutto sembri più difficile: l’umore si abbassa, le relazioni si fanno più fragili, e anche la speranza in un cambiamento può vacillare.
Il fatto che le sia stata diagnosticata un'insonnia secondaria legata a un possibile trauma suggerisce che, al di là della componente organica o farmacologica, esiste un'origine psicologica profonda che merita ascolto. Vivere un trauma, soprattutto in età evolutiva o in contesti come quello del seminario dove spesso ci si sente privati della libertà e immersi in una disciplina rigida può segnare in modo silenzioso ma persistente. Il corpo si fa portavoce di un malessere che non ha trovato pieno spazio per esprimersi.
Lei ha anche accennato alla diagnosi di disturbo narcisistico di personalità. Questo tipo di struttura, che spesso viene fraintesa, non significa “essere egocentrici” come talvolta si pensa in modo superficiale, ma porta con sé una storia di ferite profonde legate al bisogno di essere visti, riconosciuti e amati, e spesso una grande difficoltà a sentirsi davvero al sicuro con gli altri. La solitudine che prova oggi, forse, ha radici anche in questo: non solo nella mancanza di sonno, ma in una lunga battaglia per sentirsi degno di un amore stabile, che non vacilli di fronte alla fatica.
La sua preoccupazione per le terapie farmacologiche è comprensibile. Quando si ha un passato di uso prolungato di benzodiazepine o ipnotici, è naturale avere paura delle conseguenze e anche dell’eventuale dipendenza, tuttavia, mi sembra che lei stia facendo tutto con grande responsabilità: si è affidato a specialisti, ha cercato più di un parere, è seguito da un professionista esperto. È importante che ci sia anche un coordinamento tra chi le prescrive la terapia e il suo medico di base, in modo che lei non si senta ogni volta destabilizzato o messo in discussione.
Ma oltre ai farmaci, che possono essere uno strumento, la vera sfida e anche la vera possibilità di cambiamento passa anche da un percorso psicologico che possa accompagnarla a rileggere la sua storia, le sue ferite, e a trovare nuove modalità per vivere la notte non come un nemico, ma come qualcosa che può tornare ad accoglierla. Perché il sonno non si conquista con la forza di volontà, ma con una sicurezza interiore che si può (ri)costruire.
La sua storia è complessa, sì. Ma lei è molto più della sua diagnosi o delle sue notti insonni. E ha già fatto il passo più difficile: chiedere aiuto con lucidità e desiderio autentico di stare meglio. Resto a disposizione se vorrà.
Un caro saluto,
Dott.ssa Camilla Persico
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