Tutto quello che hai sempre voluto sapere sul coaching
Psicologia • 20 gennaio 2017 • Commenti:
Il coaching è un processo che mira a migliorare le prestazioni e si basa sul rapporto tra un coach ed un allievo.
Il coach ha il ruolo di agevolare e incentivare l'apprendimento, ma la relazione di coaching non deve essere vista come un modello scolastico di rapporto tra un docente e un allievo, quanto piuttosto come un rapporto dinamica e moderna, in cui il coach “insegna ad imparare” aiutando l'individuo a migliorare le proprie prestazioni.
Le differenze tra insegnamento, coaching, mentoring e counselling
Insegnamento, coaching, mentoring e counseling possiedono alcune caratteristiche comuni; tuttavia, sono strategie profondamente diverse.
- Insegnamento e formazione
- L'insegnamento e la formazione si svolgono in presenza di un insegnante esperto, che impartisce conoscenza agli studenti. Nonostante la possibilità di applicare tecniche partecipative e interattive, è presente uno squilibrio tra la posizione dell'insegnante e quella degli studenti.
- Coaching
- Il coaching si basa sulla convinzione che l'individuo possiede inconsapevolmente le risposte ai suoi problemi.
- Il coach non è un insegnante esperto di una materia specifica, ma è chiamato ad aiutare l'individuo a sbloccare il proprio potenziale. L'attenzione si concentra quindi sulla persona e non sul coach. Chiunque può adottare un approccio di coaching con gli altri, siano essi colleghi, subordinati o superiori.
- Mentoring
- Il mentoring è simile al coaching. Il mentore è una persona esperta su un argomento che si presta a fare da guida a un apprendista, aiutandolo ad acquisire nozioni e competenze più velocemente di quanto potrebbero fare da soli. Un rapporto di mentoring di solito si concentra sul futuro, sullo sviluppo della carriera, e ha come finalità quella di ampliare gli orizzonti di un individuo.
- Counselling
- Il counselling è più simile ad un intervento terapeutico che si concentra sul passato. Con il counselling si aiuta l'individuo a superare le problematiche del passato e a sviluppare un proprio percorso interiore, per evitare che si ripresentino in futuro.
Caratteristiche delle relazioni di coaching e ruolo del coach
Il ruolo del coach nasce dalla convinzione che l'individuo ha dentro di sé la risposta ai propri dubbi, ma ha bisogno di aiuto per trovarla e per mettere in atto la strategia giusta per risolvere i problemi. A differenza di altre relazioni di apprendimento, il coaching non è un trasferimento di nozioni, ma serve all'allievo per identificare le proprie risorse e applicarle in maniera produttiva ai suoi problemi.
Il modello ciclico delle competenze di apprendimento
Un modello utile per l'apprendimento è il costituito dal ciclo di competenza, un modello a quattro stadi a cui viene ricondotto il sapere e che rappresenta il percorso base del coaching.
Incompetenza inconsapevole:
il soggetto non sa di non sapere. È ciò che avviene quando si ignorano le realtà presenti oltre alla propria esperienza: ad esempio, si è inconsapevoli del sapore di un cibo prima di averlo assaggiato.
Incompetenza consapevole:
nella seconda fase, il soggetto acquista consapevolezza delle proprie mancanze.
Competenza consapevole:
in questa fase, si possiedono le competenze per mettere in atto le azioni che risolvono la mancanza, ma non rappresentano ancora un meccanismo automatico di risoluzione.
Competenza inconsapevole:
alla fine del percorso, il soggetto ha acquisito la competenza in modo efficace e l'ha trasformata in un automatismo che è ben depositato nella memoria.
Il ruolo del coach è quello di individuare la fase del percorso i cui si trova il soggetto rispetto ai propri problemi e aiutarlo a raggiungere la competenza necessaria a risolverlo.
Per meglio capire come funziona una relazione di coaching basata sul modello ciclico, si pensi ad esempio ad un nuovo problema di matematica che richiede un procedimento non noto. La condizione di partenza rappresenta la fase della incompetenza inconsapevole. Una volta letto il problema, il soggetto sarà a conoscenza delle proprie mancanze (fase della incompetenza consapevole). A questo punto, l'insegnante spiegherà il procedimento da seguire per la risoluzione del problema, subentrerà la fase della competenza consapevole. Solo dopo aver compreso e applicato il procedimento al problema (e ad altri esercizi analoghi), il soggetto avrà acquisito la capacità di risolverlo in autonomia (competenza inconsapevole).
Il coach ha, quindi, molteplici compiti:
- individuare le aree in cui il soggetto non è competente;
- delineare la strategia di intervento per permettere all'allievo di diventare competente;
- sviluppare la consapevolezza delle capacità e dei limiti dell'allievo.