Imparare e dimenticare le lingue: come funziona?

Psicologia • 4 marzo 2017 • Commenti:

Perché alcune persone riescono ad imparare una lingua straniera in meno tempo di altre? Perché le loro abilità nel parlare sono fin da subito maggiori? Come imparare una lingua nuova in età adulta?

Tali domande negli ultimi anni sono state oggetto di studio per molti psicologi e linguisti. Si sono sviluppate diverse teorie e ottenuti risultati significativi, anche se non è stata ancora fatta luce su come faccia il cervello ad imparare le lingue.

Non è mai troppo tardi...

Tutti sono d'accordo sul fatto che con la crescita il cervello diventi sempre più refrattario all'apprendimento. In passato si era ipotizzata l'esistenza di una “età limite” (intorno ai sei/sette anni), dopo la quale l'apprendimento di una seconda lingua era praticamente impossibile. Studi recenti hanno smentito questa convinzione, dimostrando che l'apprendimento diventa più difficoltoso con il trascorrere del tempo, ma in maniera graduale e senza alcun limite di età: con più o meno difficoltà, sia giovani che anziani possono imparare le lingue.

...ma prima inizi, meglio è

È stato contestualmente dimostrato però che lo sviluppo di una buona abilità nel parlare, intesa come capacità di pronunciare suoni correttamente, è prerogativa quasi esclusiva dei primi anni di vita: in genere chi impara una lingua in età adulta mantiene un’inflessione più marcata della lingua madre, e non riesce a pronunciare correttamente i suoni (ad esempio la r francese) anche con molto allenamento.

Quanto prima ci si cimenta nell'imparare lingue diverse tanto maggiori sono le capacità di sviluppare buone abilità comunicative. Tuttavia, a parità di età c'è chi impara una nuova lingua più velocemente rispetto ad altri. Questo dipende:

  • dal sesso; studi di risonanza magnetica hanno dimostrato che le donne, nel parlare una lingua straniera, utilizzano in maniera diversa i due emisferi cerebrali rispetto all'uomo, dimostrando una più veloce capacità di apprendimento ed adottando differenti strategie cognitive. Le donne inoltre sono più disinvolte nel parlare una lingua straniera e, facendo più pratica, imparano prima;

  • dal personale grado di sviluppo della memoria di lavoro fonologica, un sistema di capacità a breve termine che permette di immagazzinare e utilizzare lingue a noi sconosciute; i suoni familiari, invece, sono immagazzinati nella memoria a lungo termine. La memoria di lavoro fonologica è localizzata in diverse aree del cervello: l'area di Broca (che è l'area principale del linguaggio, straniero o nativo) e la corteccia parietale inferiore sinistra. Ad una migliore capacità di memoria di lavoro fonologica corrisponde un maggiore sviluppo del vocabolario con una capacità superiore di acquisire una lingua straniera;

  • da aspetti psicologici; lo sviluppo di una buona comunicazione deve essere frutto di una buona motivazione, dell’interesse verso la lingua e di un buon carico di audacia. Un soggetto motivato, a parità di altri fattori (stimoli ambientali), apprenderà prima di un soggetto non motivato.

Non è come andare in bicicletta

Altre ricerche si sono concentrate sulla possibilità di dimenticare una lingua: generalmente si crede che non si possa mai dimenticare una lingua, e che, con un po' di pratica, la ruggine posaa essere rimossa. In realtà, uno studio svoltosi in Francia su bambini adottati di origine coreana ha dimostrato che, a distanza di anni, essi scordavano totalmente la loro lingua madre e non erano in grado di distinguere soggetti che parlavano giapponese da soggetti che parlavano coreano.
Quindi, oltre ad imparare una lingua, è altrettanto importante mantenerne il livello di conoscenza nel tempo: prendere lezioni da un insegnante madrelingua, guardare un film o leggere un libro in lingua originale possono essere esercizi utili per mantenere buone abilità comunicative.

Come imparare una lingua straniera

Per concludere, ecco alcuni consigli su come imparare le lingue:

  1. scegliere una lingua che si è motivati a studiare;

  2. cercare l'approccio di studio che più si addice alle proprie attitudini: libri, applicazioni, audio-corsi o lezioni frontali;

  3. non tradurre dalla lingua madre, ma cercare di apprendere vocaboli e locuzioni direttamente in lingua (a tale scopo risulta molto utile ascoltare e parlare in lingua);

  4. esercitarsi il più possibile nella pronuncia, evitando di pretendere da subito la perfezione e senza vergognarsi: solo la pratica condurrà ad una pronuncia migliore;

  5. parlare con madrelingua: ci sono forum e chat che permettono di farlo gratuitamente e comodamente da casa;

  6. leggere, parlare, ascoltare il più possibile la lingua, per imparare sempre più vocaboli e affinare la pronuncia.

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