Essere estroversi – punti di forza e debolezze

Psicologia • 2 gennaio 2017 • Commenti:

Cosa significa estroverso? I termini “introversione” ed “estroversione” sono stati coniati dallo psicoanalista C. G. Jung e definiscono dei tratti della personalità che influenzano il modo di pensare o agire di un individuo. Questi tratti non hanno un valore positivo o negativo, ma indicano le tendenze prevalenti di una persona nei comportamenti sociali.

L’utilizzo improprio di questi termini da parte dell’opinione pubblica ha però provocato un’accezione negativa per quanto riguarda l’introversione ed un’accezione positiva per l’estroversione, in quanto i tratti caratterizzanti di quest’ultima si adattano meglio alle necessità delle società occidentali di stampo capitalistico.

La personalità di ogni soggetto ha caratteristiche intermedie tra questi due eccessi, con tendenze prevalenti verso uno dei due caratteri.

Caratteristiche e definizione della personalità estroversa

Cos’è un estroverso? I soggetti estroversi sono maggiormente stimolati ed attratti dall’ambiente esterno e dagli oggetti, con cui hanno un rapporto positivo, risultando meno attenti a pensieri ed emozioni.

La persona estroversa cerca generalmente la compagnia e l’approvazione altrui ed ha la tendenza ad esprimere giudizi non troppo diversi da quelli del gruppo.

Le sue scelte più frequenti o più importanti sono determinate maggiormente dalle circostanze esterne e non dai propri impulsi e opinioni soggettive. Ciò non significa che l’estroverso non abbia opinioni proprie, vuol dire solo che, nel valutare le scelte, il mondo esterno esercita un potere maggiore rispetto alle proprie sensazioni interne.

Il carattere estroverso è facile da individuare e gli estroversi si trovano generalmente a proprio agio nel mondo moderno poiché sono più aperti, competitivi e si rivolgono più facilmente e frequentemente verso l’altro, rispetto ai caratteri introversi, essendo in grado di comunicare con maggiore facilità e di sentirsi a proprio agio in situazioni affollate o che comportano un gran numero di stimoli esterni.

L’essere estroversi facilita in qualche modo l’adattamento all’ambiente rispetto all’orientamento introverso, soprattutto nella prima parte dell’esistenza.

Il bambino estroverso manifesterà infatti interesse per gli oggetti e anche una forte affettività nei confronti degli stessi, ma anche molta empatia verso gli esseri umani che può indurre un senso di sfida verso gli adulti, poiché i bambini estroversi tendono a diffidare degli adulti e necessitano di verificare i loro comportamenti.

Il bambino estroverso possiede quindi un atteggiamento di sfiducia nei confronti dei soggetti e di fiducia nei confronti degli oggetti.

Mentre i caratteri introversi si sentono a proprio agio in ambienti tranquilli, senza il bisogno di stimoli esterni per essere attivi, al contrario i caratteri estroversi desiderano e cercano sempre molti stimoli al di fuori di sé, sia nelle persone che nelle azioni, risultando più efficienti in situazioni di iperstimolazione.

Pregi e difetti dell’estroversione

Possedere un carattere estroverso comporta indubbiamente dei vantaggi, soprattutto a livello delle relazioni sociali, ma questo non significa che non vi siano anche degli svantaggi.

Tra i principali pregi legati all’estroversione ricordiamo:

  • migliore adattamento alla società moderna: nelle grandi città ci si trova a competere con una folla di estranei. Gli estroversi si trovano maggiormente a loro agio nella confusione di questa folla, sentendosi iperstimolati, e ciò permette loro di eccellere in lavori ed ambienti lavorativi dove risultano molto importanti la comunicazione, il contatto diretto col cliente e l’immagine di se stessi;
  • migliori capacità comunicative: i caratteri estroversi sono in grado di gestire e di partecipare attivamente a conversazioni collettive in ogni situazione, anche su argomenti “futili”, al contrario dei caratteri introversi che preferiscono conversazioni faccia a faccia. Inoltre le persone estroverse sono più espansive e riescono spontaneamente a conoscere persone nuove;
  • capacità di gestire molti stimoli differenti contemporaneamente: spesso la presenza di più stimoli diversi rende persino più efficienti le persone estroverse;
  • migliori capacità di adattamento: i caratteri estroversi sono in grado di adattarsi positivamente e più facilmente alle diverse situazioni rispetto agli introversi.

Tra i principali difetti di questo tipo di orientamento troviamo invece:

  • minore chiarezza nei concetti espressi: durante una conversazione l’estroverso tende a dire tutto quello che gli viene in mente, ed elabora i concetti di cui sta parlando durante il discorso stesso, cambiando spesso opinione. Gli estroversi necessitano quindi di ragionare a voce alta per ottenere migliori risultati;
  • disagio nella solitudine: gli estroversi cercano di spendere più tempo possibile insieme agli altri, perché è così che si divertono e si rilassano. Perciò chi possiede questo carattere non ama la solitudine ed il silenzio, e si trova a disagio in situazioni di isolamento;
  • difficoltà nella focalizzazione: le persone estroverse hanno generalmente difficoltà maggiori rispetto agli introversi a concentrarsi su di un unico obbiettivo per tempi prolungati. Questo determina una maggiore difficoltà in attività che comportano uno sforzo intellettuale prolungato, come lo studio o la ricerca;
  • costante ricerca di nuovi stimoli: questa tendenza, che può essere alle volte vantaggiosa, rende i soggetti estroversi molto più inclini a cercare e compiere attività sì stimolanti, ma anche potenzialmente rischiose, come la promiscuità, l’utilizzo di droghe o la guida veloce.

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