Cosa significa essere nevrotici?

Psicologia • 21 gennaio 2017 • Commenti:

Nella pratica psicologica e psicanalitica, il termine “nevrotico” definisce una modalità di risposta che il soggetto mette in atto nei confronti della realtà esterna che si accompagna ad ansia e sentimenti di inadeguatezza.

Si contrappone alla psicosi, una condizione di distacco dalla realtà che provoca nel soggetto disturbi come allucinazioni, deliri e perdita di coscienza di sé.

Come nasce la nevrosi

Secondo la teoria freudiana della psicanalisi, l'individuo percepisce gli elementi del mondo esterno, con cui entra in contatto attraverso l'esperienza, come estranei rispetto a sé. Da ciò deriva un conflitto che determina una sofferenza nel soggetto (di cui però non si ha consapevolezza): questa si traduce nel disagio psicologico e si manifesta sotto forma di ansia, sentimenti di inadeguatezza e altri disturbi.

Secondo Sigmund Freud, alla base della nevrosi vi è la repressione di una pulsione sessuale e di altri istinti, che l'individuo vive come un conflitto a livello inconscio. Tale conflitto, se irrisolto, determina un disagio sul piano psichico.

Nevrosi e psicosi a confronto

La nevrosi non deve essere intesa come una malattia mentale, ma come un meccanismo di adattamento nei confronti della realtà esterna.

Al contrario, nella psicosi il rapporto con la realtà esterna è completamente abolito e il conflitto vissuto nella psiche del soggetto è senza possibilità di risoluzione. La psicosi si manifesta con sintomi di totale estraniazione dalla realtà, come deliri e allucinazioni. Sulla base della psicosi e del distacco dall'esterno, il soggetto sviluppa una condizione psichiatrica.

Tipi di nevrosi

Sebbene la psicanalisi classica si concentrasse prevalentemente su un unico tipo di nevrosi, detta isterica, in tempi più recenti sono state definite altre tipologie:

  • nevrosi fobica: il soggetto prova forti sentimenti di angoscia e identifica un oggetto o una situazione come responsabile. L'oggetto viene rivestito di una valenza negativa e l'individuo tende ad evitarlo. Tra gli oggetti che più spesso sono causa di fobia ci sono:
  • ragni (aracnofobia),
  • fuoco (pirofobia),
  • luoghi aperti (agorafobia) o spazi ristretti (claustrofobia),
  • altezza (acrofobia),
  • temporali e disastri atmosferici (brontofobia).
  • nevrosi ansiosa: l'ansia si caratterizza per sintomi psichici (angoscia, paura e disagio) e fisici (palpitazioni, sudorazione abbondante, dolore al petto, difficoltà a respirare, mal di testa, bocca secca, etc.);
  • nevrosi isterica: si caratterizza per un grande numero di sintomi non specifici (ad esempio, gastrointestinali o neurologici), dovuti alla trasformazione del disagio psicologico in un disturbo corporeo (processo noto con il nome di somatizzazione). A questi si associano tipici tratti della personalità, come la tendenza alla drammatizzazione e alla menzogna, la necessità di essere sempre al centro dell'attenzione e il comportamento infantile. La medicina moderna ha sostituito la definizione di isteria con altri disturbi della sfera psicofisica, come il disturbo di conversione e i disturbi della personalità istrionica;
  • nevrosi ossessiva: il pensiero ossessivo è costituito da idee che interrompono il normale flusso dei pensieri dell'individuo. Queste idee sono percepite come fastidiose dal soggetto, che tuttavia non può evitarle.

Trattamento della nevrosi

Il trattamento dipende dal tipo di nevrosi e dal grado di disturbo che produce nell'individuo.

Gli approcci possibili per affrontare le nevrosi sono diversi:

  • psicoterapia: modalità di cura non farmacologica che si basa sulla relazione tra paziente e terapista e sull'elemento del colloquio. Lo strumento fondamentale è il transfert, ovvero il trasferimento delle emozioni, delle sensazioni e dei pensieri dal paziente. Le modalità attraverso cui avviene la terapia sono concordate dal paziente e dal terapista e costituiscono esse stesse un elemento di cura. La figura dello psicoterapeuta ricopre un ruolo chiave per il trattamento dei sintomi nevrotici;
  • approccio farmacologico: in alcuni casi, può essere necessario ricorrere all'assunzione di farmaci per alleviare l'impatto dei sintomi sulla vita quotidiana e sul benessere psicofisico del soggetto. Le classi più comunemente impiegate sono antidepressivi e ansiolitici. È fondamentale rivolgersi ad un medico prima di intraprendere un trattamento farmacologico.

Rimedi naturali e domestici per il trattamento delle nevrosi

È possibile affiancare i rimedi naturali alla psicoterapia e alla terapia farmacologica per aumentarne l'efficacia.

  • Sport e esercizio fisico: favoriscono il rilascio di endorfine e aumentano la quantità di serotonina, migliorando il tono dell'umore. Inoltre è stato dimostrato che l'immobilità rappresenta una causa degli stati ansiosi.
  • Esercizi di rilassamento: stretching, yoga, pilates e tai-chi possono aiutare il trattamento delle nevrosi inducendo uno stato di rilassamento che migliora il benessere psicofisico del soggetto.
  • Rimedi naturali, come valeriana, passiflora, iperico e biancospino contribuiscono a contrastare l'ansia.

In conclusione, le nevrosi costituiscono una condizione di disagio psichico comune e necessitano dell'approccio integrato tra diversi specialisti per definire il trattamento più adatto per il soggetto.

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