Cos’è la dialisi renale?

Urologia • 18 marzo 2017 • Commenti:

La dialisi è una terapia in grado di riprodurre artificialmente alcune funzionalità renali, aiutando a liberare il sangue dai prodotti di rifiuto, e viene utilizzata in casi di insufficienza renale acuta o cronica, ossia quando i reni non riescono a svolgere la loro funzione di filtro.

Come funziona la dialisi?

Il sangue del paziente viene fatto scorrere attraverso una membrana dotata di pori sufficientemente larghi da permettere il passaggio di piccoli ioni e soluti, ma non abbastanza da lasciar passare componenti più grandi, come globuli rossi e proteine plasmatiche. Dall'altro lato della membrana scorre un particolare liquido di dialisi, la cui composizione assicura che i soluti più importanti rimangano in circolo.

Questa procedura, sviluppata negli anni quaranta e divenuta ormai uno standard nel trattamento di patologie renali gravi, permette di migliorare la qualità della vita dei pazienti contribuendo al mantenimento dell’equilibrio dell’organismo tramite diverse funzioni:

  • rimuove sostanze tossiche, sali minerali e liquidi in eccesso, impedendone l’accumulo;

  • mantiene l’equilibrio di ioni come potassio, sodio e bicarbonato nel sangue;

  • aiuta a mantenere sotto controllo la pressione sanguigna.

Sfortunatamente, la dialisi compensa solo in parte la perdita della funzione renale e non rappresenta una cura definitiva, perciò il miglior trattamento per l’insufficienza renale rimane, quando possibile, il trapianto di rene.

Esistono due diverse tipologie di dialisi: l’emodialisi e la dialisi peritoneale.

Emodialisi

Nell’emodialisi viene utilizzato un rene artificiale (emodializzatore) in grado di rimuovere le sostanze di rifiuto ed i liquidi in eccesso dal sangue.

Per permettere il passaggio del sangue all’interno del rene artificiale viene praticato un accesso nei vasi sanguigni della gamba o del braccio tramite intervento chirurgico:

  • l’accesso può essere realizzato unendo un’arteria ed una vena sottopelle, creando un vaso sanguigno di maggiore diametro detto fistola;

  • nel caso non sia possibile realizzare una fistola per connette l’arteria e la vena sottopelle, può essere utilizzato un tubicino di plastica flessibile;

  • l’accesso può essere infine realizzato tramite un catetere inserito in una delle vene principali del collo.

Le sedute di emodialisi durano circa quattro ore e vengono effettuate tre volte alla settimana.

Dialisi peritoneale

Questa è una dialisi in cui la pulizia del sangue viene effettuata direttamente all’interno dell’organismo, sfruttando la membrana peritoneale che riveste l’interno dell’addome e che assolve la stessa funzione della membrana artificiale dell’emodialisi. Tramite un intervento chirurgico viene impiantato un catetere nell’addome del paziente: durante la terapia il liquido di dialisi attraversa il catetere andando a riempire la cavità peritoneale e tramite la membrana peritoneale viene effettuato lo scambio di soluti tra la soluzione dializzante ed i capillari del peritoneo, permettendo il recupero dei liquidi in eccesso e dei prodotti di rifiuto nel liquido di dialisi.

Esistono due differenti tipi di dialisi peritoneale:

  • dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD)

  • dialisi peritoneale automatizzata a ciclo continuo (CCPD)

La dialisi CAP non necessita di alcuna apparecchiatura ed il paziente può eseguirla in autonomia al proprio domicilio, quattro o cinque volte al giorno. Si utilizzano dei sacchetti contenenti liquido di dialisi che viene infuso nella cavità peritoneale attraverso il catetere. La soluzione dializzante rimane nell’addome per quattro o cinque ore prima di essere recuperata e sostituita con del nuovo liquido di dialisi. Mentre la soluzione dializzante è nella cavità addominale, il paziente può dedicarsi alle sue normali attività quotidiane.

La dialisi CCP sfrutta un macchinario automatico detto cycler e di norma viene eseguita a domicilio. La grande differenza tra queste due pratiche sta nell’autonomia del paziente: il cycler infatti gestisce automaticamente gli scambi secondo uno schema personalizzabile, permettendo ad esempio il trattamento notturno.

Efficacia della dialisi renale

Sia l'emodialisi che la dialisi peritoneale consentono di ottenere risultati simili, perciò la scelta del tipo di dialisi da adottare dipende spesso dal paziente.

Il successo della dialisi nel trattamento dell'insufficienza renale dipende da molti fattori, tra cui l'età del paziente e la presenza di eventuali malattie croniche concomitanti.

Tra gli svantaggi legati alla dialisi, c’è la possibilità di sviluppare diversi effetti collaterali, come anemia, ipo o ipertensione, crampi muscolari, infezioni batteriche, iperkalemia, prurito e senso di stanchezza.

Questo trattamento è sicuramente impegnativo e richiede una notevole collaborazione da parte del paziente, ma rappresenta anche una misura salva-vita.

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