Comprensione della schizofrenia

Psicologia • 19 gennaio 2017 • Commenti:

Riuscite ad immaginare una vita nella quale non si ha più il controllo delle cose e di se stessi?

Le persone che soffrono di psicosi, si ritrovano spesso a perdere il contatto con la realtà, e se non puoi più credere nemmeno a te stesso, che cosa rimane?

Circa 1% della popolazione è affetta dalla schizofrenia, ma il futuro non è cosi nero, anche per questi soggetti c’è la speranza di condurre una vita quasi normale.

Cos’è la schizofrenia

La schizofrenia viene definita come una psicosi cronica che comprende disfunzioni cognitive, emotive e comportamentali.

Il soggetto schizofrenico ha un’alterazione della percezione della realtà, che lo porta a cambiare il modo in cui pensa, sente o reagisce. Questo può portare spesso al ritiro delle persone affette dal mondo esterno.

I sintomi della schizofrenia

I sintomi di questo disturbo mentale di solito si manifestano tra i 15 e i 30 anni, mentre la malattia è meno comune negli adulti e i bambini.

Per alcune persone l’esordio della schizofrenia può essere improvviso, ma per la maggior parte l’inizio è lento, con sintomi, segni premonitori e un graduale declino nel funzionamento.

In questa prima fase, le persone affette da schizofrenia si possono ritirare dal mondo esterno, si sentono demotivati, iniziano a trascurare il loro aspetto, parlano in modo diverso e mostrano una generale indifferenza per la vita.

I sintomi classici della schizofrenia sono divisi in positivi e negativi.

Sintomi positivi, vengono chiamati così i sintomi psicotici, i comportamenti che non vengono osservati nelle persone non affette dalla schizofrenia. In questo gruppo fanno parte:

  • le allucinazioni, esperienze sensoriali nell’assenza degli stimoli (più spesso sono uditive)
  • i deliri, convinzioni false, fermamente sostenute (più frequenti sono quelli di persecuzione, di grandezza, di riferimento, di lettura del pensiero)
  • la disorganizzazione e la frammentazione del pensiero
  • disturbi del movimento e del comportamento

Sintomi negativi, comprendono:

  • l’appiattimento affettivo
  • perdita di interesse per qualsiasi attività
  • povertà ideativa
  • difficoltà a mantenere l’attenzione
  • perdita del funzionamento sociale e lavorativo

Tipologia

Esistoni vari tipi di schizofrenia, tra i quali:

  • il tipo catatonico: il soggetto assume posture anormali e ha disturbi motori;
  • il tipo paranoide: predominano i deliri, principalmente deliri di persecuzione o di grandezza, e le allucinazioni, principalmente quelle uditive;
  • il tipo disorganizzato: predomina il discorso disorganizzato, i comportamenti incoerenti e i disordini di tipo affettivo;
  • il tipo indifferenziato: viene chiamato cosi il tipo di schizofrenia che non soddisfa i criteri per il tipo paranoide, disorganizzato o catatonico;
  • il tipo residuale: il tipo di schizofrenia con quadro clinico attuale senza sintomi.

Cause e fattori di rischio

I veri meccanismi che causano la schizofrenia sono sostanzialmente sconosciuti.
Esistono diversi fattori che si pensa contribuiscono al rischio di sviluppare la schizofrenia, tra i qualli:

  • fattori genetici, gli individui con un parente di primo grado affetto da la schizofrenia hanno una probabilità del 10% di sviluppare la malattia, mentre la probabilità per popolazione generale è di 1%;
  • fattori ambientali, come lo stress;
  • trauma durante la nascita e problemi prenatali;
  • struttura anormale del cervello.

Come viene diagnosticata

La schizofrenia viene diagnosticata in base ai sintomi clinici, l'anamnesi personale e familiare del soggetto, esami di laboratorio e, in alcuni casi, indagini strumentali. Queste indagini sono spesso molto importanti per escludere altre malattie fisiche. Il Manuale diagnostico statistico delle malattie mentali - DSM V, prevede alcuni criteri che aiutano a diagnosticare questo disordine.

Trattamento

Non esiste una cura per la schizofrenia, ma, nononstante questo, molte persone che soffrono da questo disordine possono condurre una vita produttiva e soddisfacente con il trattamento adatto. Il recupero è possibile, attraverso una varietà di servizi.

La terapi farmacologica a lungo termine è molto importante per controllare i sintomi della psicosi. Gli antipsicotici sono i medicinali usati per trattare la schizofrenia, diminuiscono i sintomi e riducono le recidive. Esistono due tipi di antipsicotici, quelli "di vecchia generazione" e atipici o "di nuova generazione".

La terapia psicosociale ha un grande ruolo nel recupero dei soggetti affetti da la schizofrenia. Questi trattamenti sono utili dopo che il medico ha trovato un farmaco adatto per il paziente ed aiutano a ridurre le recidive. La psicoterapia cognitivo-comportamentale, la terapia familiare, l'occupazione assistita, i servizi assertivi della comunità, possono tutti aiutare a migliorare la vita di questi pazienti.

La schizofrenia è una malattia disabilitante per i soggetti affetti, ma è possibile aiutare queste persone ad integrarsi nella società.

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