Capire il disturbo feticistico

Il termine feticismo deriva dal Portoghese feitico, che vuol dire fascinazione ossessiva. Il disturbo feticistico è considerato una parafilia, ovvero un'attrazione sessuale anormale o innaturale. Esso presuppone un'eccitazione sessuale in presenza di oggetti inanimati, spesso capi di abbigliamento o scarpe con tacchi alti, di particolari materiali, come la pelle, o di parti del corpo che normalmente non sono considerate erogene, come ad esempio i piedi. La definizione di feticismo comprende esclusivamente la condizione nella quale il disturbo interferisce con le normali funzioni sessuali o sociali oppure quando si verifica l'impossibilità di provare eccitazione in assenza del feticcio. Tale disturbo è maggiormente ricorrente negli uomini, anche se esistono anche donne feticiste. Non sono ancora chiare le ragioni per cui il feticismo è più frequente negli uomini, ma potrebbe essere legato alla migliore capacità dell'uomo a rispondere agli stimoli visivi.

Sviluppo del disturbo feticistico

Il disturbo feticistico inizia con una progressiva ossessione per un oggetto o una parte del corpo, che si sviluppa quando il feticista associa lo stimolo visivo o tattile del feticcio all'eccitazione sessuale. Generalmente, il disturbo feticistico si sviluppa durante l'età puberale a seguito della ripetuta visione o interazione con il feticcio durante le attività sessuali, soprattutto la masturbazione. I primi sintomi del disturbo feticistico includono l'interazione con l'oggetto feticcio. A lungo andare, il tempo passato a pensare al feticcio aumenta, fino a quando l'oggetto diventa necessario ai fini di ottenere piacere e soddisfazione sessuale. Spesso in assenza del feticcio si verificano negli uomini problemi di disfunzione erettile. Per diagnosticare correttamente il disturbo feticistico, i sintomi devono avere una durata di sei mesi e/o avere ripercussioni sulla vita sociale o relazionale del feticista.

Feticci ricorrenti

I feticci inanimati si dividono in due categorie:

• feticci di forma: in questo caso ciò che provoca eccitazione sessuale è la forma del feticcio, ad esempio scarpe con i tacchi alti o stivali alti fino al ginocchio;

• feticci di materiale: in questo caso il feticista viene sessualmente eccitato dal materiale del feticcio, in genere dalla pelle, dalla seta o da pellicce.

Tra i feticci inanimati più diffusi troviamo biancheria intima, stivali o altri capi di abbigliamento femminili. Anche il feticcio di pelle è molto ricorrente tra gli uomini. Quando il feticcio è una parte del corpo femminile, può essere associato anche ad altri oggetti, ad esempio nel caso in cui il feticcio siano i piedi, non è raro che il feticista sia sessualmente eccitato anche dai calzini sporchi. Il feticista infatti richiede spesso al partner di indossare vestiti per poi annusarli, toccarli o guardarli durante la masturbazione o l'attività sessuale, rendendo l'esperienza sessuale multisensoriale.

Trattamento

Anche se il disturbo feticistico rientra nella definizione di parafilia, la maggior parte dei feticisti non ha bisogno di un trattamento professionale, poiché in genere per loro è possibile raggiungere il piacere sessuale in situazioni appropriate e il feticismo può semplicemente costituire una parte della sessualità. La comunicazione con il partner in questo caso è fondamentale, per evitare stress e disagi all'interno della coppia. Il disturbo feticistico diventa invece un problema da trattare quando causa disagio o dolore al partner o al feticista stesso, ad esempio quando il feticcio è un coltello, quando il feticista prova l'impulso sessuale di toccare una persona sconosciuta senza il suo consenso oppure quando la concentrazione sul feticcio è tale da causare problemi alla vita di coppia o nelle relazioni sociali. In questi casi, esistono diversi tipi di trattamento per il disturbo feticistico, tra cui terapie cognitive e comportamentali oppure farmaci a base di ormoni per ridurre il testosterone e di conseguenza l'eccitazione sessuale. Quando il disturbo feticistico interferisce con le relazioni affettive, si può consultare un terapista insieme al proprio partner, per iniziare una terapia di coppia.