Aumento dei calcoli renali nei giovani: un motivo di preoccupazione
La calcolosi renale è stata sempre considerata una malattia che colpisce di più gli uomini di mezza età. Negli ultimi anni, però, non solo è aumentato il numero di donne colpite, ma si è evidenziato un aumento dei calcoli renali anche nell’età più giovane, in adolescenti e bambini.
Diversi studi hanno dimostrato un’elevazione del numero dei giovani affetti, in particolare tra le ragazze: tale fenomeno è particolarmente preoccupante, non solo perché le cause sono ancora ignote, ma anche perché esistono poche evidenze scientifiche su come trattare al meglio i bambini affetti. Inoltre, anche quando sono presenti i sintomi tipici della calcolosi nei più giovani, la maggior parte dei genitori e dei dottori non pensa alla calcolosi renale come possibile diagnosi.
Considerando che i calcoli renali sono associati ad un rischio elevato dello sviluppo di complicanze (come la malattia renale cronica, malattie cardiovascolari o delle ossa), è importante saper riconoscerne i sintomi per diagnosticare e trattare precocemente la patologia.
Cosa sono i calcoli renali?
I calcoli renali sono piccole aggregazioni, che si formano quando alcune sostanze si trovano in quantità elevata nelle urine.
Le sostanze chimiche dalle quali si possono formare i calcoli sono varie, perciò, in base alla composizione chimica, esistono diverse tipologie di calcoli:
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calcoli che contengono calcio, in combinazione a ossalato e fosfato;
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calcoli di struvite, causati da infezioni del tratto urinario;
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calcoli di acido urico;
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calcoli di cistina.
I calcoli più piccoli possono essere espulsi con le urine, mentre quelli di dimensioni maggiori possono bloccare il flusso di urina e causare un forte dolore, infezioni o sanguinamento.
I fattori causanti
Le cause esatte dello sviluppo dei calcoli renali nell’età giovanile sono ancora ignote.
Si pensa che un ruolo importante sia giocato dalle diete ricche di sale e un altro fattore molto importante è la disidratazione, provocato da una scarsa assunzione di fluidi nei giovani. Un problema recente è anche l’obesità, in crescita nell’età pediatrica, che rappresenta un fattore di rischio per la formazione dei calcoli.
Altri fattori di rischio includono:
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storia familiare di calcolosi renale,
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infezioni del tratto urinario,
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anomalie del tratto urinario,
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malattie metaboliche,
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alcuni farmaci.
I sintomi della calcolosi renale
I sintomi più comuni dei calcoli renali comprendono:
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dolore nei fianchi o mal di schiena;
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sangue nelle urine (ematuria);
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nausea o vomito;
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febbre;
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dolore durante la minzione.
In alcuni casi, in particolare nei bambini, i sintomi possono essere completamente assenti. Tuttavia, quando i sintomi elencati sono presenti, è importante rivolgersi al medico, il quale richiederà i test necessari per la diagnosi come esami del sangue e delle urine, ecografia, radiografia e tomografia computerizzata.
Come viene trattata la calcolosi renale nei giovani?
Il trattamento dei calcoli renali, di solito, dipende dai sintomi e dalla dimensione dei calcoli.
I calcoli di ridotte dimensioni di solito passano attraverso le vie urinarie senza il bisogno di alcun trattamento, comunque, i bambini spesso richiedono una terapia per il controllo del dolore. È importante incoraggiare i giovani a bere molti liquidi per contribuire all’espulsione del calcolo. Un calcolo più grande o che blocchi il flusso urinario e provochi molto dolore, dev’essere trattato in ospedale. I trattamenti ospedalieri possono comprendere i seguenti:
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litotrissia extrocorporea ad onde d’urto, è il trattamento di scelta per i calcoli renali in molti bambini. La procedura dura circa 20 minuti e alcuni bambini, anche se non tutti, vengono anestetizzati per evitare movimenti durante il trattamento;
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nefrolitotrissia percutanea, una procedura chirurgica minimamente invasiva per rimuovere i calcoli. I bambini ricevono farmaci per prevenire il dolore;
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ureteroscopia, è una procedura endoscopica.
I bambini che sviluppano calcoli renali hanno una significativa probabilità di recidive future; per questo che è importante implementare dei cambiamenti nella dieta per prevenire la ricomparsa della malattia.