Dr. Antonio D'Acunto

Dr. Antonio D'Acunto

Mariamelia, grazie di cuore per la cara testimonianza con cui hai fatto rivivere anche a me quelle formidabili esperienze. Grazie anche a tutte le donne che ne hanno potuto usufruire e che mi hanno offerto l'occasione per perfezionare la tecnica. Sono stati gli anni formativi durante i quali, grazie agli insegnamenti del Dott. Carlo Lunardi e del Prof.Marco Marchesan che ricordo sempre con grande riconoscenza, ma soprattutto alla grande curiosità che mi ha spinto nella ricerca, ho migliorato le mie conoscenze sui fenomeni psicodinamici che armonizzano i sistemi integrativi delle funzioni vitali. Il rapporto medico-paziente non è cosa semplice e maggiormente la gestione del transfert che ne deriva e che si avvale anche della “Psicologia della scrittura", anch'essa insegnatami dagli stessi Autori. Le radici del ben operare sono profonde e richiedono profonde esperienze e lunghi tempi di assimilazione. Grazie, grazie ancora a voi tutte.

Dr. Antonio D'Acunto

Maria Luisa grazie per l'affettuoso pensiero. Mi dispiace dissentire, chi ti ha salvata per ben due volte è stato solo il Padre Eterno, probabilmente disponendo che fossi lì anch'io per fare bene quel poco che c'era da fare: "Medicus curat, natura sanat". Qualsiasi attività umana dovrebbe essere fonte di soddisfazione e perciò svolta con entusiasmo. Purtroppo non sempre e non tutti possono scegliere liberamente il proprio percorso esistenziale. Per quanto riguarda l'umanità ed il rispetto per gli altri, augurandomi di possederne abbastanza per tutti, penso che queste si acquisiscono grazie all'educazione impartita fin dalla tenera età dalla famiglia, dagli insegnanti e dalle sofferenze che si vivono in prima persona. Grazie Maria Luisa.

Dr. Antonio D'Acunto

Cara Genfry, grazie per la testimonianza e soprattutto grazie per l' "eccellente" che in realtà mi mette un pò in imbarazzo, perché penso di fare solo il mio dovere nei confronti di chi mi dice "..dottore sono nelle sue mani". Grazie, grazie mille.

Dr. Antonio D'Acunto

Grazie Debora per la tua testimonianza e riconoscenza. Per giungere a conclusioni diagnostiche più vicine possibili alla realtà, è necessario impiegare tutto il tempo necessario per indagare e riflettere. Sì è vero, ho avuto la fortuna ed il piacere di lavorare in molti Paesi, presso eccellentissime istituzioni e posso ben dire che i nostri medici hanno una formidabile preparazione professionale, a cominciare dai medici di base che probabilmente sono i migliori al mondo. Purtroppo, come io stesso ho potuto sperimentare, i rapporti mal definiti e spesso equivoci con le istituzioni per le quali svolgono la propria attività, a cominciare proprio dalla carenza di tempo, inevitabilmente inficiano la produttività ed i risultati di questi eccellenti professionisti. Grazie Debora. .

Dr. Antonio D'Acunto

Barbara, grazie per la gentile testimonianza ed i graditi apprezzamenti. Alla base del successo tecnico della Chirurgia Minitraumatica non c'è solo la indubbia manualità acquisita nel tempo, ma una lunga e meditata concettualizzazione sul tema da parte mia e del Prof. Joaquin, Cortes Prieto, cattedratico di Ostetricia e Ginecologia di Madrid, con cui l'abbiamo elaborata. Per chiarire la tecnica e le sue motivazioni biologiche può essere utile qualche passo tratto dal testo "Minitraumatic Surgery":
" La parola Chirurgia deriva dal vocabolo greco Cheirourghia e significa opera che svolge il medico separando con le mani, dai latini tradotta con incidere. Ma, la parola Cheirourghia è composta da cheir, cheiros che significa mano e da un derivato di ergon che significa opera, che ne sottolinea la definizione come arte di separare con le mani i tessuti e non di inciderli, provocando il loro danneggiamento morfo-funzionale o addirittura la loro distruzione.(1-4) ............."

".....Quando i tessuti e le strutture biologiche vengono danneggiati o distrutti non possono essere più riparati o ricostruiti, né le loro funzioni possono essere più ripristinate per mezzo di alcuna tecnica, per quanto raffinata e sofisticata essa sia. L’ interruzione della loro architettura, della loro perfusione, del loro drenaggio e dell’innervazione ad opera di incisioni, frammentazione o coagulazioni, soprattutto se di ampie aree, determinano a valle del loro verificarsi danni permanenti ed irreversibili, gravissimi. Attualmente, con nessuna terapia può essere garantita la loro perfetta riparazione e soprattutto la loro restitutio ad integrum et ad functionem laesam né quella dei loro elementi costitutivi, né di quelli ad essi correlati dal punto di vista morfo-funzionale......"
"...... Tutti i tessuti sono costituiti da materia vivente in continuo divenire, capace di operare la sintesi di nuovi elementi strutturali e di presiedere a fenomeni metabolici. Nessuna di queste funzioni può essere garantita dagli elementi di natura cicatriziale o artificiale...." ".....L’importanza e la necessità di proteggere e mantenere integro il peduncolo neurovascolare non solo all’ilo degli organi e delle ghiandole ma anche nei confini del macro-microscopico, era già nota ai chirurghi indiani del periodo mongolico, come è ben documentato nelle descrizioni dei loro celeberrimi interventi di rinoplastica. Probabilmente questa tecnica era stata introdotta in India dai chirurghi persiani eredi di Avicenna..." Naturalmente si tratta solo di pochi chiarimenti, ancora grazie Barbara.

Dr. Antonio D'Acunto

Caro Anonimo, grazie per la calorosa testimonianza.
In verità tutte le caratteristiche positive attribuitemi non sono mie prerogative ma derivano dalla condivisione delle esperienze e dalla formazione dei Gruppi Balint, secondo cui " .la prima medicina per il paziente è rappresentata dal tipo di rapporto che con lui riesce a stabilire il medico", principio in realtà già espresso dal grande Ippocrate.
Senza ombra di dubbio, la corretta gestione del transfert medico-paziente è facilitata dalla capacità da parte del medico di ascoltare, di indagare e di comprendere ogni paziente nella sua propria individualità.
D'altra parte ogni diagnosta, con la dovuta umiltà ma con certezza e senza pregiudizio, dovrebbe conoscere bene i potenziali contributi offerti da tutte le formule terapeutiche sia quelle Allopatiche che le Omeopatiche o le Fitoterapiche, se necessario anche a solo scopo placebo, così come di quelle fisioterapiche, osteopatiche, chiropratiche, psicoanalitiche, termali ecc.., al fine di poter orientare chi soffre verso le migliori soluzioni possibili e verso chi di competenza.
Grazie Anonimo.