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poliambulatorio italia
Viale Italia 20, Latina


Pazienti senza assicurazione sanitaria


Presso questo indirizzo visito: adulti, bambini di qualsiasi età
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0773 170..... Mostra numero


Prestazioni e prezzi

I prezzi indicati sono quelli per pazienti senza assicurazione sanitaria

Prestazioni suggerite


Viale Italia 20, Latina

120 €

poliambulatorio italia

L’ecografia dell’addome completo è una tecnica, non dannosa, che si basa sull’emissione di ultrasuoni.
Viene eseguita tramite una sonda ecografica per l' esplorazione della della cavità addominale e per la visualizzazione e valutazione degli organi.
Viene eseguito per sintomi come il dolore addominale, e per diagnosi e/o follow-up di patologie croniche.

Con l’ esame si esplorano il fegato, la cistifellea e le vie biliari, la milza, i reni, il pancreas, i grossi vasi sanguigni, la vescica, l' utero, le ovaie, la prostata.
In particolare, con l’ecografia dell’addome completo è possibile identificare variazioni del volume, morfologia, struttura ed eventuali lesioni focali benigne o maligne a carico degli organi, la presenza di calcoli biliari o renali, la presenza di versamento libero o saccato nei quadranti addominali, alterazioni dei vasi splancnici (aneurismi e trombosi) ed alterazioni traumatiche a carico degli organi
L' esame non è doloroso, non comporta rischi in quanto non vengono emesse radiazioni ionizzanti ma ultrasuoni e può essere eseguito a chiunque.

PREPARAZIONE:
Il giorno dell'esame è necessario essere a digiuno da almeno 6 ore (se compatibile con le terapie in
atto) e con la vescica piena.
Si raccomanda di non urinare nelle 2-3 ore precedenti l’esame e di bere almeno mezzo litro di acqua mezz’ora prima dell’esame (sono esclusi i bambini ed i pazienti cardiopatici o nefropatici sottoposti a restrizioni idriche, che dovranno chiedere in merito al proprio medico curante).
Se l'appuntamento è nel pomeriggio, 6 ore prima fare un pasto leggero.

Il giorno dell’esame:
Portare cartelle cliniche, esami di laboratorio e soprattutto precedenti ecografie.
Assumere le eventuali terapie in corso secondo lo schema abituale.
Per una miglior definizione dell’esame i pazienti adulti con noti problemi di meteorismo (gas intestinale) possono assumere un integratore a base di carbone vegetale.

ESECUZIONE: Durante l’esame il paziente viene posto in posizione supina. La procedura prevede lo scorrimento della sonda ecografica sulla cute dell’addome preventivamente cosparso di un gel trasparente che ha lo scopo di favorire lo scorrimento della sonda e il passaggio degli ultrasuoni dalla sonda all’interno della cavità addominale. Il medico potrà invitare il paziente a trattenere il fiato, oppure a cambiare posizione, per esempio mettendosi sul fianco, per mettere meglio in evidenza alcuni organi da esaminare.
La durata è di circa 20 minuti.



Viale Italia 20, Latina

80 €

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da riferire ad un tratto

Altre prestazioni


Viale Italia 20, Latina

100 €

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Che cos’è l’Ecocolordoppler addominale arterioso/venoso?

L’Ecocolordoppler addominale arterioso/venoso è una metodica non invasiva che, mediante la visualizzazione dei principali vasi sanguigni a livello addominale permette di studiarne il flusso ematico.
L’ecocolordoppler fornisce immagini a colori (rosso e blu) dei flussi venosi e arteriosi evidenziando anche le più piccole lesioni delle pareti dei vasi consentendo di valutarne con precisione l'entità.



Viale Italia 20, Latina

100 €

poliambulatorio italia

Che cos'è l'ecocolordoppler arterioso arti inferiori?
L'ecocolordoppler è una metodica diagnostica non invasiva che permette di visualizzare i principali vasi sanguigni e studiare il flusso ematico al loro interno. È un esame che non reca alcun dolore o fastidio.

A cosa serve l'ecocolordoppler arterioso arti inferiori?
Questa metodica permette lo studio delle arterie degli arti inferiori, allo scopo di individuare aneurismi, restringimenti (stenosi) od ostruzioni degli stessi. Utile nel follow up dopo chirurgia arteriosa e nel monitoraggio nel tempo dell'invecchiamento delle arterie.

Come si svolge l'ecocolordoppler arterioso arti inferiori?
Il paziente viene fatto stendere su un lettino e sulla parte del corpo da esaminare viene spalmato un gel denso, che dà una lieve sensazione di freddo, al fine di eliminare le bolle d'aria. La sonda viene quindi appoggiata sulla zona da esaminare, così da ottenere sullo schermo collegato le immagini che serviranno a stendere la diagnosi.



Viale Italia 20, Latina

150 €

poliambulatorio italia

L’ecocolordoppler venoso degli arti inferiori è un esame non invasivo che permette di visualizzare e studiare i vasi venosi delle gambe; mediante l’uso di ultrasuoni con applicazione della funzione Doppler e velocimetrica consente di ottenere immagini dettagliate della circolazione sanguigna venosa. Questo esame è indicato per individuare la presenza di eventuali patologie venose a carico degli arti inferiori e per determinare il trattamento più appropriato laddove necessario.

Ne parliamo con il dottor Athos Popovich, chirurgo vascolare presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

Ecocolordoppler venoso agli arti inferiori: a cosa serve?

L’ecocolordoppler consente la visualizzazione di immagini ad alta definizione mediante un sistema ecografico associato all’effetto Doppler, un processo di elaborazione digitale dei flussi venosi nei vasi e la visualizzazione delle valvole, valutando la qualità del segnale trasmesso dalla circolazione sanguigna alla sonda ecografica.

L’esame mira a esplorare la pervietà delle vene, qualora ci possa essere un sospetto di trombosi venosa o superficiale. Inoltre, lo studio si concentra sulla misurazione della funzione valvolare delle vene, identificando la presenza di eventuali difetti di funzione valvolare, come il “reflusso”, e valutandone il grado di lesione, noto come insufficienza valvolare.

L’esame viene in genere richiesto in presenza di sintomi agli arti inferiori come:

edema
senso di peso
eritema
chiazze cutanee
dilatazione delle vene superficiali
vene varicose.
Ecocolordoppler venoso alle gambe: come funziona l’esame

L’esame è volto allo studio del sistema venoso profondo e di quello superficiale. La valutazione del sistema venoso profondo e superficiale viene preferibilmente condotta con il paziente in piedi.

L’esame viene realizzato come una normale ecografia, è veloce e non invasivo, senza controindicazioni e indolore. Utilizzando una sonda e dopo aver applicato un apposito gel, il medico esamina i vasi e le immagini così ottenute vengono visualizzate su un monitor.

L’esame permette di osservare il flusso sanguigno in movimento, rappresentato attraverso una “scala di grigi” o a colori. Nello studio vascolare venoso, il colore blu convenzionalmente indica il flusso verso il cuore, mentre il rosso indica il senso opposto.

La valutazione della patologia varicosa può essere studiata nei minimi dettagli e può già dare indicazioni sull’intervento correttivo più indicato (termoablazione, intervento tradizionale o legatura di vene perforanti).

Che cos'è l'ecocolordoppler arterioso arti inferiori?
L'ecocolordoppler è una metodica diagnostica non invasiva che permette di visualizzare i principali vasi sanguigni e studiare il flusso ematico al loro interno. È un esame che non reca alcun dolore o fastidio.

A cosa serve l'ecocolordoppler arterioso arti inferiori?
Questa metodica permette lo studio delle arterie degli arti inferiori, allo scopo di individuare aneurismi, restringimenti (stenosi) od ostruzioni degli stessi. Utile nel follow up dopo chirurgia arteriosa e nel monitoraggio nel tempo dell'invecchiamento delle arterie.

Come si svolge l'ecocolordoppler arterioso arti inferiori?
Il paziente viene fatto stendere su un lettino e sulla parte del corpo da esaminare viene spalmato un gel denso, che dà una lieve sensazione di freddo, al fine di eliminare le bolle d'aria. La sonda viene quindi appoggiata sulla zona da esaminare, così da ottenere sullo schermo collegato le immagini che serviranno a stendere la diagnosi.



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100 €

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Che cos'è l'Ecocolordoppler delle arterie renali?
L'Ecocolordoppler delle arterie renali è un esame diagnostico non invasivo atto a verificare la circolazione del sangue arterioso diretta ai reni.
Si tratta di un'ecografia, potenziata da valori visivi (color) e acustici (doppler).

A cosa serve l'Ecocolordoppler delle arterie renali?
L'Ecocolordoppler delle arterie renali analizza i vasi che dall'aorta raggiungono i reni, trasportando il sangue ricco di ossigeno che passa nel parenchima renale, il tessuto del rene. L'esame è volto ad analizzare la distribuzione del sangue, al fine di escludere la presenza di stenosi (ovvero restringimenti) o dilatazioni dei vasi.



Viale Italia 20, Latina

100 €

poliambulatorio italia

Che cos’è l’ecografia testicolare (scrotale)?

L’ecografia testicolare (scrotale) è un esame strumentale non invasivo che attraverso l’utilizzo di ultrasuoni, cioè onde ad alta frequenza che non provocano alcun danno al corpo umano e ai suoi tessuti, consente di visualizzare e studiare l’apparato genitale maschile.



A che cosa serve l’ecografia testicolare (scrotale)?

L’ecografia testicolare (scrotale) serve a individuare la presenza di patologie che riguardano l’apparato genitale maschile. Le principali sono:

il varicocele, che corrisponde a una dilatazione delle vene testicolari che provoca un iper-afflusso di sangue nei testicoli
l’idrocele, cioè la presenza eccessiva di liquido nelle borse scrotali
l’orchite, ovvero l’infiammazione acuta di uno o di tutti e due i testicoli
la torsione del testicolo, che può provocare un’occlusione dei vasi sanguigni che conducono il sangue ai testicoli
lo speratocele, cioè la dilatazione dei tubuli presenti negli epididimi (i canali utilizzati dagli spermatozoi per trasferirsi dal testicolo verso la prostata), che può provocare una diminuzione degli stessi spermatozoi.
Con questo esame può anche essere verificata la presenza o meno di un tumore testicolare.



Come si svolge l’ecografia testicolare (scrotale)?

L’ecografia testicolare viene eseguita con il paziente che assume diverse posizioni, sdraiato e in piedi.

Dopo avere applicato una piccola quantità di gel sulla pelle delle borse scrotali e delle regioni limitrofe, il medico appoggia e muove sull’area anatomica da esaminare una sonda che, collegata all’apparecchio ecografico, produce immagini corrispondenti alle sezioni anatomiche delle strutture esaminate.



Quanto tempo dura l’ecografia testicolare (scrotale)?

L’ecografia testicolare ha una durata di circa 10-15 minuti.



Norme di preparazione dell’ecografia testicolare (scrotale)

L’esecuzione dell’ecografia testicolare non richiede nessun tipo di preparazione.



L’ecografia testicolare (scrotale) ha controindicazioni?

L’ecografia testicolare (scrotale) non ha controindicazioni. L’esame è non invasivo e non produce alcun rischio per il paziente.



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100 €

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Che cos’è l’ecografia testicolare (scrotale)?

L’ecografia testicolare (scrotale) è un esame strumentale non invasivo che attraverso l’utilizzo di ultrasuoni, cioè onde ad alta frequenza che non provocano alcun danno al corpo umano e ai suoi tessuti, consente di visualizzare e studiare l’apparato genitale maschile.



A che cosa serve l’ecografia testicolare (scrotale)?

L’ecografia testicolare (scrotale) serve a individuare la presenza di patologie che riguardano l’apparato genitale maschile. Le principali sono:

il varicocele, che corrisponde a una dilatazione delle vene testicolari che provoca un iper-afflusso di sangue nei testicoli
l’idrocele, cioè la presenza eccessiva di liquido nelle borse scrotali
l’orchite, ovvero l’infiammazione acuta di uno o di tutti e due i testicoli
la torsione del testicolo, che può provocare un’occlusione dei vasi sanguigni che conducono il sangue ai testicoli
lo speratocele, cioè la dilatazione dei tubuli presenti negli epididimi (i canali utilizzati dagli spermatozoi per trasferirsi dal testicolo verso la prostata), che può provocare una diminuzione degli stessi spermatozoi.
Con questo esame può anche essere verificata la presenza o meno di un tumore testicolare.



Come si svolge l’ecografia testicolare (scrotale)?

L’ecografia testicolare viene eseguita con il paziente che assume diverse posizioni, sdraiato e in piedi.

Dopo avere applicato una piccola quantità di gel sulla pelle delle borse scrotali e delle regioni limitrofe, il medico appoggia e muove sull’area anatomica da esaminare una sonda che, collegata all’apparecchio ecografico, produce immagini corrispondenti alle sezioni anatomiche delle strutture esaminate.



Quanto tempo dura l’ecografia testicolare (scrotale)?

L’ecografia testicolare ha una durata di circa 10-15 minuti.



Norme di preparazione dell’ecografia testicolare (scrotale)

L’esecuzione dell’ecografia testicolare non richiede nessun tipo di preparazione.



L’ecografia testicolare (scrotale) ha controindicazioni?

L’ecografia testicolare (scrotale) non ha controindicazioni. L’esame è non invasivo e non produce alcun rischio per il paziente.



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80 €

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Che cos’è l’ecografia tiroide-paratiroide?

La tiroide è una ghiandola posta nella sezione centrale del collo, tra trachea e laringe. Si tratta di una ghiandola endocrina che produce ormoni fondamentali per la crescita e lo sviluppo del corpo, che vengono rilasciati nel circolo del sangue. L’ecografia della tiroide è un’indagine diagnostica che non prevede l’uso di radiazioni e si basa sull’emissione di ultrasuoni, che si ritiene non provochino danni all’organismo, per offrire immagini dettagliate della forma e delle dimensioni della tiroide. Viene condotta mediante focalizzazione spaziale secondo i vari piani anatomici dell’organo.

A cosa serve l’ecografia tiroide-paratiroide?

L’ecografia della tiroide viene impiegata per esplorare la struttura della tiroide, dei vasi sanguigni circostanti e degli organi contigui. Questo esame consente, in particolare, di individuare alterazioni della struttura della ghiandola. L’ecografia della tiroide viene inclusa sia nei controlli generali, sia consigliata in presenza di sintomi come gonfiore, ingrossamento, dolore o infezioni, per individuare eventuali cause sottostanti a questa sintomatologia.
Inoltre, l’ecografia viene raccomandata in caso di alterazioni negli esami tiroidei o di rilevazione di anticorpi anti-tiroide. Da segnalare anche che gli ultrasuoni sono un utile strumento di orientamento qualora lo specialista ritenesse necessario effettuare una biopsia della tiroide o delle strutture vicine per analizzare eventuali noduli o tumefazioni. Con questo test, infatti, si possono anche rilevare noduli e distinguere tra noduli solidi e cisti.

Sono previste norme di preparazione?

Per consultare eventuali norme di preparazione all’esame, è possibile visitare la pagina dedicata (cliccando qui).

Chi può effettuare l’ecografia tiroide-paratiroide?

Tutte le persone per le quali si renda necessario indagare la morfologia e trarre informazioni sulla tiroide.

L’ecografia tiroide-paratiroide è pericolosa o dolorosa?

L’ecografia tiroide-paratiroide non è dolorosa perché non si esercita una consistente pressione sul collo e non è pericolosa perché non sfrutta radiazioni ionizzanti ma onde a ultrasuoni, innocue per l’organismo.

Come funziona l’ecografia tiroide-paratiroide?

L’esame ha la durata di circa 20 minuti e si esegue in posizione supina, con il collo iperesteso. Si utilizza una sonda a elevata frequenza che viene posta a contatto con il collo. La procedura prevede lo scorrimento della sonda ecografica – azionata manualmente dal medico – sul collo, preventivamente cosparso di un gel trasparente che ha lo scopo di favorire il passaggio degli ultrasuoni.



Viale Italia 20, Latina

80 €

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Che cos’è l’ecocolordoppler tronchi sovraortici?
L’ecocolordoppler tronchi sovraortici (TSA), è un esame che si svolge come un’ecografia con cui possono essere studiate e monitorate le arterie e le vene che nutrono le strutture del capo. Si tratta di un esame del tutto indolore e non invasivo.

A che cosa serve l’ecocolordoppler tronchi sovraortici?
L’ecocolordoppler tronchi sovraortici permette di analizzare i vasi sanguigni che si diramano verso il cervello, visualizzandone la morfologia (pervietà e calibro), riconoscendone le lesioni aterosclerotiche (placche), il loro grado di stenosi e la loro evoluzione.

Nello specifico, viene eseguito per escludere la presenza di trombosi venose. Viene disposto in genere a seguito di un ictus o di un attacco ischemico transitorio (TIA) oltre che per la diagnosi di aneurisma. Il suo utilizzo è inoltre previsto per lo screening di pazienti con fattori di rischio cardiovascolare, come ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, diabete, fumo, ecc.

Come si svolge l’ecocolordoppler tronchi sovraortici?
L’ecocolordoppler tronchi sovraortici non comporta nessun fastidio per il paziente. Fornisce immagini a colori dei flussi arteriosi e venosi mettendo in evidenza anche le più piccole lesioni delle pareti dei vasi.

Quanto tempo dura l’ecocolordoppler tronchi sovraortici?
L’esecuzione dell’ecocolordoppler tronchi sovraortici (TSA) ha una durata di circa 20 minuti.

Norme di preparazione dell’ecocolordoppler tronchi sovraortici

L’ecocolordoppler tronchi sovraortici (TSA) non prevede alcuna preparazione specifica,

L’ecocolordoppler tronchi sovraortici ha controindicazioni?

L’ecocolordoppler tronchi sovraortici (TSA) non ha nessuna controindicazione.



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L’ecocolordoppler venoso degli arti inferiori è un esame non invasivo che permette di visualizzare e studiare i vasi venosi delle gambe; mediante l’uso di ultrasuoni con applicazione della funzione Doppler e velocimetrica consente di ottenere immagini dettagliate della circolazione sanguigna venosa. Questo esame è indicato per individuare la presenza di eventuali patologie venose a carico degli arti inferiori e per determinare il trattamento più appropriato laddove necessario.
Ne parliamo con il dottor Athos Popovich, chirurgo vascolare presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Ecocolordoppler venoso agli arti inferiori: a cosa serve?
L’ecocolordoppler consente la visualizzazione di immagini ad alta definizione mediante un sistema ecografico associato all’effetto Doppler, un processo di elaborazione digitale dei flussi venosi nei vasi e la visualizzazione delle valvole, valutando la qualità del segnale trasmesso dalla circolazione sanguigna alla sonda ecografica.
L’esame mira a esplorare la pervietà delle vene, qualora ci possa essere un sospetto di trombosi venosa o superficiale. Inoltre, lo studio si concentra sulla misurazione della funzione valvolare delle vene, identificando la presenza di eventuali difetti di funzione valvolare, come il “reflusso”, e valutandone il grado di lesione, noto come insufficienza valvolare.
L’esame viene in genere richiesto in presenza di sintomi agli arti inferiori come:
* edema
* senso di peso
* eritema
* chiazze cutanee
* dilatazione delle vene superficiali
* vene varicose.
Ecocolordoppler venoso alle gambe: come funziona l’esame
L’esame è volto allo studio del sistema venoso profondo e di quello superficiale. La valutazione del sistema venoso profondo e superficiale viene preferibilmente condotta con il paziente in piedi. 
L’esame viene realizzato come una normale ecografia, è veloce e non invasivo, senza controindicazioni e indolore. Utilizzando una sonda e dopo aver applicato un apposito gel, il medico esamina i vasi e le immagini così ottenute vengono visualizzate su un monitor. 
L’esame permette di osservare il flusso sanguigno in movimento, rappresentato attraverso una “scala di grigi” o a colori. Nello studio vascolare venoso, il colore blu convenzionalmente indica il flusso verso il cuore, mentre il rosso indica il senso opposto. 
La valutazione della patologia varicosa può essere studiata nei minimi dettagli e può già dare indicazioni sull’intervento correttivo più indicato (termoablazione, intervento tradizionale o legatura di vene perforanti).



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Che cos’è l’Ecocolordoppler addominale arterioso/venoso?

L’Ecocolordoppler addominale arterioso/venoso è una metodica non invasiva che, mediante la visualizzazione dei principali vasi sanguigni a livello addominale permette di studiarne il flusso ematico.
L’ecocolordoppler fornisce immagini a colori (rosso e blu) dei flussi venosi e arteriosi evidenziando anche le più piccole lesioni delle pareti dei vasi consentendo di valutarne con precisione l'entità.



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Che cos'è l'ecocolordoppler arterioso arti inferiori?
L'ecocolordoppler è una metodica diagnostica non invasiva che permette di visualizzare i principali vasi sanguigni e studiare il flusso ematico al loro interno. È un esame che non reca alcun dolore o fastidio.

A cosa serve l'ecocolordoppler arterioso arti inferiori?
Questa metodica permette lo studio delle arterie degli arti inferiori, allo scopo di individuare aneurismi, restringimenti (stenosi) od ostruzioni degli stessi. Utile nel follow up dopo chirurgia arteriosa e nel monitoraggio nel tempo dell'invecchiamento delle arterie.

Come si svolge l'ecocolordoppler arterioso arti inferiori?
Il paziente viene fatto stendere su un lettino e sulla parte del corpo da esaminare viene spalmato un gel denso, che dà una lieve sensazione di freddo, al fine di eliminare le bolle d'aria. La sonda viene quindi appoggiata sulla zona da esaminare, così da ottenere sullo schermo collegato le immagini che serviranno a stendere la diagnosi.



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80 €

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Che cos’è l’ecografia tiroide-paratiroide?

La tiroide è una ghiandola posta nella sezione centrale del collo, tra trachea e laringe. Si tratta di una ghiandola endocrina che produce ormoni fondamentali per la crescita e lo sviluppo del corpo, che vengono rilasciati nel circolo del sangue. L’ecografia della tiroide è un’indagine diagnostica che non prevede l’uso di radiazioni e si basa sull’emissione di ultrasuoni, che si ritiene non provochino danni all’organismo, per offrire immagini dettagliate della forma e delle dimensioni della tiroide. Viene condotta mediante focalizzazione spaziale secondo i vari piani anatomici dell’organo.

A cosa serve l’ecografia tiroide-paratiroide?

L’ecografia della tiroide viene impiegata per esplorare la struttura della tiroide, dei vasi sanguigni circostanti e degli organi contigui. Questo esame consente, in particolare, di individuare alterazioni della struttura della ghiandola. L’ecografia della tiroide viene inclusa sia nei controlli generali, sia consigliata in presenza di sintomi come gonfiore, ingrossamento, dolore o infezioni, per individuare eventuali cause sottostanti a questa sintomatologia.
Inoltre, l’ecografia viene raccomandata in caso di alterazioni negli esami tiroidei o di rilevazione di anticorpi anti-tiroide. Da segnalare anche che gli ultrasuoni sono un utile strumento di orientamento qualora lo specialista ritenesse necessario effettuare una biopsia della tiroide o delle strutture vicine per analizzare eventuali noduli o tumefazioni. Con questo test, infatti, si possono anche rilevare noduli e distinguere tra noduli solidi e cisti.

Sono previste norme di preparazione?

Per consultare eventuali norme di preparazione all’esame, è possibile visitare la pagina dedicata (cliccando qui).

Chi può effettuare l’ecografia tiroide-paratiroide?

Tutte le persone per le quali si renda necessario indagare la morfologia e trarre informazioni sulla tiroide.

L’ecografia tiroide-paratiroide è pericolosa o dolorosa?

L’ecografia tiroide-paratiroide non è dolorosa perché non si esercita una consistente pressione sul collo e non è pericolosa perché non sfrutta radiazioni ionizzanti ma onde a ultrasuoni, innocue per l’organismo.

Come funziona l’ecografia tiroide-paratiroide?

L’esame ha la durata di circa 20 minuti e si esegue in posizione supina, con il collo iperesteso. Si utilizza una sonda a elevata frequenza che viene posta a contatto con il collo. La procedura prevede lo scorrimento della sonda ecografica – azionata manualmente dal medico – sul collo, preventivamente cosparso di un gel trasparente che ha lo scopo di favorire il passaggio degli ultrasuoni.



Viale Italia 20, Latina

80 €

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Che cos’è l’ecocolordoppler tronchi sovraortici?
L’ecocolordoppler tronchi sovraortici (TSA), è un esame che si svolge come un’ecografia con cui possono essere studiate e monitorate le arterie e le vene che nutrono le strutture del capo. Si tratta di un esame del tutto indolore e non invasivo.

A che cosa serve l’ecocolordoppler tronchi sovraortici?
L’ecocolordoppler tronchi sovraortici permette di analizzare i vasi sanguigni che si diramano verso il cervello, visualizzandone la morfologia (pervietà e calibro), riconoscendone le lesioni aterosclerotiche (placche), il loro grado di stenosi e la loro evoluzione.

Nello specifico, viene eseguito per escludere la presenza di trombosi venose. Viene disposto in genere a seguito di un ictus o di un attacco ischemico transitorio (TIA) oltre che per la diagnosi di aneurisma. Il suo utilizzo è inoltre previsto per lo screening di pazienti con fattori di rischio cardiovascolare, come ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, diabete, fumo, ecc.

Come si svolge l’ecocolordoppler tronchi sovraortici?
L’ecocolordoppler tronchi sovraortici non comporta nessun fastidio per il paziente. Fornisce immagini a colori dei flussi arteriosi e venosi mettendo in evidenza anche le più piccole lesioni delle pareti dei vasi.

Quanto tempo dura l’ecocolordoppler tronchi sovraortici?
L’esecuzione dell’ecocolordoppler tronchi sovraortici (TSA) ha una durata di circa 20 minuti.

Norme di preparazione dell’ecocolordoppler tronchi sovraortici

L’ecocolordoppler tronchi sovraortici (TSA) non prevede alcuna preparazione specifica,

L’ecocolordoppler tronchi sovraortici ha controindicazioni?

L’ecocolordoppler tronchi sovraortici (TSA) non ha nessuna controindicazione.



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100 €

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L’ecocolordoppler venoso degli arti inferiori è un esame non invasivo che permette di visualizzare e studiare i vasi venosi delle gambe; mediante l’uso di ultrasuoni con applicazione della funzione Doppler e velocimetrica consente di ottenere immagini dettagliate della circolazione sanguigna venosa. Questo esame è indicato per individuare la presenza di eventuali patologie venose a carico degli arti inferiori e per determinare il trattamento più appropriato laddove necessario.
Ne parliamo con il dottor Athos Popovich, chirurgo vascolare presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Ecocolordoppler venoso agli arti inferiori: a cosa serve?
L’ecocolordoppler consente la visualizzazione di immagini ad alta definizione mediante un sistema ecografico associato all’effetto Doppler, un processo di elaborazione digitale dei flussi venosi nei vasi e la visualizzazione delle valvole, valutando la qualità del segnale trasmesso dalla circolazione sanguigna alla sonda ecografica.
L’esame mira a esplorare la pervietà delle vene, qualora ci possa essere un sospetto di trombosi venosa o superficiale. Inoltre, lo studio si concentra sulla misurazione della funzione valvolare delle vene, identificando la presenza di eventuali difetti di funzione valvolare, come il “reflusso”, e valutandone il grado di lesione, noto come insufficienza valvolare.
L’esame viene in genere richiesto in presenza di sintomi agli arti inferiori come:
* edema
* senso di peso
* eritema
* chiazze cutanee
* dilatazione delle vene superficiali
* vene varicose.
Ecocolordoppler venoso alle gambe: come funziona l’esame
L’esame è volto allo studio del sistema venoso profondo e di quello superficiale. La valutazione del sistema venoso profondo e superficiale viene preferibilmente condotta con il paziente in piedi. 
L’esame viene realizzato come una normale ecografia, è veloce e non invasivo, senza controindicazioni e indolore. Utilizzando una sonda e dopo aver applicato un apposito gel, il medico esamina i vasi e le immagini così ottenute vengono visualizzate su un monitor. 
L’esame permette di osservare il flusso sanguigno in movimento, rappresentato attraverso una “scala di grigi” o a colori. Nello studio vascolare venoso, il colore blu convenzionalmente indica il flusso verso il cuore, mentre il rosso indica il senso opposto. 
La valutazione della patologia varicosa può essere studiata nei minimi dettagli e può già dare indicazioni sull’intervento correttivo più indicato (termoablazione, intervento tradizionale o legatura di vene perforanti).



Viale Italia 20, Latina

90 €

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L’ecografia dell’addome inferiore è una tecnica, non dannosa, che si basa sull’emissione di ultrasuoni.
Viene eseguita tramite una sonda ecografica per l' esplorazione della della cavità addominale inferiore e per la visualizzazione e valutazione degli organi pelvici.
Viene eseguito per sintomi come il dolore pelvico, e per diagnosi e/o follow-up di patologie croniche.

Con l’ esame si esplorano la vescica, l' utero, le ovaie, la prostata.
In particolare, con l’ecografia dell’addome completo è possibile identificare variazioni del volume, morfologia, struttura ed eventuali lesioni focali benigne o maligne a carico degli organi sovradescritti, la presenza di versamento libero o saccato nei quadranti addominali inferiori, ed alterazioni traumatiche a carico degli organi
L' esame non è doloroso, non comporta rischi in quanto non vengono emesse radiazioni ionizzanti ma ultrasuoni e può essere eseguito a chiunque.

PREPARAZIONE:
Si raccomanda di non urinare nelle 2-3 ore precedenti l’esame e di bere almeno mezzo litro di acqua mezz’ora prima dell’esame (sono esclusi i bambini ed i pazienti cardiopatici o nefropatici sottoposti a restrizioni idriche, che dovranno chiedere in merito al proprio medico curante).

Il giorno dell’esame:
Portare cartelle cliniche, esami di laboratorio e soprattutto precedenti ecografie.
Assumere le eventuali terapie in corso secondo lo schema abituale.
Per una miglior definizione dell’esame i pazienti adulti con noti problemi di meteorismo (gas intestinale) possono assumere un integratore a base di carbone vegetale.

ESECUZIONE: Durante l’esame il paziente viene posto in posizione supina. La procedura prevede lo scorrimento della sonda ecografica sulla cute dell’addome inferiore preventivamente cosparso di un gel trasparente che ha lo scopo di favorire lo scorrimento della sonda e il passaggio degli ultrasuoni dalla sonda all’interno della cavità addominale. Il medico potrà invitare il paziente a cambiare posizione, per esempio mettendosi sul fianco, per mettere meglio in evidenza alcuni organi da esaminare.
La durata è di circa 20 minuti.



Viale Italia 20, Latina

100 €

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L’ecografia dell’addome superiore è una tecnica, non dannosa, che si basa sull’emissione di ultrasuoni.
Viene eseguita tramite una sonda ecografica per l' esplorazione della della cavità addominale superiore e per la visualizzazione e valutazione degli organi.
Viene eseguito per sintomi come il dolore addominale, e per diagnosi e/o follow-up di patologie croniche.

Con l’ esame si esplorano il fegato, la cistifellea e le vie biliari, la milza, i reni, il pancreas, i grossi vasi sanguigni.
In particolare, con l’ecografia dell’addome completo è possibile identificare variazioni del volume, morfologia, struttura ed eventuali lesioni focali benigne o maligne a carico degli organi, la presenza di calcoli biliari o renali, la presenza di versamento libero o saccato nei quadranti addominali superiori, alterazioni dei vasi splancnici (aneurismi e trombosi) ed alterazioni traumatiche a carico degli organi.
L' esame non è doloroso, non comporta rischi in quanto non vengono emesse radiazioni ionizzanti ma ultrasuoni e può essere eseguito a chiunque.

PREPARAZIONE:
Il giorno dell'esame è necessario essere a digiuno da almeno 6 ore (se compatibile con le terapie in
atto).
Se l'appuntamento è nel pomeriggio, 6 ore prima fare un pasto leggero.

Il giorno dell’esame:
Portare cartelle cliniche, esami di laboratorio e soprattutto precedenti ecografie.
Assumere le eventuali terapie in corso secondo lo schema abituale.
Per una miglior definizione dell’esame i pazienti adulti con noti problemi di meteorismo (gas intestinale) possono assumere un integratore a base di carbone vegetale.

ESECUZIONE: Durante l’esame il paziente viene posto in posizione supina. La procedura prevede lo scorrimento della sonda ecografica sulla cute dell’addome preventivamente cosparso di un gel trasparente che ha lo scopo di favorire lo scorrimento della sonda e il passaggio degli ultrasuoni dalla sonda all’interno della cavità addominale. Il medico potrà invitare il paziente a trattenere il fiato, oppure a cambiare posizione, per esempio mettendosi sul fianco, per mettere meglio in evidenza alcuni organi da esaminare.
La durata è di circa 20 minuti.



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Che cos’è l’Ecocolordoppler addominale arterioso/venoso?

L’Ecocolordoppler addominale arterioso/venoso è una metodica non invasiva che, mediante la visualizzazione dei principali vasi sanguigni a livello addominale permette di studiarne il flusso ematico.
L’ecocolordoppler fornisce immagini a colori (rosso e blu) dei flussi venosi e arteriosi evidenziando anche le più piccole lesioni delle pareti dei vasi consentendo di valutarne con precisione l'entità.



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Che cos’è l’ecografia del collo?

L’ecografia del collo è un esame non invasivo, utile per la valutazione (tramite ultrasuoni) dello stato delle ghiandole salivari, delle stazioni linfonodali e della tiroide.

A che cosa serve l’ecografia del collo?

L’ecografia del collo consente lo studio della forma, delle dimensioni e delle malattie a carico della tiroide. Si può ricorrere all’esame ecografico del collo anche per valutare lo stato dei linfonodi, il loro mutamento e/o ingrossamento, le infiammazioni e le eventuali patologie oncologiche ad essi correlate.

Sono previste norme di preparazione?

Non è prevista alcuna norma di preparazione.

Chi può effettuare l’ecografia del collo?

Data l’assenza di controindicazioni nell’esecuzione dell’ecografia del collo, chiunque può sottoporsi a quest’esame.

L’ecografia del collo è dolorosa o pericolosa?

L’esame non è considerato né doloroso né pericoloso.

Come funziona l’ecografia del collo?

L’esecuzione dell’esame prevede che il paziente si stenda supino, con il collo nudo affinché il radiologo possa, con facilità, manovrare la sonda ecografica sulla pelle.



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Che cos’è l’ecografia tiroide-paratiroide?

La tiroide è una ghiandola posta nella sezione centrale del collo, tra trachea e laringe. Si tratta di una ghiandola endocrina che produce ormoni fondamentali per la crescita e lo sviluppo del corpo, che vengono rilasciati nel circolo del sangue. L’ecografia della tiroide è un’indagine diagnostica che non prevede l’uso di radiazioni e si basa sull’emissione di ultrasuoni, che si ritiene non provochino danni all’organismo, per offrire immagini dettagliate della forma e delle dimensioni della tiroide. Viene condotta mediante focalizzazione spaziale secondo i vari piani anatomici dell’organo.

A cosa serve l’ecografia tiroide-paratiroide?

L’ecografia della tiroide viene impiegata per esplorare la struttura della tiroide, dei vasi sanguigni circostanti e degli organi contigui. Questo esame consente, in particolare, di individuare alterazioni della struttura della ghiandola. L’ecografia della tiroide viene inclusa sia nei controlli generali, sia consigliata in presenza di sintomi come gonfiore, ingrossamento, dolore o infezioni, per individuare eventuali cause sottostanti a questa sintomatologia.
Inoltre, l’ecografia viene raccomandata in caso di alterazioni negli esami tiroidei o di rilevazione di anticorpi anti-tiroide. Da segnalare anche che gli ultrasuoni sono un utile strumento di orientamento qualora lo specialista ritenesse necessario effettuare una biopsia della tiroide o delle strutture vicine per analizzare eventuali noduli o tumefazioni. Con questo test, infatti, si possono anche rilevare noduli e distinguere tra noduli solidi e cisti.

Sono previste norme di preparazione?

Per consultare eventuali norme di preparazione all’esame, è possibile visitare la pagina dedicata (cliccando qui).

Chi può effettuare l’ecografia tiroide-paratiroide?

Tutte le persone per le quali si renda necessario indagare la morfologia e trarre informazioni sulla tiroide.

L’ecografia tiroide-paratiroide è pericolosa o dolorosa?

L’ecografia tiroide-paratiroide non è dolorosa perché non si esercita una consistente pressione sul collo e non è pericolosa perché non sfrutta radiazioni ionizzanti ma onde a ultrasuoni, innocue per l’organismo.

Come funziona l’ecografia tiroide-paratiroide?

L’esame ha la durata di circa 20 minuti e si esegue in posizione supina, con il collo iperesteso. Si utilizza una sonda a elevata frequenza che viene posta a contatto con il collo. La procedura prevede lo scorrimento della sonda ecografica – azionata manualmente dal medico – sul collo, preventivamente cosparso di un gel trasparente che ha lo scopo di favorire il passaggio degli ultrasuoni.



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L’ecografia delle ghiandole salivari è una procedura diagnostica utilizzata per lo studio delle ghiandole salivari maggiori, organi pari e simmetrici, annesse alla bocca tramite i dotti escretori.

Le ghiandole salivari maggiori sono:

Parotidi, situate ai lati del volto sotto l’orecchio.
Sottomandibolari, posizionate al di sotto della mandibola.
Sottolinguali, collocate sotto la lingua.
Esistono anche numerose ghiandole chiamate salivari minori, localizzate nella mucosa e sottomucosa della lingua, delle labbra, delle guance, del palato e della laringe. Tuttavia, queste ghiandole minori sono troppo piccole per essere visualizzate ecograficamente e si possono studiare solo al microscopio dopo un prelievo bioptico.

Le ghiandole salivari possono essere soggette a diversi tipi di patologie:

Patologia infiammatoria (scialoadenite) che può essere acuta (virale o batterica) o cronica (più frequentemente autoimmune ma anche infettiva o ostruttiva).
Calcolosi salivare (scialolitiasi), legata alla modificazione del PH salivare per cui i sali contenuti normalmente nella saliva tendono a precipitare sotto forma di concrezioni calcaree all’interno dei dotti salivari.
Patologia espansiva (presenza di cisti, tumori benigni o tumori maligni).
Il sintomo più frequentemente associato a una patologia delle ghiandole salivari è un ingrossamento della ghiandola coinvolta, percepito come una tumefazione diffusa o circoscritta, che può essere improvviso e accompagnato da dolore e talvolta febbre nelle condizioni acute, oppure progressivo e privo di dolore nelle situazioni croniche o neoplastiche.

Altri sintomi associati possono includere:

Secchezza della cavità orale, che può causare problemi nella deglutizione del cibo e favorire infezioni e malattie dentali
Sensazione di amaro in bocca
Bocca secca
Difficoltà nell’aprire la bocca
Ingrossamento dei linfonodi locoregionali.
Ecografia delle ghiandole salivari: come si svolge

L’ecografia delle ghiandole salivari è un esame diagnostico non invasivo che utilizza ultrasuoni per esaminare i tessuti delle ghiandole salivari e rilevare eventuali anomalie, tra cui malattie infiammatorie, tumori o presenza di calcoli.

L’esame è di agevole esecuzione, non richiede alcuna preparazione preliminare, è rapido (dura circa 15 minuti), privo di controindicazioni e non doloroso.

Il paziente assume un decubito supino su un lettino con il collo ben disteso e il capo leggermente ruotato sul versante controlaterale a quello da esaminare. Previa applicazione di uno strato di gel si effettuano, utilizzando una sonda lineare a elevata frequenza, scansioni ecografiche lungo i piani trasversali, longitudinali e obliqui in relazione al differente quesito clinico. La sonda è collegata a un monitor su cui vengono visualizzate le immagini. L’indagine va in genere effettuata comparativamente con la ghiandola salivare controlaterale.

L’esame ecografico consente di valutare la struttura delle ghiandole salivari, le dimensioni, la vascolarizzazione, la presenza di calcoli e/o la dilatazione dei dotti escretori che ne consegue, nonchè di identificare lesioni e di distinguere tra le forme benigne e maligne.

L’impiego della tecnica color-power Doppler consente, inoltre, di ricavare informazioni riguardo la vascolarizzazione intra-ghiandolare e, nel caso specifico di lesioni nodulari, la presenza di segnali vascolari intra o perinodulari. Tale valutazione fornisce ulteriori preziose informazioni per una corretta diagnosi.



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L’ecografia epatica e delle vie biliari (o epato-biliare) è un esame diagnostico non invasivo che utilizza gli ultrasuoni – onde sonore ad alta frequenza innocue per il corpo umano e i suoi tessuti – per studiare il fegato e i suoi vasi, le vie biliari, la cistifellea (o colecisti).

L’ecografia epatica e delle vie biliari serve principalmente a studiare l’anatomia del fegato e delle vie biliari, al fine di confermare o escludere sospetti diagnostici di patologie croniche quali la cirrosi epatica o di forme tumorali benigne o maligne epatiche.
L’esame ecografico epato-biliare è la tecnica più utilizzata per la ricerca di calcoli o di altre anomalie a carico di vie biliari e cistifellea.

Durante l’ecografia epatica e delle vie biliari il paziente viene valutato in posizione supina. Dopo aver applicato una piccola quantità di gel sulla pelle del paziente a livello addominale, il medico radiologo appoggia e muove, sulla parte anatomica in esame, una sonda collegata all’apparecchiatura ecografica, in grado di produrre sezioni anatomiche fedeli delle strutture anatomiche esaminate.
L’esame non è invasivo e non comporta rischi per il paziente.
La durata dell’ecografia epatica e delle vie biliari è di circa 10-15 minuti.
Per sottoporsi all’ecografia epatica e delle vie biliari il paziente deve osservare il digiuno nelle 5-6 ore precedenti l’esame. È concesso bere acqua naturale.
Non esistono controindicazioni all’ecografia epatica e delle vie biliari.



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L’ ecografia della milza (detta anche splenica) si si esegue con sonde a media frequenza (3.5- 5MHz) al fine di rilevare localizzazione, morfologia ed eventuale presenza di anomalie nella milza stessa. La milza adempie a diverse funzioni:
* è una “riserva di sangue” per il nostro organismo;
* funge da “filtro” onde rimuovere eritrociti, linfociti e piastrine invecchiati o mal funzionanti dal circolo sanguigno;
* collabora alla risposta immunitaria verso agenti patogeni.
Proprio per queste funzioni essa è coinvolta in una articolata serie di patologie.

L’ ecografia della milza ha funzione di conferma del sospetto clinico di splenomegalia, permettendo la diagnosi differenziale con masse palpabili di altra natura.
L’ ecografia della milza, permette inoltre, di quantificare l’entità della splenomegalia più precisa e riproducile rispetto all’esame obiettivo. Ciò anche per valutare le modificazioni dell’organo nel tempo, in relazione all’andamento della malattia e della terapia impiegata.
* Raccolte liquide. Si tratta di raccolte di liquidi (ad es. siero  o sangue) nella cavità addominale. Ascite secondaria alla cirrosi epatica o l’emoperitoneo secondario ad un trauma addominale sono esempi di tali problematiche.
* Lesioni focali della milza. Calcificazioni, cisti, angiomi, ascessi e tumori sono valutabili con elevata sensibilità dall’ecografia della milza.
* Traumi addominali. L’organo più spesso interessato nei traumi dell’addome è la milza. L’ ecografia permette di rilevare la presenza ed il tipo di lesione (ad es. lacerazione, rottura) e il  conseguente spandimento ematico. Tale “spandimento” può avvenire in sedi diverse: nel contesto all’organo; al di sotto della sottile capsula fibrosa che riveste la milza stessa; nella cavità addominale.

Preparazione: Digiuno 4 ore prima dell’esame

Al momento dell’ecografia, il Paziente deve recare in visione al Medico Ecografista gli esami effettuati in precedenza (ecografie, lastre, altri referti, ecc.) utili per la valutazione del caso in esame anche in termini di evoluzione nel tempo. 
Inoltre, per permettere una valutazione ecografica esaustiva, è fondamentale che sia chiaro ed indicato al Medico Ecografista il cosiddetto “Quesito Clinico”. Con tale termine si indica la diagnosi già accertata o sospettata, oppure il sintomo prevalente identificati dal Medico Curante del Paziente o dallo specialista che richiede l’effettuazione dell’esame ecografico. La conoscenza del Quesito Clinico consente al Medico Ecografista di conoscere il motivo della richiesta dell’esame e dunque formulare risposte clinicamente precise rispetto al quesito posto.



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Che cos’è l’ecografia pancreatica?
L’ecografia pancreatica è un esame diagnostico non invasivo che utilizza gli ultrasuoni – onde sonore ad alta frequenza innocue per il corpo umano e i suoi tessuti – per “vedere” e studiare il pancreas, i suoi dotti e le strutture vascolari connesse.

A che cosa serve l’ecografia pancreatica?
L’ecografia pancreatica serve a verificare se esista una patologia a carico del pancreas. Nello specifico, l’ecografia pancreatica permette di evidenziare la presenza di cisti, infiammazioni acute e croniche (pancreatiti) e neoformazioni di natura benigna o maligna. È particolarmente utile nel follow up delle neoformazioni benigne.

Con questo esame è possibile anche evidenziare eventuali problemi alle vie biliari come dilatazioni, calcoli e tumori.

Come si svolge l’ecografia pancreatica?
Nel corso dell’ecografia pancreatica il paziente è sdraiato e viene invitato dallo specialista ad assumere diverse posizioni, a seconda dell’area da esplorare. Dopo aver applicato una piccola quantità di gel sulla superficie cutanea, il medico radiologo appoggia e muove sulla parte anatomica in esame una sonda ecografica, in grado di produrre sezioni anatomiche fedeli delle strutture esaminate.

L’ecografia pancreatica non è un esame invasivo e non comporta rischi per il paziente.

Durata dell’ecografia pancreatica:
L’ecografia pancreatica ha una durata di 15-20 minuti, in base alle problematiche incontrate nel corso dell’esame.

Norme di preparazione dell’ecografia pancreatica:
Per poter effettuare l’ecografia pancreatica è molto importante che il paziente osservi il digiuno nelle 8 ore precedenti l’esame. Può essere utile una dieta leggera nei due giorni precedenti l’esame, per ridurre al minimo la distensione del colon. È concesso bere acqua naturale.

Controindicazioni dell’ecografia pancreatica:
Non esistono controindicazioni all’esecuzione dell’ecografia pancreatica.



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Cos’è un’ecografia pelvica?
L’ecografia pelvica è una tecnica di imaging che permette, tramite gli ultrasuoni, di visualizzare gli organi presenti all’interno del bacino (osso pelvico) nella donna e nell’uomo.

Nella donna, l’ecografia pelvica permette di esaminare gli organi genitali interni (utero, ovaie, tube di Falloppio) e la vescica.

Per l’uomo si parla invece di ecografia prostatica e serve soprattutto a visualizzare la prostata e la vescica.

E’ un esame indicato e richiesto soprattutto per lo studio della morfologia degli organi interni dell’area addominale inferiore al fine di evidenziare eventuali masse atipiche o formazioni cistiche, versamenti, corpi estranei o malformazioni.

Ecografia pelvica: come si svolge l’esame?
Il paziente viene fatto accomodare sul lettino in posizione supina e viene invitato a scoprie il basso ventre.

Il medico con l’aiuto di una sonda ecografica sulla parte interessata (il basso ventre) riesce a proiettare e visualizzare le immagini su un monitor apposito.

È un esame completamente indolore e semplice da eseguire. Ha una durata di 15-20 minuti quindi non richiede particolari attese e ingombri nella giornata di chi la deve eseguire.

Accorgimenti da avere:
Non è necessario essere a digiuno ma può essere richiesto di presentarsi all’esame con la vescica piena: in questo caso bisogna bere tra i 500 ml e 1 l d’acqua un’ora prima dell’ecografia, evitando di urinare.



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Cos’è l’Ecografia Prostatica Sovrapubica?
L’ Ecografia Prostatica Sovrapubica è un esame ambulatoriale non invasivo, indolore e ben tollerato dai pazienti. Può essere effettuato dal Medico Radiologo o da un altro Specialista in possesso di titolo idoneo. Questo esame della prostata a volte è preliminare all’Ecografia Transrettale, leggermente più invasiva ma che può fornire informazioni più dettagliate e precise rispetto al semplice esame effettuato per via sovrapubica. Come ogni altra ecografia anche l’Ecografia Prostatica si basa sull’utilizzo degli ultrasuoni.

Come si svolge?
Il paziente è disteso supino su un lettino. Il medico gli applica sull’addome un gel che serve a far scorrere la tradizionale sonda dell’ecografo e ad eliminare l’aria tra la cute e la sonda. Questo tipo di esame viene quindi effettuato per via transaddominale con una tradizionale sonda ecografica. Esistono anche sonde endocavitarie per lo studio della prostata (in questo caso si parla di Ecografia Transrettale).

A cosa serve Ecografia Prostatica Sovrapubica?
Permette di determinare dimensioni e morfologia della prostata, la ghiandola che arricchisce il liquido seminale di importanti componenti. Consente di individuare l’Ipertrofia Prostatica Benigna, patologie infiammatorie come le prostatiti, la presenza di eventuali tumori e di indagare circa le cause di un aumento dei livelli di PSA (Antigene Prostatico Specifico). Permette anche di valutare dimensioni e morfologia della vescica e il residuo di urina in seguito alla minzione.

Quanto dura?
Dura mediamente 10 minuti, ma la durata dipende dal singolo caso.

Ha controindicazioni?
L’Ecografia Prostatica Sovrapubica non ha controindicazioni pertanto non richiede particolari precauzioni o attenzioni. L’esame è indolore, sicuro e non invasivo. A differenza delle radiazioni ionizzanti usate nelle radiografie, gli ultrasuoni sono innocui per i pazienti.

Norme di preparazione
Occorre che la vescica sia piena, quindi è necessario bere un litro d’acqua (non gassata) un’ora prima di effettuare l’esame e non urinare nelle precedenti tre ore. In caso di pazienti cardiopatici, o molto anziani, le norme di preparazione possono essere leggermente diverse. In tal caso bisogna attenersi alle istruzioni ricevute in fase di prenotazione. Al termine dell’esame, il medico chiederà al paziente di svuotare la vescica per poter valutare il residuo urinario post-minzione. È importante sottolineare che l’aria e i gas presenti nel nostro corpo sono di ostacolo ad una corretta esecuzione delle ecografie, quindi è di fondamentale importanza seguire correttamente le norme di preparazione fornite al momento della prenotazione.
Si consiglia di portare esami ematochimici ed in particolare il valore del PSA.



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Che cos’è l’ecografia renale o dell’apparato urinario?
L’ecografia renale è un esame diagnostico non invasivo che utilizza gli ultrasuoni – onde sonore ad alta frequenza innocue per il corpo umano e i suoi tessuti – per “vedere” e studiare i reni e le vie urinarie.

A che cosa serve l’ecografia renale/apparato urinario?
L’ecografia renale/apparato urinario serve a studiare volumetria e morfologia renali, e a individuare la presenza di eventuali patologie organiche, quali malformazioni, cisti, tumori, calcoli.

Nel caso di coliche renali è spesso possibile documentare la presenza e la sede di calcoli ureterali. Nel caso di ematuria (sangue nelle urine) è generalmente possibile escludere la presenza di anomalie delle vie urinarie o di patologie tumorali a carico dei reni.

Come si svolge l’ecografia renale/apparato urinario?
Nell’ecografia renale/apparato urinario il paziente viene valutato in posizione supina, talora anche sul fianco o in posizione prona.

Dopo aver applicato una piccola quantità di gel sulla pelle del paziente a livello addominale e lombare, il medico radiologo appoggia e muove, sulla parte anatomica in esame, una sonda collegata all’apparecchiatura ecografica, in grado di produrre sezioni anatomiche fedeli delle strutture esaminate.
L’esame non è invasivo e non comporta rischi per il paziente.

Quanto dura l’ecografia renale?
La durata dell’ecografia renale/apparato urinario è mediamente di 15-20 minuti.

Norme di preparazione dell’ecografia renale/apparato urinario:
È preferibile una dieta leggera nelle 4-6 ore precedenti l’esame.

Controindicazioni dell’ecografia renale/apparato urinario:
L’ecografia renale/apparato urinario non ha controindicazioni.



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Che cos’è l’ecografia renale o dell’apparato urinario?

L’ecografia renale/apparato urinario è un esame diagnostico non invasivo che utilizza gli ultrasuoni – onde sonore ad alta frequenza innocue per il corpo umano e i suoi tessuti – per “vedere” e studiare gli organi dell’apparato urinario, in primo luogo i reni, le vie urinarie e la vescica, ma anche altri organi a essi contigui o connessi (ghiandole surrenali, retroperitoneo, prostata, ecc.).

A che cosa serve l’ecografia renale/apparato urinario?

L’ecografia renale/apparato urinario serve a studiare volumetria e morfologia renali, e a individuare la presenza di eventuali patologie organiche, quali malformazioni, cisti, tumori, calcoli.

Nel caso di coliche renali è spesso possibile documentare la presenza e la sede di calcoli ureterali. Nel caso di ematuria (sangue nelle urine) è generalmente possibile escludere la presenza di anomalie delle vie urinarie o di patologie tumorali a carico di reni e vescica. In pazienti affetti da ipertrofia prostatica è possibile inoltre valutare la volumetria e la morfologia prostatica e quantificare un eventuale ristagno urinario postminzionale.

Come si svolge l’ecografia renale/apparato urinario?

Nell’ecografia renale/apparato urinario il paziente viene valutato in posizione supina, talora anche sul fianco o in posizione prona.

Dopo aver applicato una piccola quantità di gel sulla pelle del paziente a livello addominale e lombare, il medico radiologo appoggia e muove, sulla parte anatomica in esame, una sonda collegata all’apparecchiatura ecografica, in grado di produrre sezioni anatomiche fedeli delle strutture esaminate.

L’esame non è invasivo e non comporta rischi per il paziente. Nel sospetto di patologia vescicale o ipertrofia prostatica, la vescica può essere valutata anche dopo minzione.

Quanto dura l’ecografia renale/apparato urinario

La durata dell’ecografia renale/apparato urinario è mediamente di 15-20 minuti.

Norme di preparazione dell’ecografia renale/apparato urinario

L’ecografia renale/apparato urinario richiede una preliminare moderata distensione vescicale, ottenibile astenendosi dalla minzione per 3-5 ore prima dell’esame (a seconda delle proprie abitudini) oppure bevendo circa mezzo litro di acqua dopo avere svuotato la vescica circa 2 ore prima dell’orario dell’esame.

È preferibile una dieta leggera nelle 4-6 ore precedenti l’esame.

Controindicazioni dell’ecografia renale/apparato urinario

L’ecografia renale/apparato urinario non ha controindicazioni.



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Che cos’è l’ecografia renale o dell’apparato urinario?
L’ecografia renale/apparato urinario è un esame diagnostico non invasivo che utilizza gli ultrasuoni – onde sonore ad alta frequenza innocue per il corpo umano e i suoi tessuti – per “vedere” e studiare gli organi dell’apparato urinario, in primo luogo i reni, le vie urinarie e la vescica, ma anche altri organi a essi contigui o connessi (ghiandole surrenali, retroperitoneo, prostata, ecc.).

A che cosa serve l’ecografia renale/apparato urinario?
L’ecografia renale/apparato urinario serve a studiare volumetria e morfologia renali, e a individuare la presenza di eventuali patologie organiche, quali malformazioni, cisti, tumori, calcoli.

Nel caso di coliche renali è spesso possibile documentare la presenza e la sede di calcoli ureterali. Nel caso di ematuria (sangue nelle urine) è generalmente possibile escludere la presenza di anomalie delle vie urinarie o di patologie tumorali a carico di reni e vescica. In pazienti affetti da ipertrofia prostatica è possibile inoltre valutare la volumetria e la morfologia prostatica e quantificare un eventuale ristagno urinario postminzionale.

Come si svolge l’ecografia renale/apparato urinario?
Nell’ecografia renale/apparato urinario il paziente viene valutato in posizione supina, talora anche sul fianco o in posizione prona.

Dopo aver applicato una piccola quantità di gel sulla pelle del paziente a livello addominale e lombare, il medico radiologo appoggia e muove, sulla parte anatomica in esame, una sonda collegata all’apparecchiatura ecografica, in grado di produrre sezioni anatomiche fedeli delle strutture esaminate.

L’esame non è invasivo e non comporta rischi per il paziente. Nel sospetto di patologia vescicale o ipertrofia prostatica, la vescica può essere valutata anche dopo minzione.

Quanto dura l’ecografia renale/apparato urinario
La durata dell’ecografia renale/apparato urinario è mediamente di 15-20 minuti.

Norme di preparazione dell’ecografia renale/apparato urinario

L’ecografia renale/apparato urinario richiede una preliminare moderata distensione vescicale, ottenibile astenendosi dalla minzione per 3-5 ore prima dell’esame (a seconda delle proprie abitudini) oppure bevendo circa mezzo litro di acqua dopo avere svuotato la vescica circa 2 ore prima dell’orario dell’esame.

È preferibile una dieta leggera nelle 4-6 ore precedenti l’esame.

Controindicazioni dell’ecografia renale/apparato urinario

L’ecografia renale/apparato urinario non ha controindicazioni.



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Che cos’è l’ecografia testicolare (scrotale)?

L’ecografia testicolare (scrotale) è un esame strumentale non invasivo che attraverso l’utilizzo di ultrasuoni, cioè onde ad alta frequenza che non provocano alcun danno al corpo umano e ai suoi tessuti, consente di visualizzare e studiare l’apparato genitale maschile.



A che cosa serve l’ecografia testicolare (scrotale)?

L’ecografia testicolare (scrotale) serve a individuare la presenza di patologie che riguardano l’apparato genitale maschile. Le principali sono:

il varicocele, che corrisponde a una dilatazione delle vene testicolari che provoca un iper-afflusso di sangue nei testicoli
l’idrocele, cioè la presenza eccessiva di liquido nelle borse scrotali
l’orchite, ovvero l’infiammazione acuta di uno o di tutti e due i testicoli
la torsione del testicolo, che può provocare un’occlusione dei vasi sanguigni che conducono il sangue ai testicoli
lo speratocele, cioè la dilatazione dei tubuli presenti negli epididimi (i canali utilizzati dagli spermatozoi per trasferirsi dal testicolo verso la prostata), che può provocare una diminuzione degli stessi spermatozoi.
Con questo esame può anche essere verificata la presenza o meno di un tumore testicolare.



Come si svolge l’ecografia testicolare (scrotale)?

L’ecografia testicolare viene eseguita con il paziente che assume diverse posizioni, sdraiato e in piedi.

Dopo avere applicato una piccola quantità di gel sulla pelle delle borse scrotali e delle regioni limitrofe, il medico appoggia e muove sull’area anatomica da esaminare una sonda che, collegata all’apparecchio ecografico, produce immagini corrispondenti alle sezioni anatomiche delle strutture esaminate.



Quanto tempo dura l’ecografia testicolare (scrotale)?

L’ecografia testicolare ha una durata di circa 10-15 minuti.



Norme di preparazione dell’ecografia testicolare (scrotale)

L’esecuzione dell’ecografia testicolare non richiede nessun tipo di preparazione.



L’ecografia testicolare (scrotale) ha controindicazioni?

L’ecografia testicolare (scrotale) non ha controindicazioni. L’esame è non invasivo e non produce alcun rischio per il paziente.



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Che cos’è l’ecografia testicolare (scrotale)?

L’ecografia testicolare (scrotale) è un esame strumentale non invasivo che attraverso l’utilizzo di ultrasuoni, cioè onde ad alta frequenza che non provocano alcun danno al corpo umano e ai suoi tessuti, consente di visualizzare e studiare l’apparato genitale maschile.



A che cosa serve l’ecografia testicolare (scrotale)?

L’ecografia testicolare (scrotale) serve a individuare la presenza di patologie che riguardano l’apparato genitale maschile. Le principali sono:

il varicocele, che corrisponde a una dilatazione delle vene testicolari che provoca un iper-afflusso di sangue nei testicoli
l’idrocele, cioè la presenza eccessiva di liquido nelle borse scrotali
l’orchite, ovvero l’infiammazione acuta di uno o di tutti e due i testicoli
la torsione del testicolo, che può provocare un’occlusione dei vasi sanguigni che conducono il sangue ai testicoli
lo speratocele, cioè la dilatazione dei tubuli presenti negli epididimi (i canali utilizzati dagli spermatozoi per trasferirsi dal testicolo verso la prostata), che può provocare una diminuzione degli stessi spermatozoi.
Con questo esame può anche essere verificata la presenza o meno di un tumore testicolare.



Come si svolge l’ecografia testicolare (scrotale)?

L’ecografia testicolare viene eseguita con il paziente che assume diverse posizioni, sdraiato e in piedi.

Dopo avere applicato una piccola quantità di gel sulla pelle delle borse scrotali e delle regioni limitrofe, il medico appoggia e muove sull’area anatomica da esaminare una sonda che, collegata all’apparecchio ecografico, produce immagini corrispondenti alle sezioni anatomiche delle strutture esaminate.



Quanto tempo dura l’ecografia testicolare (scrotale)?

L’ecografia testicolare ha una durata di circa 10-15 minuti.



Norme di preparazione dell’ecografia testicolare (scrotale)

L’esecuzione dell’ecografia testicolare non richiede nessun tipo di preparazione.



L’ecografia testicolare (scrotale) ha controindicazioni?

L’ecografia testicolare (scrotale) non ha controindicazioni. L’esame è non invasivo e non produce alcun rischio per il paziente.



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Che cos’è l’ecografia tiroide-paratiroide?

La tiroide è una ghiandola posta nella sezione centrale del collo, tra trachea e laringe. Si tratta di una ghiandola endocrina che produce ormoni fondamentali per la crescita e lo sviluppo del corpo, che vengono rilasciati nel circolo del sangue. L’ecografia della tiroide è un’indagine diagnostica che non prevede l’uso di radiazioni e si basa sull’emissione di ultrasuoni, che si ritiene non provochino danni all’organismo, per offrire immagini dettagliate della forma e delle dimensioni della tiroide. Viene condotta mediante focalizzazione spaziale secondo i vari piani anatomici dell’organo.

A cosa serve l’ecografia tiroide-paratiroide?

L’ecografia della tiroide viene impiegata per esplorare la struttura della tiroide, dei vasi sanguigni circostanti e degli organi contigui. Questo esame consente, in particolare, di individuare alterazioni della struttura della ghiandola. L’ecografia della tiroide viene inclusa sia nei controlli generali, sia consigliata in presenza di sintomi come gonfiore, ingrossamento, dolore o infezioni, per individuare eventuali cause sottostanti a questa sintomatologia.
Inoltre, l’ecografia viene raccomandata in caso di alterazioni negli esami tiroidei o di rilevazione di anticorpi anti-tiroide. Da segnalare anche che gli ultrasuoni sono un utile strumento di orientamento qualora lo specialista ritenesse necessario effettuare una biopsia della tiroide o delle strutture vicine per analizzare eventuali noduli o tumefazioni. Con questo test, infatti, si possono anche rilevare noduli e distinguere tra noduli solidi e cisti.

Sono previste norme di preparazione?

Per consultare eventuali norme di preparazione all’esame, è possibile visitare la pagina dedicata (cliccando qui).

Chi può effettuare l’ecografia tiroide-paratiroide?

Tutte le persone per le quali si renda necessario indagare la morfologia e trarre informazioni sulla tiroide.

L’ecografia tiroide-paratiroide è pericolosa o dolorosa?

L’ecografia tiroide-paratiroide non è dolorosa perché non si esercita una consistente pressione sul collo e non è pericolosa perché non sfrutta radiazioni ionizzanti ma onde a ultrasuoni, innocue per l’organismo.

Come funziona l’ecografia tiroide-paratiroide?

L’esame ha la durata di circa 20 minuti e si esegue in posizione supina, con il collo iperesteso. Si utilizza una sonda a elevata frequenza che viene posta a contatto con il collo. La procedura prevede lo scorrimento della sonda ecografica – azionata manualmente dal medico – sul collo, preventivamente cosparso di un gel trasparente che ha lo scopo di favorire il passaggio degli ultrasuoni.



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Cosa è?
L’ecografia vescicale è un esame diagnostico non invasivo che utilizza gli ultrasuoni – onde sonore ad alta frequenza – innocue per il corpo umano e i suoi tessuti. Tale pratica la rende facile, ripetibile, indolore e assolutamente non nocivo per la persona.

Come viene fatta?
Viene effettuata con l’impiego di una sonda a media frequenza (3.5 MHz) che viene appoggiata sulla cute del paziente, previa applicazione di gel, solitamente 2-3 dita sopra il pube (addome inferiroe). A quel punto il medico muove sulla parte anatomica in esame la sonda collegata all’apparecchio ecografico al fine di esplorare la vescica, gli osti ureterali da cui fuoriesce l’urina nonché gli organi ad essa contigui quale ad esempio nell’uomo la prostata. L’ Ecografia Renale rappresenta l’esame di prima istanza per valutare morfologia e dimensioni della vescica.

Perché viene fatta?
Le indicazioni principali per l’ ecografia renale sono:
• la ricerca di calcoli a seguito di episodi quali coliche renali
• la presenza di sangue nelle urine (ematuria)
• bruciore o fastidio nell’urinare (disuria)
• un sospetto di patologia neoplastica
• un sospetto di una patologia malformativa
• screening
Qualora si riscontri – attraverso l’ ecografia vescicale – una patologia, allora, seguiranno ulteriori indagini (TAC, Risonanza Magnetica o cistoscopia) in funzione della tipologia di malattia rilevata. Nel referto di un’ ecografia vescicale vengono indicate la capacità della vescica e la morfologia (la forma) e a volte lo spessore della parete. Viene descritta la presenza di eventuali calcoli o di lesioni endofitiche. L’ ecografia renale non permette di formulare una stadiazione locale o di orientare verso una diagnosi di natura benigna o maligna. L’ ecografia vescicale, è inoltre impiegata per valutare la eventuale presenza di calcoli iuxtavescicali o intramurali nell’ultima porzione dell’uretere al suo ingresso in vescica.

Che preparazione necessita?
L’ecografia vescicale richiede una preliminare moderata distensione vescicale, ottenibile astenendosi dalla minzione per 3-5 ore prima dell’esame (a seconda delle proprie abitudini) oppure bevendo circa mezzo litro di acqua dopo avere svuotato la vescica circa 2 ore prima dell’orario dell’esame. L’esame non necessita altra preparazione specifica.

Quanto dura l’esame?
Per poter effettuare l’ecografia dell’addome superiore il paziente deve osservare il digiuno nelle 5-6 ore precedenti l’esame. È concesso bere acqua naturale.

Esperienze

Su di me

Laurea in Medicina e Chirurgia conseguita presso l' università degli studi di Roma "La Sapienza"
Master in Medicina d' Urgenza ed Emergenze
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Formazione

  • Università degli studi di Roma "La Sapienza"

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  • Radiologia e Diagnostica per immagini
  • Radiodiagnostica
  • Ecografia
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